Parakarro ha scrittosulle enoteche orobiche possiamo stendere un velo quasi pietoso.
fidelizzati a fornitori sempre uguali
messi sotto scacco da condizioni di vendita che li costringono a caricarsi di bancali di vini inutili
travolti dalle richieste dei clienti sempre uguali
ti ritrovi con scaffali pieni sempre della stessa roba...
a Bergamo credo ci sia la maggior concentrazione di enoteche dell'universo (calcolando che qua da noi si produce pochissimo vino)
tutte fatte con lo stampino.
fortunatamente c'è qualche eccezione.
online io mi trovo benissimo con VINOVIVO (che ha sede qua in provincia) e con http://www.dolcetradizione.it
Ciò che descrivi purtroppo è il modo di operare di diverse enoteche, anche di zona, si predilige il nome conosciuto, quello sulla bocca di tutti (i soliti Cà del Bosco, Bellavista, i grandi nomi dell'Emilia, ecc...) che non fanno cattivi vini, ma spesso l'appassionato curioso cerca le differenze, le particolarità, invece loro, per il 60% della loro proposta non si differenziano di molto dai supermercati ed il restante 40 non brilla di originalità.
Pur non facendo questo mestiere, temo che le favorevoli condizioni economiche che i big riservano ai commercianti in caso di grosse vendite, li convinca a proporre solo quei vini.
Tengono solo i champagne noti (Krug, Dom Pérignon, Bollinger, Moet, Don Ruinart, ecc...), i barolo noti, non hanno prosecco che non sia Foss Marai e quando chiedi qualcosa di un po diverso ti propongono quello che hanno.
Se capitate in zona fate un salto a La Crepa, secondo me merita, anche la cucina dell'annessa osteria non è male.