Notizie varie, opinioni, approfondimenti, discussioni sulle tematiche del grande mondo del vino, della birra e dei distillati.
41 messaggiPagina 1 di 3
1, 2, 3

Pastorizzazione e ri-fermentazione con lieviti di sintesi

da ilForchetta il 09 gen 2006 11:25


Cari esperti enologi,

un amico che si occupa di distrubuzione di prodotti chimici (anche per l'alimentazione, credo) mi diceva che, nonostante tutto ciò che si racconta sulla produzione del vino, è prassi comune quella di bloccare la fermentazione del vino (di qualsiasi tipo e livello) con una pastorizzazione completa e di riavviare la fermentazione con l'uso di lieviti artificiali.

Chiunque racconti cose diverse, mente sapendo di mentire.

Vero? Falso?

Qualcuno ne sa qualcosa?

da Fante il 09 gen 2006 12:12


A che livello avverebbe il blocco?
In quale fase?
E cosa vuol dire lievito artificiale?

Le domande di Fante son sempre tante

da ilForchetta il 09 gen 2006 12:20


Mi pare di avere capito che venga avviata una prima fermentazione, poi bloccata con la pastorizzazione. La fermentazione viene completata con lievito di sintesi.

Non so altro.

Ipse dixit...

da Fante il 09 gen 2006 12:38


Sapevo di questa pratica. Dovrebbe essere giustificata dall'esigenza di eliminare funghi, muffe e batteri che potrebbero danneggiare il vino ( pastorizzazione) e poi usare una fermentazione "controllata". Una cosa insomma poco "rustica" ma indispensabile per fare del vino di qualità.
Or mi taccio.

da ilForchetta il 09 gen 2006 12:43


Io ho letto che è una prassi in disuso per i vini di alto livello ma comune per i 'vinelli da tavola'.
Per avere vini davvero validi, conviene operare in condizioni di igiene e pulizia massime per evitare tale procedurea di rifermentazione che, comunque, riduce aromi e sapori del vino.

Ma, sostiene il mio amico, è una balla colossale. Egli dice che tutti fanno delle gran pastorizzazioni e usano lieviti in bustina a tonnellate...

(fonte: il più grande produttore italiano e mondiale di vini, non faccio nomi ovviamente, per non mandare qualcuno in galera per diffamazione)

da ilForchetta il 09 gen 2006 12:45


Ho trovato queste cose:

Rifermentazione: consiste nel rifermentare il vino che contiene ancora zuccheri, aggiungendo vinaccia fresca o colture microbiche selezionate.
(il mio amico sostiene che sono lieviti di sintesi o che nulla hanno a che fare con il vino)

Pastorizzazione: pratica poco attuata, accelera la maturazione del vino e distrugge i microorganismi in esso presenti.
(il mio amico sostiene che la cosa si fa, eccome)

da ilForchetta il 09 gen 2006 12:51


Per quanto riguarda il Chianti, il disciplinare di produzione dice che:

Nella vinificazione è ammessa la tradizionale pratica enologica del governo all'uso Toscano, che consiste in una lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve dei vitigni autorizzati leggermente appassite.

Quindi, mi pare di capire che lieviti di altre specie sono proibiti....

da Rinaldo il 09 gen 2006 23:46


alberto ha scrittoIo ho letto che è una prassi in disuso per i vini di alto livello ma comune per i 'vinelli da tavola'.
Per avere vini davvero validi, conviene operare in condizioni di igiene e pulizia massime per evitare tale procedurea di rifermentazione che, comunque, riduce aromi e sapori del vino.

Ma, sostiene il mio amico, è una balla colossale. Egli dice che tutti fanno delle gran pastorizzazioni e usano lieviti in bustina a tonnellate...

(fonte: il più grande produttore italiano e mondiale di vini, non faccio nomi ovviamente, per non mandare qualcuno in galera per diffamazione)


Come al solito a fare di tutta l'erba un fascio,si commette un errore.

