Notizie varie, opinioni, approfondimenti, discussioni sulle tematiche del grande mondo del vino, della birra e dei distillati.
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da Paulyste il 06 apr 2011 17:56


Yoda ha scritto
PaulySte ha scritto:cry: :cry: :cry:
Comunque hai ragione, niente baci. Meglio non fare ingelosire il Maestro 8)



Tranquillo...Non c'e' pericolo...
La carne di porco a me non e' mai piaciuta.... 8) 8)

E non ho minimanente intenzione di cambiare le mie preferenze


Guarda che mi riferivo al tuo amico inappy. Le mie arcadiche terga non sopporterebbero la tua mole 8)

da stefanbo il 06 apr 2011 18:50


Purtroppo Capo ha un'età più o meno similare (sicuramente meno 8) ) al sottoscritto, perchè leggendo la sua lista mi è sembrato di.... volare Alitalia un trentennio fa!! :shock: :D (ed ovviamente anche in tutti i ristoranti che non fossero pluristellati....)

Con la sola eccezione del Soave che non era Bolla ma Bertani, dal Corvo al Fontana Candida erano quelli i vini che trovavi in lista a bordo!!!

(NON la Schiava Kettmeyer, ammetto ma quasi tutto il resto sì!) :D :D

da inappetente il 06 apr 2011 23:15


capohog ha scrittoNomi siano! Iniziamo dai nazional popolar (il che non è necessariamente da intendersi come dispregiativo.....):

Frascati Fontana Candida ( ricordo piacevolissime serate primaverili seduti con gli amici a cambiare il mondo sotto le stelle con una boccia di frascati...)
Lambrusco Cavicchioli e c
il prosecchino e/o spumantino e/o frizzantino tout-court
Verdicchio Fazi e Battaglia
Soave Bolla
Chianti Classici assortiti in fiasco (Cecchi, Sorelli etc.)
Rosatello Ruffino
Galestro :twisted:
Schiava Kettmeyer
Corvo Rosso......
... mi sembra molto In Topic , l'elenco : ma dove l'"enonazionalpopolare" dell'elenco , vini industriali di basso costo proposti da una grande distribuzione nella scaffalatura premium price , sconfina nell'omolagazione o , peggio , nella rincorsa di un gusto tutto banale oriented anche ad alto prezzo? Si parlava di vini "piacioni" che non sempre fanno parte di questa categoria , cioè quelli sempliciotti da scaffalatura bassa della Grande Distribuzione . Piacione è uno stile di arruffianamento sfruttando doti d'impatto "soft" , senza grandi emozioni o complessità . Non un film d'autore ma una commedia di Vanzina , non De Niro ma Boldi come protagonista : un paio di scorregge , un paio di "cazzo e figa" e la risata sguaiata l'è belle che servita , divertimento assicurato . Sarebbe ancora più semplice qualche analogia o riferimento muliebre , ma poi Pau riprende a farmi il musino e la cosa mi perplime... 8)

da Paulyste il 06 apr 2011 23:25


Ogni tanto perdo il filo dei tuoi discorsi. Ad essere simile a un film dei Vanzina è il vino "nazionalpopolare" o quello "piacione" o entrambi?
"Piacione" a mio avviso non per forza manca di complessità; semplicemente ne ha una intellegibile, non labirintica, conchiusa in se stessa. Mi sembra un discorso difficile.
Io ad esempio considero "piacioni" tutti gli Champagne ben fatti.

