primus ha scrittoInsomma ... la parodia del "bravo sommelier" ormai è un culto , ma non si fa niente per evitarla . La teatralità è entrata nei comportamenti comuni dei tesserati/diplomati e il lessico ormai non tanto per specialisti , che è quasi ridicolo, quanto per l'incompletezza e la relativa difficoltà di rendere soddisfacientemente la descrizione . Si passa dalla sequela interminabile di "abbastanza" degli enobanali rigidi alla nomenclatura delle librette dei corsi AIS , alla riluttanza idiomatica di chi esige dall'ascoltatore (o lettore) almeno una laurea in botanica e geologia , oltrechè una fantasia sfrenata per vincere la capacità d'astrazione normalmente ( e umanamente) limitata.inappetente ha scrittoMah ... per renderti comprensibile e universalmente intelleggibile l'enolessico altrimenti per te desueto , potrei narrarteli con idioma AISssino in maniera tale che ti appaiano come :
"abbastanza disarmonici, abbastanza tannici, abbastanza ..."
Ti racconto questa....
ad una verticale di Vercesi del Castellazzo, qualche anno fa, stavo sgranocchiando una noce di grana padano mentre i sommelier agitavano il rosso nettare in ampi bicchieroni....una agitata...una annusata...una annusata...una agitata......parte il relatore e dice "Sentite i profumi balsamici?"....lo annusa ancora e, con il volto estasiato come se avesse visto Dio esclama "Sembra un Vicks Vaporub!!"............giuro che sono esploso in una risata che, in un primo momento nella sala colma di sommelier , ristoratori, appassionati e fighi che fingono di capire di vino, scese il gelo.....totale.........poi un applauso stile Fantozzi nella corazzata Potemkin....
inappetente ha scrittoprimus ha scrittoInsomma ... la parodia del "bravo sommelier" ormai è un culto , ma non si fa niente per evitarla . La teatralità è entrata nei comportamenti comuni dei tesserati/diplomati e il lessico ormai non tanto per specialisti , che è quasi ridicolo, quanto per l'incompletezza e la relativa difficoltà di rendere soddisfacientemente la descrizione . Si passa dalla sequela interminabile di "abbastanza" degli enobanali rigidi alla nomenclatura delle librette dei corsi AIS , alla riluttanza idiomatica di chi esige dall'ascoltatore (o lettore) almeno una laurea in botanica e geologia , oltrechè una fantasia sfrenata per vincere la capacità d'astrazione normalmente ( e umanamente) limitata.inappetente ha scrittoMah ... per renderti comprensibile e universalmente intelleggibile l'enolessico altrimenti per te desueto , potrei narrarteli con idioma AISssino in maniera tale che ti appaiano come :
"abbastanza disarmonici, abbastanza tannici, abbastanza ..."
Ti racconto questa....
ad una verticale di Vercesi del Castellazzo, qualche anno fa, stavo sgranocchiando una noce di grana padano mentre i sommelier agitavano il rosso nettare in ampi bicchieroni....una agitata...una annusata...una annusata...una agitata......parte il relatore e dice "Sentite i profumi balsamici?"....lo annusa ancora e, con il volto estasiato come se avesse visto Dio esclama "Sembra un Vicks Vaporub!!"............giuro che sono esploso in una risata che, in un primo momento nella sala colma di sommelier , ristoratori, appassionati e fighi che fingono di capire di vino, scese il gelo.....totale.........poi un applauso stile Fantozzi nella corazzata Potemkin....
Yoda ha scrittoBeh..pero', se "balsamico" fa tanto ridere, vorrei sapere come potrei descrivere altrimenti, secondo voi , quello che spesso in piu' di qualche buon Barolo ho sentito al naso e descritto in maniera direi piuttosto precisa con tale aggettivo...
primus ha scrittoYoda ha scrittoBeh..pero', se "balsamico" fa tanto ridere,
ho riso su Vicks Vaporub, non su balsamico...come può un uomo davanti ad una platea composta, anche, da mestieranti, uscirsene con una cacchiata simile?
tpt ha scritto... E' complicato farlo con il cibo ma talvolta ci si riesce. Ad esempio quando si dice mangiare un'ostrica sia come assaggiare il mare.Diciamo che ci siamo meno abituati . Nel vino le sensazioni sono molto più complesse e articolate . Inoltre abbiamo il naso meno allenato del palato : il mangiare rimane un'operazione necessaria biologicamente , il bere vino no . Inoltre , la sensibilità nel decifrare le sottili sfumature di un vino , richiedono un allenamento su se stessi e la propria capacità discriminante molto superiore . Infine , il vino è molto difficile dewscriverlo perchè si può solo per analogie in un dualismo astratto(captazione delle sensazioni del vino) a concrete con parallelismo delle sensazioni captate trasformandole in descrizione di aspetti riconoscibili da chi ascolta o legge , quasi una decodifica ... mica facile , se ci pensate bene .
