Grazie ad Angelo e alla graziosa Sorella per la solita gentilezza nell'accoglienza e per dei piatti cucinati veramente bene. Rinco & Co si confermano come al solito un approdo solido e sicuro.
Un grazie a Marco3 per la simpatia con cui ha gestito un primo incontro "difficile", per l'estrema meticolosità nella preparazione dei vini, per le spiegazioni esaustive e (dato, a mio personale parere di estrema importanza) per la "sincerità" nel suo entusiasmo: crede in quello che dice e fa e si diverte pure. Chapeau!
Un rilievo simpatico: non ha mai perso la "pazienza" verso osservazioni che avrebbero potuto essere banali e ha acquisito, corretto e "ribaltato" alcuni giudizi senza che l'interlocutore se ne accogesse, anzi portandolo con entusiamo sulla sua posizione. Per uno come me che si è sciroppato non pochi master sulla comunicazione, un Bignami del PNL da incorniciare. Chapeau!
Un grazie a tutti i mangioni che dopo un momento di rodaggio hanno contribuito a rendere la serata scioglievolissima: in primis una nota di merito a Yoda che ha fatto il direttore d'orchestra. Una nota di merito anche a Roby, che non capisce un cazzo di vino e che si è comportato da gentiluomo (con i baffetti da sparviero, udite, udite!) con la bella ragazza che lo accompagnava, evitando di toccacciarla come è uso fare...
Grazie a Zolly per l'icredibeile grana da 30 mesi.
Un rilievo curioso per la sintonia con Johnleg con cui entrambi abbiamo valutato i vini. Un grazie a Capohog per lo scarrozzamento.
Una bella esperienza (la serata , non Capohog).
Prosecco di apertura non valutabile. Molle, buono per avvinare il palato.
Nella batteria dei bianchi un gradino sopara tutti il Pietracupa, per il naso intenso (mela matura, erba, al palato rotondo, mineralità spiccata, sentori di zenzero). Delusione Valentini (cazzo si fa per dire, ohè...).
Nei rossi classici Conterno da urlo: al naso spezie, frutta rossa, al palato tannini equilibrati, acidità sostenuta senza aggredire, lunga persistenza di more). Il migliore.
Mastroberardino una schioppettata al naso e in bocca: spezie e fiori rossi, geranio al naso, al palato tannini quasi abrasivi ma da sorbire in ogni attimo, persistenza , seppur breve di spezie, cuoio. Un vino "animale" come è stato definito. Una scoperta.
Lotta dura tra Capanna e Sottimano: Sodoma o Gomorra? Più naso il primo, più bocca il secondo. Terziarizzati con note di cioccolato e tabacco. Profondo il frutto rosso.
Se non vado errato un Amarone arrivato con lo Spirito Santo: come non dire sì ai frutti dolci maturi, al vinoso che ti riempie la bocca?
Tignanello: non pervenuto, come il Valentini. Altra delusione. Troppo buoni gli altri forse.
Moscadello: mai bevuto. Un mirabile equilibrio al naso: pesca matura, mango, al palato albicocca senza essere dolce da albicocca, frutta candita un soffio, agrumi leggeri. Un finale scoppiettante.
Come volevasi dimostrare si è bevuto il giusto (di fatto un sorso per tipo - Marco3, sorvegliato speciale dallo scrivente, ha bevuto pochissimo, come mi aspettavo - gran professionista questo inappetente!), si sono bevuti vini di classe superiore (ecco che quindi le sboronate scritte da me sopra valgono il fatto di trovare il pelo di fante nell'uovo di strini in un panorama di eccellenza, quindi: capissciammè!).
Saluti a tutti con simpatia.