Please: invito tutti i mangioni a non inorridirmi più oltre con questo inesistente verbo "perplimere". Si parlava poco tempo fa in un topic delle espressioni che non possiamo più sentire: ecco "perplimere" è in cima alla classifica :P :evil: :roll:

da silbusin il 07 apr 2011 00:03


PaulySte ha scrittoPlease: invito tutti i mangioni a non inorridirmi più oltre con questo inesistente verbo "perplimere". Si parlava poco tempo fa in un topic delle espressioni che non possiamo più sentire: ecco "perplimere" è in cima alla classifica :P :evil: :roll:

Olà! Finalmente un hombre che ha puntualizzato una inventescion linguistica (che ho utilizzato più volte anche su questo forum, lo ammetto). Bravo Pauly!
Il problema che tale vocabolo inventato lo si trova in molti blog: in uno di questi, in cui avevo fatto notare la cazzata, sono stato redarguito dal susseguioso giornalista ad essere più "consapevole dell'evolutività costante della lingua italiana".
Ma vai a cagare! :lol:

da capohog il 07 apr 2011 00:15


Piacioni.... uhm.... rilancerei con vini di ottimo livello diventati "piacioni" perché cari e status symbol..(perdonatemi ma non avete idea di cosa siano capaci certi astri ex-emergenti delle banche estere ubriacatesi a bitter fino al giorno prima :twisted:) ma torniamo in topic...

piacioni mmmmh, si fa più difficile...
anche perché non è buono ciò che è buono ma che buono che buono... :wink:
Il Bruciato, Peppoli, molti toscani fatti "a garbo" , sharis di di felluga,
l'italo americano Luce e Lucente :wink: una serie di neri d'avola
e taluni siciliani come Sallier de La Tour (faceva un rosso che mi piaceva ma sicuramente piacione), ricordo una Barbera di Abbona, il Cadò, Amistar di Solva, mi verranno in mente altri...
il problema è che sono piacioni e piacciono, ovvero sono quello che qualche volta ci vuole...Leopardi è immenso ma qualche volta hai anche bisogno anche di un Pascoli...o di una Signorina Felicita.

Comunque ognuno ha le sue eccellenze e le sue fisime...
non tutti le capiscono e non tutti condividono gli stessi gusti... detto tra noi adoro l'anarchia del gusto in generale, non è quantificabile ma deliziosamente soggettiva :wink:

96 cubic inch of good vibs

da Paulyste il 07 apr 2011 08:59


capohog ha scrittodetto tra noi adoro l'anarchia del gusto in generale, non è quantificabile ma deliziosamente soggettiva :wink:


Propongo a Oby o chi per lui di inserire la funzione "Mi piace" come su fb. In questo caso non mi resta che quotare :D

da inappetente il 07 apr 2011 13:44


... beh , la piccola confusione interpretativa fra "enonazionalpopolare" e "piacione" l'ho assolutamente alimentata pr creare discussione , mi sembra chiaro , quindi la puntualizzazione la lascio ai più , al massimo posso dare la mia , esclusivamente per capirne il senso quando la uso io . Nazionalpopolare intendo proprio il vino costruito per aderire ad un concetto di "semplice" in valore assoluto , vino supportato da una distribuzione ampia e fruibile a tutti , compreso il costo ...il tutto supportato ulteriormente dall'aspetto comunicativo di massa che permette una "conoscenza imposta" e non ricercata per passione o interesse personale .Inoltre caratteristiche organolettiche di piacevolezza elementare . Senza scomodare l'arte figurativa classica rispetto ad un impressionismo , un vino intelleggibile senza bisogno di tanti studi filosofici interpretativi . Mi spiego meglio :tipologie quali il Marino Gotto d'Oro più che il vecchio Galestro , il chianti ( con la "c" minuscola) , la barbera di pincopallo , il pinot grigio di Santa Margherita come il pinot di pinot diventano bevande facilmente comunicabili in qualsivoglia esercizio commerciale senza bisogno di nessuna tessera argento AIS . Il vino per l'uomo della strada , per chi il vino è un complemento neppure necessario al pasto , che deve avere un'incidenza sul portafogli trascurabile , soprattutto se fuori a pranzo o a cena . Questo per me il vino Nazional Popolare , un premium price ben argomentato dal punto di vista marketing . Il vino "piacione" , invece ... 8)

