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La vostra carta dei vini....

da corona il 30 giu 2012 18:04


..... Con questi paletti:

75 etichette così ripartite:

8 metodo classico italiani
7 metodo classico Esteri
20 bianchi italiani
5 bianchi Esteri
25 rossi italiani
5 rossi Esteri
5 vini dolci

Non più di 2 vini "famosi" per le categorie metodo classico, vino bianco, vino rosso.
Ipotetico prezzo in carta mai superiore ai 55 €, con un'unica eccezione (non obbligatoria) con prezzo non oltre i 99 €

Buon lavoro.

da Parakarro il 30 giu 2012 23:15


solo una domanda:
deve essere reale e quindi fatta con lo scopo di vendere i vini o posso mettere quello che voglio indipendentemente dalla vendibilità?

cioè faccio una classifica dei migliori 75 vini sotto i 55 euro o metto 75 vini che si possono vendere?

da corona il 01 lug 2012 16:59


Parakarro ha scrittosolo una domanda:
deve essere reale e quindi fatta con lo scopo di vendere i vini o posso mettere quello che voglio indipendentemente dalla vendibilità?

cioè faccio una classifica dei migliori 75 vini sotto i 55 euro o metto 75 vini che si possono vendere?


Deve essere una carta che funziona, con una ipotetica buona rotazione, non che girano sempre le solite 5 etichette e il resto prende polvere.
Occhio, 55 € in carta, non all'acquisto.

da Parakarro il 01 lug 2012 20:24


ok, non so quanti posteranno le loro idee ma sono curioso di leggere ciò che i non addetti ai lavori credono che sia vendibile al cliente medio :)

da Luca75 il 01 lug 2012 22:18


a proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?

da corona il 01 lug 2012 22:46


Luca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?


Giusta osservazione. Ipotizziamo un ristorante in provincia ricca e laboriosa, cucina almeno per 3/4 di terra e resto pesce, un posto dove escluso il vino si spendono dai 35 ai 60 € prendendo antipasto, primo, secondo, dolce e caffè.

da fulvia il 02 lug 2012 18:39


corona ha scritto
Luca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?


Giusta osservazione. Ipotizziamo un ristorante in provincia ricca e laboriosa, cucina almeno per 3/4 di terra e resto pesce, un posto dove escluso il vino si spendono dai 35 ai 60 € prendendo antipasto, primo, secondo, dolce e caffè.


Me ne fate una anche per "provincia una volta ricca e laboriosa e ora in depressione"?...... :roll: così magari prendo spunto.... :wink:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da primus il 03 lug 2012 09:02


vabbeh,mio nonno diceva "Tanti discorsi non fanno una tazza di brodo"............... :roll: ..........su su enosborroni.......fuori ste carte...... :lol:..invece di ciacolare a vuoto.... 8)

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da Yoda il 03 lug 2012 09:40


primus ha scrittovabbeh,mio nonno diceva "Tanti discorsi non fanno una tazza di brodo"............... :roll: ..........su su enosborroni.......fuori ste carte...... :lol:..invece di ciacolare a vuoto.... 8)


Seeeee....e io dovrei stare qui a pensare due ore per fare la carta al sig. Corona...
El poeu anda' a da via i ciappp.... :roll:

Che la posti lui la sua carta ideale e trovera' decine di persone pronte a smontargliela... :roll: 8)

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da miciagilda il 03 lug 2012 16:11


Luca75 ha scrittoa proposito di cliente medio.. qual'è il cliente medio dell'ipotetico locale? Ovvero, città o provincia? Fighettosi o rustici? E che tipo di cucina sarà? secondo voi anche questi fattori vanno considerati nel pensare la carta?


Sì. :)
In ogni caso credo che la carta dei vini ideale per il cliente sia quella che riporta etichette note (così si rassicura) e di nicchia (così il cliente medio si sente giustamente ignorante, e quello che ne sa, ti dà dei punti). 8) :wink:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da inappetente il 03 lug 2012 16:40


...Non voglio entrare nel particolare perchè ogni carta è un vestito sartoriale ritagliato ad ogni esigenza imprenditoriale....in generale, la prima regola di una carta dei vini "efficace ed efficiente", cioè con corretta rotazione delle etichette, la fa esclusivamente il target del locale, né il patron, né il sommelier. Dove si è usciti da questa impostazione, vale a dire con manie di grandezza, velleitarismo o smania di dimostrare (anche pro domo critica) c'ha rimesso la ghirba.
La seconda regola, che segue la prima, è la radice con il territorio dove è ubicato il locale. Difficile, salvo eccezioni, prescindere dalla cucina della tradizione locale, dove il vino è naturale complemento dell'offerta culinaria, quindi l'impostazione della carta deve contemplare oltre il 50% dell'offerta in vini del territorio.Chiaramente ci sono le eccezioni...ma che sono tali.
La terza regola è quella del bilanciamento finanziario e della flessibilità della carta. Nel primo caso, un aspetto quantitativo presente , fisicamente in cantina, in relazione inversamente proporzionale al prezzo unitario delle bottiglie presenti e direttamente proporzionale all'indice di rotazione. Analisi che va fatta almeno trimestralmente. Se non sei in grado ti fai aiutare. Il concetto della flessibilità della carta è strettamente legato al primo aspetto, quindi niente carte ingessate ma pronte ad essere aggiornate ed attualizzate a seconda delle richieste dei clienti ed all'analisi trimestrale suddetta. Irresponsabili e controproducenti le carte dove compaiono vini non più presenti in cantina o, viceversa... che ti muoiono in cantina. Nel secondo caso meglio liberarsene con proposte convenienti (per il cliente) al bicchiere...

da figlidiputin il 03 lug 2012 16:50


La terza regola è quella del bilanciamento finanziario e della flessibilità della carta. Nel primo caso, un aspetto quantitativo presente , fisicamente in cantina, in relazione inversamente proporzionale al prezzo unitario delle bottiglie presenti e direttamente proporzionale all'indice di rotazione. Analisi che va fatta almeno trimestralmente.

