Et voilà:
Andando più a nord verso le colline Trevigiane si giunge proprio nella patria del PROSECCO. La DOC prende il nome di CONEGLIANO oppure VALDOBBIADENE oppure CONEGLIANO-VALDOBBIADENE (la modifica alla denominazione è recente, in precedenza insieme al nome della DOC c’era la dizione "PROSECCO DI ...").
Il PROSECCO è un vitigno sul quale si equivoca spesso, in quanto non è né uno spumante né un vino esclusivamente secco. In etichetta troviamo la dizione «Prosecco» poiché nell’uvaggio per legge c’è almeno l’85% di questo vitigno al quale spesso si associa un’uva affine, il VERDISO. Il vino è di facile bevibilità e di assoluto disimpegno, il più delle volte spumantizzato con il metodo Charmat ma si trova anche in versione tranquilla per un consumo locale (alcol 10-10,5%).
La decantazione o scaraffatura è una tradizione veneta dovuta al fatto che il vino subisce una piccola rifermentazione mentre è in bottiglia e il lievito forma le fecce. La locuzione "un’ombra di vino" è tipicamente veneziana perché il vino veniva venduto sui carretti in Piazza S.Marco e i commercianti si spostavano all’interno della piazza per restare all’ombra del campanile.
All’interno di questa doc esiste la SOTTOZONA SUPERIORE DI CARTIZZE, una zona molto più vocata dove esce un prosecco con maggior residuo zuccherino. Qualcuno produce il brut, c’è anche dry ma la versione più diffusa è l’extra-dry. E’ più abboccato rispetto ad un normale prosecco e può essere tranquillamente abbinato ai dolci oppure servito come aperitivo.