da stefanbo il 07 apr 2011 13:56


Capisco quello che intendi e mi è chiaro il concetto di "nazionalpopolare" che esponi.
Per i vini "piacioni" però, IMHO, rischiamo di scivolare nella quasi maggioranza dei vini, anche blasonati.
Mi spiego meglio: un Pinot nero (Borgogna o alcuni toscani, non Trentino od altri...) è difficilmente "piacione" per la sua complessità e ruvidezza, ma "piacioni" sono senza dubbio tutti i Traminer (Gewurz o meno) tantissimi toscani, praticamente tutti i vini dei 2 Cotarella e potrei continuare all'infinito...
Anche ALCUNI (ma pochi...) Merlot italiani possono rientrare nella categoria di NON "piacioni" ma altrimenti quali vini (Baroli a parte...) abbiamo che non siano piacioni, a tuo avviso? (Anche perchè, purtroppo, col passar degli anni, molti vini che facevano di una certa rusticità il loro appeal, l'hanno, per esigenze di mercato, persa: pensa a varie Lacrime di Morro, Ansoniche da tagliare col coltello, potenti Spanna e molto altro)
(Ovviamente parlo di Italia, in quanto di vini "non" piacioni i nostri cugini d'Oltralpe ne hanno, e pure tanti :wink: )

da inappetente il 07 apr 2011 14:02


stefanbo ha scrittoCapisco quello che intendi e mi è chiaro il concetto di "nazionalpopolare" che esponi.
Per i vini "piacioni" però, IMHO, rischiamo di scivolare nella quasi maggioranza dei vini, anche blasonati.
Mi spiego meglio: un Pinot nero (Borgogna o alcuni toscani, non Trentino od altri...) è difficilmente "piacione" per la sua complessità e ruvidezza, ma "piacioni" sono senza dubbio tutti i Traminer (Gewurz o meno) tantissimi toscani, praticamente tutti i vini dei 2 Cotarella e potrei continuare all'infinito...
Anche ALCUNI (ma pochi...) Merlot italiani possono rientrare nella categoria di NON "piacioni" ma altrimenti quali vini (Baroli a parte...) abbiamo che non siano piacioni, a tuo avviso? (Anche perchè, purtroppo, col passar degli anni, molti vini che facevano di una certa rusticità il loro appeal, l'hanno, per esigenze di mercato, persa: pensa a varie Lacrime di Morro, Ansoniche da tagliare col coltello, potenti Spanna e molto altro)
(Ovviamente parlo di Italia, in quanto di vini "non" piacioni i nostri cugini d'Oltralpe ne hanno, e pure tanti :wink: )
... :wink: ... perfect ... sto scappando in produzione per l'avviamento di un nuovo prodotto , la discussione mi attizza , ci si sente dopo ...

da stefanbo il 07 apr 2011 14:04


Ok! :D

da Paulyste il 07 apr 2011 14:32


inappetente ha scrittoperfect ... sto scappando in produzione per l'avviamento di un nuovo prodotto , la discussione mi attizza , ci si sente dopo ...


Quando torni non ci siamo più noi, mi dispiace 8)