Le pratiche in uso per la vinificazione,con l'aggiunta o meno di prodotti che vengono in aiuto dalla chimica,sono diverse:si va dalla "sbiancatura" alla chiarificazione,alla pastorizzazione,alla rifermentazione,al rimontaggio;addirittura nel caso degli spumanti metodo classico la presa di spuma.
Tutte operazioni che coinvolgono additivi chimici;amici del cantiniere e del cliente bevitore.
Personalmente,faccio i nomi eccome,bevo più volentieri un Chianti di Antinori che un blend torbido tipo quello servito sul risotto alla Palta.

Rinaldo

da ilForchetta il 10 gen 2006 11:03


In poche parole, nonostante Disciplinari, leggi e norma, ha ragione il mio amico.

Io non faccio nomi, ma siccome non è antinori, quello di cui parlo io, resta un altro grande produttore italiano/mondiale.... :wink:

da Greedy il 10 gen 2006 11:27


alberto ha scrittoIo non faccio nomi, ma siccome non è antinori, quello di cui parlo io, resta un altro grande produttore italiano/mondiale.... :wink:


Tavernello ?

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da Fante il 10 gen 2006 12:10


Greedy ha scritto
alberto ha scrittoIo non faccio nomi, ma siccome non è antinori, quello di cui parlo io, resta un altro grande produttore italiano/mondiale.... :wink:


Tavernello ?


Il tavernello è un cru per Alberto. Lui beve Ronco ( quello col tappino che devi fare pop con la bocca)

da ilForchetta il 10 gen 2006 12:14


Vorrei mettere agli atti che era un topic serio e fante lo sta rovinando.

E vorrei anche mettere agli atti che pochi partecipano... dove siete?

da Fante il 10 gen 2006 12:28


alberto ha scrittoVorrei mettere agli atti che era un topic serio e fante lo sta rovinando.

E vorrei anche mettere agli atti che pochi partecipano... dove siete?


:oops:
Prova a insultare qualcuno gratuitamente ( quindi non me). Dovrebbe funzionare.

da ilForchetta il 10 gen 2006 12:36


Fante ha scrittoProva a insultare qualcuno gratuitamente ( quindi non me). Dovrebbe funzionare.


Lo faccio regolarmente. In effetti funziona. Ma quest'anno cambio vita. I fianchi l'anno prossimo.

da pillutta il 10 gen 2006 13:17


alberto ha scritto
Fante ha scrittoProva a insultare qualcuno gratuitamente ( quindi non me). Dovrebbe funzionare.


Lo faccio regolarmente. In effetti funziona. Ma quest'anno cambio vita. I fianchi l'anno prossimo.


:shock: Puoi fare molto meglio Alberto...

Woody Allen : Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

da Ospite il 10 gen 2006 14:22


Rinaldo ha scritto
alberto ha scrittoIo ho letto che è una prassi in disuso per i vini di alto livello ma comune per i 'vinelli da tavola'.
Per avere vini davvero validi, conviene operare in condizioni di igiene e pulizia massime per evitare tale procedurea di rifermentazione che, comunque, riduce aromi e sapori del vino.

Ma, sostiene il mio amico, è una balla colossale. Egli dice che tutti fanno delle gran pastorizzazioni e usano lieviti in bustina a tonnellate...

(fonte: il più grande produttore italiano e mondiale di vini, non faccio nomi ovviamente, per non mandare qualcuno in galera per diffamazione)


Come al solito a fare di tutta l'erba un fascio,si commette un errore.

Le pratiche in uso per la vinificazione,con l'aggiunta o meno di prodotti che vengono in aiuto dalla chimica,sono diverse:si va dalla "sbiancatura" alla chiarificazione,alla pastorizzazione,alla rifermentazione,al rimontaggio;addirittura nel caso degli spumanti metodo classico la presa di spuma.
Tutte operazioni che coinvolgono additivi chimici;amici del cantiniere e del cliente bevitore.
Personalmente,faccio i nomi eccome,bevo più volentieri un Chianti di Antinori che un blend torbido tipo quello servito sul risotto alla Palta.