Con il vino lo è ancor di piu' pero'. Almeno a mio avviso.
Parakarro ha scrittodai, ragassuoli belli tannici, sparate un nome UNO da non perdere a Verona...
io, da buon bergamaschio ( ) tiro l'acqua al mio mulino e, nel deserto dei vini orobici, sparo il mio nome preferito : ELIGIO MAGRI.
Non mi aspetto miracoli... ma sto omone, che ho conosciuto di persona, ha un amore infinito per il vino... e io, che sono un romantico, non posso che restare affascinato
Parakarro ha scrittodai, ragassuoli belli tannici, sparate un nome UNO da non perdere a Verona...
io, da buon bergamaschio ( ) tiro l'acqua al mio mulino e, nel deserto dei vini orobici, sparo il mio nome preferito : ELIGIO MAGRI.
Non mi aspetto miracoli... ma sto omone, che ho conosciuto di persona, ha un amore infinito per il vino... e io, che sono un romantico, non posso che restare affascinato
corona ha scrittoParakarro ha scrittodai, ragassuoli belli tannici, sparate un nome UNO da non perdere a Verona...
io, da buon bergamaschio ( ) tiro l'acqua al mio mulino e, nel deserto dei vini orobici, sparo il mio nome preferito : ELIGIO MAGRI.
Non mi aspetto miracoli... ma sto omone, che ho conosciuto di persona, ha un amore infinito per il vino... e io, che sono un romantico, non posso che restare affascinato
ti dirò un'ovvietà: poggio di sotto, castello di monsanto, mauro mascarello, germano ettore, san leonardo, pacherhof, gumphof, se ti piacciono i gewurz grassi: baron di pauli con il suo exilissi, castello di cacchiano, monteraponi, rampolla....
so long
inappetente ha scrittotpt ha scrittoDiciamo che ci siamo meno abituati . Nel vino le sensazioni sono molto più complesse e articolate . Inoltre abbiamo il naso meno allenato del palato : il mangiare rimane un'operazione necessaria biologicamente , il bere vino no . Inoltre , la sensibilità nel decifrare le sottili sfumature di un vino , richiedono un allenamento su se stessi e la propria capacità discriminante molto superiore . Infine , il vino è molto difficile dewscriverlo perchè si può solo per analogie in un dualismo astratto(captazione delle sensazioni del vino) a concrete con parallelismo delle sensazioni captate trasformandole in descrizione di aspetti riconoscibili da chi ascolta o legge , quasi una decodifica ... mica facile , se ci pensate bene .
tpt ha scrittoinappetente ha scrittotpt ha scrittoDiciamo che ci siamo meno abituati . Nel vino le sensazioni sono molto più complesse e articolate . Inoltre abbiamo il naso meno allenato del palato : il mangiare rimane un'operazione necessaria biologicamente , il bere vino no . Inoltre , la sensibilità nel decifrare le sottili sfumature di un vino , richiedono un allenamento su se stessi e la propria capacità discriminante molto superiore . Infine , il vino è molto difficile dewscriverlo perchè si può solo per analogie in un dualismo astratto(captazione delle sensazioni del vino) a concrete con parallelismo delle sensazioni captate trasformandole in descrizione di aspetti riconoscibili da chi ascolta o legge , quasi una decodifica ... mica facile , se ci pensate bene .
Appunto, a prescindere da formazione e conseguente competenza in materia, la descrizione delle sensazioni provate all'assaggio di un buon bicchiere di vino tendono ad essere surreali o altrimenti banalotte e ripetitive.
Mi rendo conto che sia appunto un'esperienza non facilmente descrivibile.
Paragono il vino, in questo senso, alla musica.
Facile dire mi piace/non mi piace. Descrivere le sensazioni provate è arduo e pericoloso proprio per la difficoltà di trasmissione di determinati coinvolgimenti nell'animo altrui.