silbusin ha scrittoScusa Marco (inap), mi spieghi queste differenze di prezzo sul web su questo vino, che conosco avendolo bevuto un tempo e trovato eccezionale?

http://www.wine-searcher.com Price excludes sales tax. 2002 Chateau Rieussec Les Carmes de Rieussec, Sauternes, France €11.87 H/Bottle (375ml)

http://www.italvinus.it Château Rieussec 2002, Sauternes (Francia), Uve: Semillon, Sauvignon Blanc e Muscadelle; Prezzo: 131,05 € IVA inclusa. bottiglia di 0,75

...è il "second vin" della tenuta, quello con i vigneti più giovani o le zone poco botritizzate. E' abbastanza frequente negli Chateau Francesi, da cui abbiamo copiato a piene mani . Comunque giocano in un campionato diverso, anche come prezzi...

è purtroppo il mondo del vino, per altri prodotti dell'enogastronomia ciò non vale, il rapporto tra un prodotto di fascia medio bassa e l'eccellenza è 1:2-3 (ad esempio su molti formaggi) sul vino invece il rapporto è 1:1000 ed oltre se non di più, e vale anche per vini dello stesso produttore.
Fortunatamente ci sono tantissimi vini molto buoni e a prezzi ragionevoli (soprattutto italiani).
Chissà se questa rincorsa dei prezzi si arresterà, se scoppierà la bolla come è successo coi tulipani in Olanda nel '600, quando alcuni esemplari raggiunsero il prezzo di una casa signorile.

Gran bella serata devo dire, nonostante la sfiga di alcune bottiglie prontamente rimpiazzate dall'ottimo inappy. Il primo rosso in assoluto è stato il mio preferito, molto interessante anche il primo bianco fuori sacco.
I bordeaux hanno vinto a mano bassa sui tagli bordolesi italiani ahimè. Sia ben chiaro, averne di tagli bordolesi italiani da bere tutti i giorni
Ma a questo punto una domanda provocatoria ad Inappy:
Champagne vs Franciacorta vince la Francia, Bordeaux vs tagli Bordolesi Italiani vince la Francia.
Perché voler "imitare" (uso questo verbo per provocazione sia ben chiaro) e non concentrarsi su quello che di autonomo ed originale possiamo tirare fuori in Italia...
Non che non ci riesca, guardate a cosa si tira fuori dal nebbiolo in Piemonte e dalle uve uccelline in Veneto.
Puoi copiare i tagli, le tecniche di cantina ma il territorio ed il micro clima no di certo..
ripeto la mia è una provocazione, ma....

Con lo champagne il gap penso sia ancora più evidente (basta pensare allo Charpentier bevuto per aperitivo che costa poco più di un Prestige ), coi bordolesi invece il gap è meno evidente, almeno quando ci si confronta a pari prezzo di mercato.
Tra gli italiani Grattamacco è stato il mio preferito, forse lo metto sopra Sassicaia, anche se bisognerebbe avere più tempo per confrontarli.
Tra i francesi invece forse quello che ha sostituito Pauillac (non ricordo il nome) e Pomerol

Comunque grande serata,

capohog ha scrittoGran bella serata devo dire, nonostante la sfiga di alcune bottiglie prontamente rimpiazzate dall'ottimo inappy. Il primo rosso in assoluto è stato il mio preferito, molto interessante anche il primo bianco fuori sacco.
I bordeaux hanno vinto a mano bassa sui tagli bordolesi italiani ahimè. Sia ben chiaro, averne di tagli bordolesi italiani da bere tutti i giorni
Ma a questo punto una domanda provocatoria ad Inappy:
Champagne vs Franciacorta vince la Francia, Bordeaux vs tagli Bordolesi Italiani vince la Francia.
Perché voler "imitare" (uso questo verbo per provocazione sia ben chiaro) e non concentrarsi su quello che di autonomo ed originale possiamo tirare fuori in Italia...
Non che non ci riesca, guardate a cosa si tira fuori dal nebbiolo in Piemonte e dalle uve uccelline in Veneto.
Puoi copiare i tagli, le tecniche di cantina ma il territorio ed il micro clima no di certo..
ripeto la mia è una provocazione, ma....

...HAI PERFETTAMENTE CENTRATO IL PROBLEMA. l'ITALIA SI CIMENTA SU VITIGNI DI ORIGINE FRANCESE PER AVERE SBOCCHI IMPORTANTI SUL MERCATO MONDIALE, DOVE LA FRANCIA L'ha sempre fatta da padrona imponendo anche un proprio stile e gusto. Proprio per tradizione, territorio e bravura tecnica,è in Italia dove si fanno le "migliori repliche" dei vini francesi: non solo i tagli bordolesi classici, ma proprio il Merlot ritengo davvero ormai di livello mondiale quelli italiani. Poi vediamo anche il Sirah, lo Chardonnay, il Pinot Nero, i Sauvignon, le stesse basi spumantistiche... ma anche tanti altri, fuori dalla Francia penso siamo noi i migliori. Chiaro, quando andiamo oltre le nostre ultraqualificate uve autoctone (irreplicabili in qualsiasi altra parte del mondo, qualitativamente), LORO sono ancora i maestri, checchè tentino di far credere il contrario alcune firme giornalistiche specializzate e non , decisamente prezzolate o incompetenti, scambiando successi commerciali dati dai bassi costi con gli aspetti qualitativi... ma va bene così lo stesso, l'importante per noi appassionati è confrontarci con la realtà del bicchiere, non con le statistiche marketing oriented...

capohog ha scrittoGran bella serata devo dire
.................................Perché voler "imitare" (uso questo verbo per provocazione sia ben chiaro) e non concentrarsi su quello che di autonomo ed originale possiamo tirare fuori in Italia...
Non che non ci riesca, guardate a cosa si tira fuori dal nebbiolo in Piemonte e dalle uve uccelline in Veneto.
Puoi copiare i tagli, le tecniche di cantina ma il territorio ed il micro clima no di certo..
ripeto la mia è una provocazione, ma....

Prendo spunto dal commento di capohog per rilanciare questa idea al nostro Mentore Inappetente .
Magari dopo i Riesling

A Marco Inap chiederei inoltre il nome di quel bianco iniziale e fuori programma che ha riscosso un notevole successo anche tra i più " colti " .
Infine : ottimi vini e bella atmosfera .