Rinaldo



Come non ti è piaciuto ha anche beccato due bicchieri blu dal gambero.
Ma non si parlava di lieviti chimici?

Ageno, vino dai forti contrasti

Ciò che si coglie quando si parla con Elena Pantaleoni e Giulio Armani, è la loro curiosità e la voglia di scoprire, attraverso il loro paziente lavoro di attesa, cosa di nuovo e diverso si può tirar fuori da un territorio non facile e dall'uvaggio di vitigni decisamente diversi per caratteristiche varietali e potenzialità aromatiche come la malvasia e l'ortrugo. La vinificazione di Ageno, analoga a quella praticata con i rossi, prevede lunghe macerazioni sulle bucce (circa 30 giorni), utilizzo dei soli lieviti indigeni dell'uva - è escluso, quindi, l'utilizzo di lieviti selezionati - e la totale assenza di anidride solforosa. Il vino poi riposa per circa 12 mesi in acciaio e, per metà, in barrique usate.
Ciò che mi fa piacere, è che Elena ha evitato di inserirsi - per forza - nel discorso biodinamico, tanto che in modo più sobrio, ama definire Ageno il suo vino da agricoltura "naturale".

da ilForchetta il 10 gen 2006 14:37


Ecco Vinicola, proprio di questi 'racconti' parlava il mio amico.

Egli sostiene che siano favole e che nessuno lavori il vino 'puro'. Tutti raccontano di procedimenti senza chimica, ma poi...

da Ospite il 10 gen 2006 15:47


alberto ha scrittoEcco Vinicola, proprio di questi 'racconti' parlava il mio amico.
Egli sostiene che siano favole e che nessuno lavori il vino 'puro'. Tutti raccontano di procedimenti senza chimica, ma poi...


poniamo che il tuo amico abbia ragione: ma quali sono i suoi argomenti oltre al fatto che è del mestiere? Intendo dire, vale la sua affermazione ma vale anche il contrario, in assenza di prove certe..
io sono convinto che - come in ogni ambito - sia più una questione di scuole di pensiero che di verità assolute..
comunque io preferisco di gran lunga l'Ageno al Chianti di Antinori.. :D

da ilForchetta il 10 gen 2006 16:15


K1 ha scritto vale la sua affermazione ma vale anche il contrario, in assenza di prove certe..
io sono convinto che - come in ogni ambito - sia più una questione di scuole di pensiero che di verità assolute..


Infatti chiedevo a chi si occupa di enologi o la conosce cosa pensa di queste considerazioni. Mi pare che Rinaldo sia stato chiarissimo.

da Ospite il 10 gen 2006 16:53


alberto ha scritto
K1 ha scritto vale la sua affermazione ma vale anche il contrario, in assenza di prove certe..
io sono convinto che - come in ogni ambito - sia più una questione di scuole di pensiero che di verità assolute..


Infatti chiedevo a chi si occupa di enologi o la conosce cosa pensa di queste considerazioni. Mi pare che Rinaldo sia stato chiarissimo.


Le scuole di pensiero sono molte e ogni uno è santone del proprio pensiero.
Quello che non ho accettato da un professionista come Rinaldo l'accusa nei confronti di un prodotto piuttosto che una critica costruttiva dello stesso.
Ageno prodotto in 1,950 esemplari che dire ti sembra logico un"taroccamento" per cosi pochi esemplari.
Questa poteva appartenere a una scuola di gusto personale ti piace oppure no.
Ma non era questo di cui si stava parlando.

41 messaggiPagina 1 di 3
1, 2, 3
Vai a

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 27 ospiti

Moderatori: capohog, scogghi

cron