Parakarro ha scrittosolo una domanda:
deve essere reale e quindi fatta con lo scopo di vendere i vini o posso mettere quello che voglio indipendentemente dalla vendibilità?
cioè faccio una classifica dei migliori 75 vini sotto i 55 euro o metto 75 vini che si possono vendere?
Luca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?
corona ha scrittoLuca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?
Giusta osservazione. Ipotizziamo un ristorante in provincia ricca e laboriosa, cucina almeno per 3/4 di terra e resto pesce, un posto dove escluso il vino si spendono dai 35 ai 60 € prendendo antipasto, primo, secondo, dolce e caffè.
primus ha scrittovabbeh,mio nonno diceva "Tanti discorsi non fanno una tazza di brodo"............... ..........su su enosborroni.......fuori ste carte...... ..invece di ciacolare a vuoto....
Luca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?
figlidiputin ha scrittoLa terza regola è quella del bilanciamento finanziario e della flessibilità della carta. Nel primo caso, un aspetto quantitativo presente , fisicamente in cantina, in relazione inversamente proporzionale al prezzo unitario delle bottiglie presenti e direttamente proporzionale all'indice di rotazione. Analisi che va fatta almeno trimestralmente....OK, mi spiego meglio: se ho bottiglie di prestigio, care e a bassa rotazione, è inutile che mi riempia la cantina solo perchè le ritengo un investimento oppure sono costretto da un distributore furbacchione. Me ne compro tre-quattro magari a prezzo pieno in enoteca di fiducia e quelli sono gli esemplari che mi tengo incantina. Di contro, dove riesco ad avere buoni sconti su bottiglie "popular", dove anche i pochi euro incidono sul prezzo della carta, e su dove ci guadagno parecchio perchè con ottimo indice di rotazione, me ne metto qualcuna in più in casa per non far rimanere mai senza il cliente.
(non posso nemmeno dirLe "parla come bevi!",perche'...)
inappetente ha scritto è la radice con il territorio dove è ubicato il locale. Difficile, salvo eccezioni, prescindere dalla cucina della tradizione locale, dove il vino è naturale complemento dell'offerta culinaria.
inappetente ha scritto ,all'analisi trimestrale suddetta.
Yoda ha scrittoprimus ha scrittovabbeh,mio nonno diceva "Tanti discorsi non fanno una tazza di brodo"............... ..........su su enosborroni.......fuori ste carte...... ..invece di ciacolare a vuoto....
Seeeee....e io dovrei stare qui a pensare due ore per fare la carta al sig. Corona...
El poeu anda' a da via i ciappp....
Che la posti lui la sua carta ideale e trovera' decine di persone pronte a smontargliela...
corona ha scritto... Però come dice parakarro, se stai, come lui, a Bergamo forse è meglio sbattersene del territorio....certo, sta di fatto che Bergamo, enologicamente, sta all'Italia come il Nepal e il deserto del Gobi stanno al resto del mondo... sfigato è lui a scegliersi quel ... "terroir"......
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corona ha scrittoTi prego, togli quel sig. d'avanti al mio nickname.
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