Siamo alle porte di ferragosto, e mi aspetto un deserto totale anche nel Forum. Consentitemi quindi di divagare oggi, in tranquillità, porgendovi i miei ulteriori saluti per la mia prossima partenza. Reduce dal mare di Corsica, il 18 riparto per Asiago, terra di alpini, sì, ma anche di prelibatezze sempre misconosciute.
A cominciare, è d'obbligo ricordar l'Asiago, formaggio omonimo, che nella mia gioventù ho sempre considerato come monocorde, assolutamente inferiore a una qualunque discreta Fontina d'alpeggio. Eppure, ricordo ancora con un certo stupore le vista improvvisa, il primo anno che vi arrivai, della Fiera dell'Asiago, un numero infinito di varietà, probabilmente ben più di cento, ognuna con la sua stagionatura, la sua morbidezza, il suo aroma di pascolo particolare. Ed ecco in aggiunta i vari pecorini, ubriachi, nella cenere, akl mosto, aromatizzati alle erbe, frutto del lavoro di piccolissime malghe, produzioni quasi irripetibili, il cui aroma si spande durante la Fiera sino a mescolarsi a quello delle erbe di montagna. Ma assieme all'Asiago, c'è un'altra prelibatezza, questa davvero misconosciuta, ed è lo Speck dell'altopiano, fratello minore (in nome) rispetto a quello della Valtellina, ma dolcissimo al palato e morbido al dente, quasi succoso, profumato di carne viva da addentare e ripassare dolcemente in bocca, senza deglutire subito ma spremendo fino all'ultima goccia di sapore da ogni boccone. Meno affumicato, ma quanto più tenero del fratello lombardo.....
Basterebbe già questa coppia, a giustificare il viaggio goloso che ogni anno mi porta ad Asiago, ma c'è dell'altro: Asiago è sede della produzione di uno dei migliori mieli d'Italia, con un paio di produttori a farla da padroni. Dall'ombra del più conosciuto Gueli, emerge la Kaberlaba, che incontra maggiormente il mio gusto per un paio di tipi particolarmente aromatici. Il miele di fiori di eucalipto e quello di fiori di rosmarino emettono ciascuno un sentore ben simile alle erbe di provenienza, mentre il miele di melata di abete unisce il sapore pungente e amarognolo della melata a quello del miele.
Ogni anno, torno dalla mia gita con una notevole scorta di questi prodotti, che mi centellino durante tutto l'anno, inframmezzandoli con qualche assaggino della grappa di Bassano, una eccellente Poli monovitigno, generalmente una Traminer, che adoro.
Come dicevo, sto per partire: ho resistito col peso per tutte le mie ferie corsicane, riuscendo a non ingrassare dopo aver perso undici chili da febbraio ad oggi, ma ora ci sarà la prova del fuoco: 12 giorni in un albergo dove si mangia benissimo, circondato da delizie assolutamente irrinunciabili. E se non bastasse, ci mettiamo anche gli strudel eccezionali. Un saluto a tutti voi, e pensatemi....