Parakarro ha scrittobhà......dipende "esclusivamente" da quanto residuo zuccherino vuoi lasciare dopo la fermentazione. Che qualcuno si sbagli con la sensazione pseudodolce dell'alcool o delle glicerine presenti, è un piccolo errore di impostazione personale all'analisi sensoriale...
credo che l'alcolicità e la dolcezza mica siano correlati... ANZI
mai visto un moscato molto alto di gradazione e mai vista una grappa da 60 gradi morbida e ruffianona...
credo, piuttosto che dipenda dalle uve e dalla vinificazione...
inappetente ha scrittoParakarro ha scrittobhà......dipende "esclusivamente" da quanto residuo zuccherino vuoi lasciare dopo la fermentazione. Che qualcuno si sbagli con la sensazione pseudodolce dell'alcool o delle glicerine presenti, è un piccolo errore di impostazione personale all'analisi sensoriale...
credo che l'alcolicità e la dolcezza mica siano correlati... ANZI
mai visto un moscato molto alto di gradazione e mai vista una grappa da 60 gradi morbida e ruffianona...
credo, piuttosto che dipenda dalle uve e dalla vinificazione...
inappetente ha scrittoluc83 ha scrittoun pò come l'infernot di cabanon bevuto oggi...14.5° più che amabile..o l'Essencia di Oremus 2005 appena bevuto con 2,8° d'alcool o il TBA di DR Loosen 2000 con 5,2° oppure l'Eiswein Obherauser di Donhoff 1998 con 4,8°. Secondo quest'equazione, quindi secchissimi ...
Mauro1980 ha scrittoMi corregga inappetente...non si può generalizzare assolutamente, dipende da tanti fattori:
Mauro1980 ha scrittola dolcezza di un vino sarà tanto più alta quanto più basso è il grado alcolico finale, ovvero tanto prima si è scelto di fermare la fermentazione alcolica, o no?
Mauro1980 ha scrittoQuando sento parlare di vino ad inferiore gradazione alcolica come tendenza del futuro prossimo (sentito ad una trasmissione TV da un sommelier) vorrà dire Inappetente che cercheranno sempre più di fermare prima la fermentazione alcolica o che faranno in modo di avere mosti meno zuccherini?
ric.bos ha scritto.... ....Mauro1980 ha scrittola dolcezza di un vino sarà tanto più alta quanto più basso è il grado alcolico finale, ovvero tanto prima si è scelto di fermare la fermentazione alcolica, o no?
non è così.
pensa ai vini passiti che hanno un grado alcolico elvato (superiore ai 14°-15°) e sono dolci, mentre esistono bianchi di bassa gradazione (11°-11,5°) che dolci non sono affatto.
in modo molto grezzo, la gradazione e la dolcezza del vino sono funzione del contenuto zuccherino delle uve raccolte:
scegliere quanto farne trasformare in alcol e quanto lasciarne è compito di chi lavora il vino.
e il contenuto zuccherino delle uve, oltre a essere dipendente dalla tipologia delle stesse, è condizionato dal terreno, dal clima, dal grado di maturazione dell'uva al momento della raccolta...
p.s. per inappetente. spero di non aver detto castronerie.
Yoda ha scritto...purtroppo, per un buon equilibrio generale del vino, la maturazione fenolica rimane indispensabile, non è necessario anticipare troppo le vendemmie per ottenere vini a bassa gradazione alcoolica si, ma acerbi, tannici, squilibrati e senza complessità, caratteristiche dell'uva che raggiungono il massimo solo a perfetta maturazione. Attenzione, l'eccezione non è un vino secco, oggi, quanto la "finalizzazione" del prodotto finale, con intervento tecnico di chi produce.Mi spiego meglio: salvo starter microbiologici a volte di ottimizzazione della partenza, della fermentazione, oggi le fermentazioni avvengono spontaneamente con trasformazione quasi completa dello zucchero in alcool, grazie ai saccaromiceti. Chiaro, in un vino passito il grado zuccherino iniziale è talmente elevato, che naturalmente la fermentazione si arresta a determinate concentrazioni di alcool, inibente naturale, a certe concentrazioni, persino dei lieviti. L'eccezione è data dall'Amarone che, come incidente di percorso storico, non è altro che la selezione naturale di lieviti alcooligeni che si sono naturalmente adattati e sviluppati in condizioni ambientali particolari, permettendo uno svolgmento in alcool di quantità rilevanti di zuccheri :dove però, oggi, non interviene la natura arriva la selezione in laboratorio dei lieviti...Mauro1980 ha scrittoQuando sento parlare di vino ad inferiore gradazione alcolica come tendenza del futuro prossimo (sentito ad una trasmissione TV da un sommelier) vorrà dire Inappetente che cercheranno sempre più di fermare prima la fermentazione alcolica o che faranno in modo di avere mosti meno zuccherini?
O magari ...vendemmieranno a giugno...appena iniziata l'invaiatura... cosi' saranno certi di avere un grado zuccherino moooolto basso...
In compenso i vini saranno molto freschi..
Mauro1980 ha scrittoin tutto il discorso c'è ancora qualcosa che non mi è chiaro...succede nei Lambrusco Amabili, ad esempio. Se io interrompo la fermentazione, che è la trasformazione "controllata" di zuccehro in alcool da parte dei lieviti, quello che non è trasformato rimane in soluzione come zuccheri disciolti, per cui già a concentrazioni superiori a 5-6 grammi/litro , la sensazione "rotonda" comincia a essere percepita. Sopra i 15-20 grammi/litro (anche se non è regola generale ma dipende anche dalla struttura del vino, soprattutto in equilibrio acido-tannico)) già si percepiscono note "abboccate", sopra i 50 gr/l decisamente dolci...
ovvero partendo da un uva che a maturazione ha raggiunto il grado zuccherino 100 e che solitamente a vinificazione avvenuta mi da un vino di grado alcolico 13, come posso ottenere un vino di grado alcolico inferiore? es 11?
Ciò che proponeva Joda, non sarebbe percorribile (anticipare la vendemmia) perché avrei un contenuto inferiore di fenoli ed aromi, ma se uso mosti di uve mature, non vedo altre soluzioni che interrompere la fermentazione oppure da quel che ho capito selezionare in laboratorio lieviti in grado di disinibirsi al grado alcolico voluto (es 11)
il vino così sarebbe anche più dolce per la quantità superiore di zuccheri rimasti?
inappetente ha scritto quello che non è trasformato rimane in soluzione come zuccheri disciolti, per cui già a concentrazioni superiori a 5-6 grammi/litro , la sensazione "rotonda" comincia a essere percepita. Sopra i 15-20 grammi/litro (anche se non è regola generale ma dipende anche dalla struttura del vino, soprattutto in equilibrio acido-tannico)) già si percepiscono note "abboccate", sopra i 50 gr/l decisamente dolci...
Mauro1980 ha scrittoCiò che proponeva Joda, non sarebbe percorribile (anticipare la vendemmia) perché.......