Pool ha scrittoMa infatti una delle motivazioni che hai elencato era per motivi "ECONOMICI" e per quanto riguarda Romanee' Conti questo e' il motivo.....ancora mi riesce difficile andare oltre i 100/150 euri x una boccia di vino anche perche' credo che il mio palato non e' addestrato abbastanza per poter cogliere sfumatare che fanno capire la potenziale (non e' sempre questo il caso) differenza di valore tra una boccia da 50 e una da 150, e anche perche' credo si possa bere un gran bene stando entro i lmiti della decenza di un budget umano....per quanto riguarda Petrus ti quoto in toto, desiderio zero, vino x turisti russi completamente eno-ignoranti con desiderio di "sboronaggine". Pensa che una volta a Zermatt a pranzo ho visto un tale che si sparave una boccia di Petrus abbinata a una squallidissima zuppetta (gia' a mio avviso scandaloso)..ma in piu' ha avuto la bella pensata di aggiungere del ghiaccio nel bicchiere.....avrei voluto morire.....
Per i cult-americani ogni tanto ho questi desideri che mi affliggono...ma poi mi chiedo....ne vale la pena? Tu che ne dici? non sono in gran parte tutte delle marmellatosissime marmellate in stile parkeriano? Eppure la curiosita' a volte e' piu' forte del rischio....
Ho in cantina una boccia di Shiraz Carnival of Love 2006 di Mollydooker (qui siamo su cult-australiani) presa due anni fa quando ancora seguivo Parker, Ws etc. e il mio gusto era abbastanza influenzato da ste cose....Parker gli ha dato 98 punti ...ma ora ho il terrore di aprirla ed esserne orribilmente deluso.....bah, vedremo....
... Australia per Australia , mi butterei su Grange e basta , magari maturo . Lì davvero penso sia il miglior Sirah mondiale ( assieme a quello di Tua Rita) al di fuori dell"Universo" Rodano centro nord . I Cult Wines americani valgono poco la pena , almeno rapportati allo sforzo per averli e al dazio economico da sopportare . Sappiamo bene che ogni nazione tende a valorizzare i propri prodotti e mitizzare , più o meno coerentemente, le proprie punte d'eccellenza . Gli statunitensi ci sono riusciti , almeno per il mercato interno , in maniera magistrale indirizzando alcune degustazioni pubbliche storiche , aizzando la propria critica tarata sul gusto americano , facendo speculazione capziosa per elevare tutto un movimento . Il primo fu Opus One , dove poco è dato o lasciato all'emozionale . Poi arrivarono i cult wines parkeriani , sull'onda della sua capacità di valutare i bordolesi in generale e della capacità dei vitigni bordolesi stessi di attecchire in maniera ottimale in quelle zone . Qui nacquero sul serio gioielli faticosamente abbordabili ( o perlomeno eguagliabili) persino dai grandi francesi ma facendo un'operazione di sovravalutazione economica epocale , rendendoli accessibili esclusivamente per mailing list oppure a prezzi demenziali (Marthas , Screaming Eagle , Harlan , Montebello , Caymus Special Sélection ,Jones Family, Barbour Vineyards, Paradigm Winery, Showket Vineyards, Lamborn Fami , Grace Family & C) . Ho avuto la fortuna di berli "quasi" tutti per somma , personale , scriteriata sete di scienza e conoscenza e devo dirti che sono "quasi" tutti tarati su protocollo "Ammerikkkano" con poca concessione all'equilibrio e finezza . Dall'opulenza smaccata e "siliconica" di Harlan ( uno dei vini più potenti del mondo) alla incredibile attrattiva dell'intensità olfattiva di Screaming Eagle dalla consistenza masticabile . L'unico , vero vino paragonabile ad un premier di Bordeaux , secondo me ( anche come accessibilità economica non superando i 280-300 dollari a bottiglia) è il Caymus Special Sélection , davvero un mostro di bontà ... come lo intendo io ...