Balbo ha scrittocorona ha scritto
Azienda triste come poche, non tanto per i vini, quanto per il commerciale che la segue, spiego meglio: bel ristorante in periferia di brescia, sono al tavolo con un mio cliente e entra l'agente di zona (un pensionato che non molla la presa) e il responsabile commerciale dell'azienda. Si siedono e ordinano da bere indovinate un po' che cosa?
Aperitivo: monterossa brut
resto del pranzo, in mancanza del PR (ultimo nato in casa monterossa) ordinano cabochon 2003
Me ne viene omaggiato una flute e a parte il mio giudizio sul vino in questione (coperto da un legno che lo rende pesantissimo), mi impressiona che gente che lavora esclusivamente per un'azienda vitivinicola vada in giro a bere i propri vini senza confrontarsi con le altre realtà della zona o in questo caso con i francesi.
TRISTI FORTE
capisco il tuo ragionamento, sappi però che non sono gli unici:
Damijan mi raccontava che la scorsa Pasqua è andato a pranzo in Croazia con Gravner e famiglie (pranzo a base di pesce)....e indovina un po' cosa si sono bevuti?! Ribolla Anphora e Kalplja.....crollo di un mito?!
Non la vedo poi una cosa così strana o sbagliata che chi lavora per un'azienda, quando è in giro alle volte, provi i propri prodotti....
Balbo
L'unica scusante per Damjan e Gravner è che loro interpretano la vinificazione in maniera del tutto diversa da chi vinifica in modo convenzionale; conoscendo personalmente Damjan so che lui proprio non sopporta a livello gustativo vini fatti in stile diverso dai suoi o quelli di gravner.
So che non gli piace neanche Radikon, ma quello lo beve perchè la filosofia produttiva è comunque simile alla sua.
Non mi crolla un mito, nel mondo del vino ce ne son veramente pochi, ma di certo preferirei che chi fa vino allargasse i propri orizzonti, cercasse di capire cosa succede fuori dal proprio orticello.
Un produttore che con l'agente di zona va a parlar di affari da un cliente e ordina il suo vino è veramente un tapino, sembra che sia li per esaurire le scorte e portare a casa un ordine.
Se voglio sapere l'andamento del mio vino me lo apro quando sono in cantina, ma quando sono in giro faccio più bella figura a bere quello della concorrenza, si tratta poi di un paio di bottiglie, non di risanare i bilanci di tutta la franciacorta.