da Yoda il 07 apr 2011 15:33


Ci sono vini "buoni"... anche buonissimi a volte , che bevuti in altrettanto buona compagnia, accompagnano degnamente una cena... o un certo evento . Li degustiamo a volte anche da soli, i piu' fighi direbbero "in meditazione" e ne apprezziamo le caratteristiche e la qualita'.
Poi, almeno questo vale per me, ci sono i vini che hanno un effetto diverso: Non e' piu' solo piacere quello che riescono a dare, ma sono emozioni.
L'esperienza , legata alla memoria gustativa , ci fa trovare in un vino cose che si erano accantonate per anni e di botto, vengono riportate alla mente da un profumo o una nota particolare. Ho un piacevolissimo ricordo, di circa 25 anni fa, quando ho messo il naso dentro un bicchiere di barolo chinato. Un profumo fino a quel momento totalmente dimenticato che in un attimo mi ha riportato a rivedermi con mio nonno al Circolo del paese con lui seduto al tavolo e un bicchierino di questa bevanda davanti. Un dejà-vù piacevolissimo che rivivo molto volentieri.
Ma le piu' intense sensazioni di questo tipo le provo quando riesco a riscontrare il rispetto della territorialita' e della tradizione.
Ho sempre avuto un debole per Bartolo Mascarello, forse l'ultimo dei Mohicani di Langa, perche' negli assaggi dei suoi Barolo, riuscivo a trovare questo modo antico di vinificare e i veri sentori langaroli o almeno quelli che io giudico tali. Dall'altra parte della langa, un altro signore che si chiama Dante Rivetti che faceva le stesse cose col Barbaresco.
Ecco, di fronte a queste cose, non servono piu' le parole per descrivere quello che si sta assaggiando. In due dita di vino c'e dentro tutto.
Non disdegno ,ovviamente "i piacioni" ne' il vino nazionalpopolare . Probabilmente sono l'80-90 % di quello che oggi il mercato offre..
E' giusto che esistano ed abbiano un mercato. Credo che ognuno di noi che nutra almeno un piccolo piacere a stappare qualche bottiglia , si ritrovi in casa anche dei prodotti che pur non procurando nessua sensazione positiva, diventano insostituibili quando in occasioene di qualche cena affollata, non tutti i partecipanti hanno la stessa attenzione al mondo del vino. E allora ben vengano i vini modaioli e gli champagne da GDO che accontentano tutti .
Ma ,quando mi capita di assaggiarne uno degli altri..beh allora e' un'altra storia... 8)

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
My flickr: http://www.flickr.com/photos/46442172@N02/

da inappetente il 07 apr 2011 16:02


... guardate ... "piacione" , è accezione il più delle volte negativa ... solo perchè ha riferimenti chiari , per l'appassionato/conoscitore di oggi . E' proprio una volgarizzazione del termine con l'evoluzione dei gusti . Mi spiego meglio ancora una volta . Per oltre un decennio , il "piacione" era addirittura considerata una cosa positiva , solo che invece di "piacione" fu coniato il termine "gusto internazionale" per sottolineare l'effetto di tutte quelle pratiche tecnologico/colturali che portavano un vino anche di importante struttura ma "difficile da comprendere a breve" in un vino con caratteristiche universalmente riconosciute come "positive" nonostante la perdita di identità . A cominciare dai colori , rosso cupo per i rossi , giallo oro per i bianchi di qualsiasi tipologia ed origine. Caratteristiche come morbidezza rasentante la mollezza , alcool importante , carica glicerica poderosa associata a relativa acidità ma , soprattutto , addomesticamento del corredo tannico . Per i vini bianchi rotondità , anche qui con relativa bassa acidità , maturazioni delle uve per questo avanzatissime , al limite della vendemmia tardiva . Poi la vaniglia , il frutto esotico , la banana , il passion fruit . Tutte carattersitiche che , quasi sconosciute fino allora , aprivano un mondo della comprensione quasi fanciullesco , immediatamente capibile per sopravvenuta omologazione di quel gusto , il discapito della complessità , della riflessione , del vigore da terziarizzare , delle spigolosità ad alta personalità ... Piacione è una forzatura di una caratteristica precipua di riflessione ad una risata grassa e un pò volgarotta . La maitresse adiposa e giunonica in autoreggenti e guepiere invece che l'intellettuale in tailleur con le proprorzioni solo intuite dal vestito ...

da Yoda il 07 apr 2011 16:06


inappetente ha scritto. ... Piacione è una forzatura di una caratteristica precipua di riflessione ad una risata grassa e un pò volgarotta . La maitresse adiposa e giunonica in autoreggenti e guepiere invece che l'intellettuale in tailleur con le proprorzioni solo intuite dal vestito ...