:shock:

(non posso nemmeno dirLe "parla come bevi!",perche'...) :lol:

da miciagilda il 03 lug 2012 16:57


Che più costano e meno ne tieni in casa (e viceversa) e che più ne vendi più ne tieni in casa!

Mììì, una volta che lo capisco persino io... 8) 8) :lol: :lol:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da inappetente il 03 lug 2012 17:02


figlidiputin ha scrittoLa terza regola è quella del bilanciamento finanziario e della flessibilità della carta. Nel primo caso, un aspetto quantitativo presente , fisicamente in cantina, in relazione inversamente proporzionale al prezzo unitario delle bottiglie presenti e direttamente proporzionale all'indice di rotazione. Analisi che va fatta almeno trimestralmente.

:shock:

(non posso nemmeno dirLe "parla come bevi!",perche'...) :lol:
...OK, mi spiego meglio: se ho bottiglie di prestigio, care e a bassa rotazione, è inutile che mi riempia la cantina solo perchè le ritengo un investimento oppure sono costretto da un distributore furbacchione. Me ne compro tre-quattro magari a prezzo pieno in enoteca di fiducia e quelli sono gli esemplari che mi tengo incantina. Di contro, dove riesco ad avere buoni sconti su bottiglie "popular", dove anche i pochi euro incidono sul prezzo della carta, e su dove ci guadagno parecchio perchè con ottimo indice di rotazione, me ne metto qualcuna in più in casa per non far rimanere mai senza il cliente.
PS: Spero sia più chiaro cos'è l'analisi trimestrale dell'andamento degli indici di rotazione o delle richieste dei clienti registrate sennò ci perdo qualche altro minuto... 8)

da miciagilda il 03 lug 2012 17:34


inappetente ha scritto... degli indici di rotazione


Immagine

:lol: :lol:

:oops:

Anche un orologio fermo segna l'ora giusta due volte al giorno. (H. Hesse)

da Parakarro il 03 lug 2012 18:21


inappetente ha scritto è la radice con il territorio dove è ubicato il locale. Difficile, salvo eccezioni, prescindere dalla cucina della tradizione locale, dove il vino è naturale complemento dell'offerta culinaria.


qua a BG sguazziamo nel fortunatissimo terroir :lol:

ps
c'è un locale qua in provincia che non solo si ostina a tenero solo prodotti del territorio (edifilare farina di polenta dappertutto) ma ha fatto una carta vini quasi esclusivamente orobica... MIO DIO

inappetente ha scritto ,all'analisi trimestrale suddetta.


trimestralenon vale piu', con i consumi odierni, puoi fare un'analisi annuale

da primus il 03 lug 2012 18:49


vabbè....allora? finito? ste carte? su su...forza....che siam tutti curiosi :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da corona il 03 lug 2012 18:57


Yoda ha scritto
primus ha scrittovabbeh,mio nonno diceva "Tanti discorsi non fanno una tazza di brodo"............... :roll: ..........su su enosborroni.......fuori ste carte...... :lol:..invece di ciacolare a vuoto.... 8)


Seeeee....e io dovrei stare qui a pensare due ore per fare la carta al sig. Corona...
El poeu anda' a da via i ciappp.... :roll:

Che la posti lui la sua carta ideale e trovera' decine di persone pronte a smontargliela... :roll: 8)


Ti prego, togli quel sig. d'avanti al mio nickname.
E comunque anche io stò preparando la mia idea di carta.
Giustissimo l'intervento di inappetente, il legame con il territorio condiziona certe scelte. Però come dice parakarro, se stai, come lui, a Bergamo forse è meglio sbattersene del territorio.

Buon lavoro.

da inappetente il 03 lug 2012 20:31


corona ha scritto... Però come dice parakarro, se stai, come lui, a Bergamo forse è meglio sbattersene del territorio.

.
...certo, sta di fatto che Bergamo, enologicamente, sta all'Italia come il Nepal e il deserto del Gobi stanno al resto del mondo... sfigato è lui a scegliersi quel ... "terroir"...... 8)

da Yoda il 03 lug 2012 20:38


corona ha scrittoTi prego, togli quel sig. d'avanti al mio nickname.
.


Solo se tu ti unirai al gruppo che il 14 settembre si ritrovera' per una cena coi vini della Loira a Carbonara...
Dopo anni e anni di enunciazioni sarebbe il caso che tu facessi vedere la tua sporca faccia 8) 8) :lol: e ci mostrassi sul campo quanto ne sai... :roll: :wink:

Allora potrei chiamarti diversamente... Magari...Fabrizio..!!! :P :lol: :lol:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

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