...esistono poi i dati "generalisti" , quelli delle statistiche ufficiali specializzatissime degli addetti ai lavori che dicono che il mercato del vino, sorretto dall'export, è una delle poche voci in attivo del panorama agroalimentare italiano, addirittura + 7,5% (ero ieri al Vinitaly e se ne discuteva con managers dell'import/export) . Come sempre, la verità delle statistiche è tremendamente fallace e da interpretare. Il vino di lusso è in forte aumento, così come il vino da "tut i dé" , quello cioè di primo prezzo: per intenderci, tetrabrik, bottiglioni e ,in generale, quello a bassissimo costo degli hard discount oppure degli scaffali bassi dei supermercati. Di contro, il vino di media qualità, complice una politica scellerata di costi, sta progressivamente calando perchè cala vistosamente il potere d'acquisto del target di riferimento, cioè il ceto medio più penalizzato dalla crisi economica. Tornando alla "vita reale", un mio carissimo amico distributore di Viadana, cittadina notoriamente abbiente, amico che sono andato a trovare sabato, mi fece vedere sconsolatamente il magazzino pieno nella scaffalatura dei vini a prezzi "medi" che vanno da 10 a 30 Euro: praticamente hanno avuto un crollo di oltre il 50% ... così come "sconsolatamente vuoti" i vini di fascia altissima, oltre i 100 Euro (Amarone e Alzero Quintarelli, Sassicaia, Ornellaia, Solaia, Bordeaux, Borgogna, grandi Champagne) e quelli da "quattro soldi " (Lambrusco locali, Malvasie, Moscati, frizzantini del cazzo). Quasi da "vero" studio statistico: più ci si avvicinava al centro della parabola, cioè i prezzi medi, più il magazzino aveva scaffali quasi integri. Più andavi verso gli estremi più gli scaffali si svuotavano fino addirittura "scomparire"per l'altissima e bassissima qualità...
PS: l'ultima boccia di Alzero e Sassicaia 2009 praticamente gliel'ho prese io e ha esaurito le scorte in diretta...