...l'errore più grande per un appassionato di vino, è vedersi sfuggire l'oggetto della propria passione con l'illusione che "più è vecchio più è buono" , dove ogni tipologia vino, ogni annata e ogni produttore ha peculiarità e variabili da incrociare per determinare il giusto mix di "perfetta terziarizzazione" . Ogni vino ha una sua parabola, dove l'abilità è riuscire a coglierlo al "vertice qualitativo" . Meglio , comunque, leggermente prima che dopo questa parabola, pena delusioni cocenti. Il vino non va , comunque, museificato, ma bevuto. Difficile incrociare tutte le condizioni che ho scritto con l'aggiunta di una buona conservazione , che segue regole ferree e , a volte, variabili indipendenti. Parto da queste ultime:
- Tappo (non sempre all'altezza)
- Condizioni di trasporto
- Caratteristiche all'imbottigliamento
... qui non ci possiamo fare niente; sta di fatto che , frequentemente, due bottiglie pur dallo stesso cartone , hanno caratteristiche differenti o , comunque, significativamente apprezzabili.
Quelle , comunque, fondamentali sono relative alla conservazione , i cui parametri principali sono:
- Temperatura : il vino è un laboratorio biochimico soggetto alle cinetiche di reazione. Ciò significa che al crescere della temperatura (di una determinata temperatura, non si può andare all'infinito ... diciamo , max 30° che è una temperatura estiva) , le reazioni vengono accelerate, così pure il decadimento relativo. La temperatura ottimale , verificata dopo secoli di empirismo, è 12-14 gradi. Attenzione che la bassa temperatura è ancora più deleteria dell'alta temperatura , perchè sotto certi valori (< 6°)) variano gli equilibri di solubilità della soluzione idroalcoolica e avvengono reazioni fra gli acidi organici e gli ioni presenti nella soluzione stessa (soprattutto nei vini rossi) con conseguente salificazione (precipitrazione dei sali acidi , come tartrati, succinati, malati ecc) spogliando irrimediabilmente vino e abbattendo le qualità sensoriali.
PS: attenzione che altro fattore determinante è la costanza della temperatura, per motivi molteplici che non sto a dettagliare per non instaurare un generale scoramento e tentativo di suicidio collettivo da scoglionamento da parte degli amici forumisti mangioni.
- Assenza di luce : le fotoossidazioni sono fra i principali motivi di decadimento organolettico: diffidate di vini esposti in vetrina o sotto i faretti ... sono vini "uccisi" e gli assassini andrebbero puniti.
- Vibrazioni : la cantina dev'essere lontano da fonti "causanti vibrazioni" quali traffico , ferrovie et similia. La vibrazione aumenta l'energia interna della soluzione migliorando l'incontro delle molecole per ragioni "steriche" , con conseguente accelerazione delle reazioni. Infatti , in laboratorio, quando si vuole accelerare una reazione in vitro , si appoggiano nei relativi contenitori le soluzioni e vengono poste negli agitatori o vibratori , strumenti appositamente studiati.
- Umidità : ideale 70 - 80 % . Troppo umida è meglio che secca, ma con il tempo rovina le etichette. Troppo asciutta asciuga i tappi (soprattutto dalla parte esterna) e provoca rientro di ossigeno che è la causa prima delle ossidazioni del vino . .
- Posizione della bottiglia : rigorosamente orizzontale per tenere il tappo umido (dall'interno) . Fondamentale, negli spumanti, il collo rivolto verso il basso (tipo nelle pupitre) perchè qui il problema è ancora più grande causa la pressione interna dello spumante che provoca , nel tempo e con l'asciugatura del tappo, fuoriuscita , seppur lentissima, dell'anidride carbonica e leggero risucchio di ossigeno.
In parole povere: se non hai tutte queste condizioni rispettate , meglio il vino berselo quanto prima. E'chiaro, sono condizioni ideali per lunghissimi invecchiamenti, proprio per questo non illudiamoci di lasciare vini perfetti alle future generazioni se tutte, dico tutte, queste condizioni non sono rispettate.
Questo lungo pistolotto per arrivare a cosa? Alla tua domanda: come saranno i vini ereditati ? Secondo me era meglio berli prima. Non fidarti di chi ti dice che "l'ho aperto ed era bevibile" , perchè il "bevibile" non è l'obiettivo di invecchaire i vini , salvo tu non sia un collezionista di etichette.
Venendo al sodo: dovrei fare una perizia delle bottiglie, ma sei stato un pò troppo generico, perchè "Amarone" o "Barolo" non vogliono dire niente se non che sono una tipologia adatta all'invecchiamento . Importante è la zona e il produttore, l'annata e , appunto, le condizioni ambientali, quindi una valutazione del livello del liquido, del colore in trasparenza, delle condizioni generali.
Il Sassicaia, teoricamente, ha un buon valore (l'82 è stata ottima annata) e il collezionista te la può valutare anche 180 - 200 Euro. Il bevitore "seriale" un pò meno .
SE ce la fai , fai un elenco dettagliato. Se vuoi mandarmelo senza scionfare gli zebedei agli amici forumisti, manda a
marco.manzoli@greci.it. Se invece gli amici mangioni sono interessati o divertiti dalla cosa , posta qui l'elenco e ti darò un range di valutazione, tenendo conto che la certificazione d'origine, così come nelle aste, è indispensabile (acquistato dove, quanti proprietari, condizioni della cantina), altrimenti il deprezzamento, in caso di omissione di questi dati, è quasi del 50%.