Beh.. se mi fai sto paragone.. :roll: quasi quasi...scelgo la maitresse... 8) 8) :lol:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
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da Paulyste il 07 apr 2011 16:14


La seconda chi dovrebbe essere? La Mariastar Gelmini? :lol:

da miciagilda il 08 apr 2011 08:44


inappetente ha scritto... guardate ... "piacione" , è accezione il più delle volte negativa ... solo perchè ha riferimenti chiari , per l'appassionato/conoscitore di oggi . E' proprio una volgarizzazione del termine con l'evoluzione dei gusti . Mi spiego meglio ancora una volta . Per oltre un decennio , il "piacione" era addirittura considerata una cosa positiva , solo che invece di "piacione" fu coniato il termine "gusto internazionale" per sottolineare l'effetto di tutte quelle pratiche tecnologico/colturali che portavano un vino anche di importante struttura ma "difficile da comprendere a breve" in un vino con caratteristiche universalmente riconosciute come "positive" nonostante la perdita di identità . A cominciare dai colori , rosso cupo per i rossi , giallo oro per i bianchi di qualsiasi tipologia ed origine. Caratteristiche come morbidezza rasentante la mollezza , alcool importante , carica glicerica poderosa associata a relativa acidità ma , soprattutto , addomesticamento del corredo tannico . Per i vini bianchi rotondità , anche qui con relativa bassa acidità , maturazioni delle uve per questo avanzatissime , al limite della vendemmia tardiva . Poi la vaniglia , il frutto esotico , la banana , il passion fruit . Tutte carattersitiche che , quasi sconosciute fino allora , aprivano un mondo della comprensione quasi fanciullesco , immediatamente capibile per sopravvenuta omologazione di quel gusto , il discapito della complessità , della riflessione , del vigore da terziarizzare , delle spigolosità ad alta personalità ... Piacione è una forzatura di una caratteristica precipua di riflessione ad una risata grassa e un pò volgarotta . La maitresse adiposa e giunonica in autoreggenti e guepiere invece che l'intellettuale in tailleur con le proprorzioni solo intuite dal vestito ...


Ti sei spiegato benissimo, per me.

Ma allora a meno che uno non abbia le papille gustative col Master e il naso alla Gaber + una megacultura storica e geografica sulle origini antiche e territoriali di un vino, come fa a distinguere?

Cioè, io molto onestamente non credo che sarò mai capace di snobbare un "piacione" ben fatto per preferirgli un vino sopraffino, raffinato e di classe... :cry:

Però, anche se non sono un'esperta di donne, la differenza tra un bel troione e una affascinante donna elegante e ben fatta la vedo, eccome! :? 8)

da Paulyste il 08 apr 2011 09:14


poi, che male c'è? Anch'io sono puttana, e allora?

Cricca di moralisti puritani di sinistra che non siete altro! :lol: :lol: 8)

Sui bianchi, però, dissento, perché le caratteristiche prevalenti sul mercato sono altre come le note di mandorla, di frutti bianchi, le spezie, ecc.

Forse sul bianco, più che sul rosso, io personalmente sono maggiormente aperto a sensazioni molto differenti che spaziano dal minerale, fin quasi agli idrocarburi, sino alla frutta esotica e surmatura...

da inappetente il 08 apr 2011 18:52


PaulySte ha scritto... io personalmente sono maggiormente aperto a sensazioni molto differenti che spaziano ...
...qualcosa avevo intuito , ma sai essere simpaticissimo a prescindere ... quando vuoi ... 8)

da stefanbo il 08 apr 2011 19:28


Torno un attimo IT, ribadendo che, a mio avviso ovviamente, salvo i vini già specificati, il concetto di "piacione" sta giganteggiando nella nostra produzione, facendola da padrone.

A me fa sempre un gran piacere scoprire vini dall'olfatto "violento" e sopra le righe, dai Sauvignon "pipì-di-gatto" ai Pinot nero che odoran di concime (per non dire altro... :D ), che ovviamente non possono rientrare nella tipologia dei "piacioni" come quei vini dalla sapidità quasi salina, derivante dal mare, ma insisto, sempre secondo me, tutto il gusto, per colpa da una parte delle esigenze dei consumatori e d'altra parte di un'internazionalizzazione che VUOLE la mrobidezza a tutti i costi, si è paurosamente omologato... :roll:

Insomma, "diverso" è diventato brutto, che tristezza!!! :cry:

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