Notizie varie, opinioni, approfondimenti, discussioni sulle tematiche del grande mondo del vino, della birra e dei distillati.
43 messaggiPagina 2 di 3
1, 2, 3

da nebbiolo75 il 22 apr 2011 15:43


inappetente ha scritto... io mi scandalizzo più per un vino da un euro e cinquanta , che per uno da 500 ... 8)


Ti scandalizzi della tua immagine allora :-) Non hai il coraggio di guardare il tuo avatar allo 'specchio'.

Detto questo gli estremi sono sempre deleteri, sia da una parte che dall'altra. Una razionale via di mezzo c'è sempre.

Comunque senza andare fuori tema, il mio pensiero nel vedere in una carta dei vini bottiglie a prezzi alti in un locale che vuole servire un certo tipo di clientela, secondo me ha poco senso.

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da corona il 22 apr 2011 15:55


nebbiolo75 ha scrittoDa che pulpito parte la predica :-)

lasciamo stare va, fate pure i moralisti, buona Pasqua.


Ma quale pulpito?!?

Guarda che il moralista lo stai facendo tu che non sopporti di pensare che un vino in carta oltre i 40 euro possa aver senso.
Per me un vino può costare più o meno dei 40 € a te invisi, sono sempre libero di decidere se berlo o lasciarlo dove sta.

Ce l'hai una passione o no? Eventualmente quale?

da primus il 22 apr 2011 16:30


corona ha scrittoLa passione è quella cosa che ti fa perdere razionalità per esempio di fronte ad una carta vini con clos du mesnil a 1800 euro in un buon ristorante.
Oppure ti piacciono gli orologi e porti al poso un calatrava..... come avere un bel bilocale attaccato al braccio


beh dai...forse ne abbiamo già parlato ma un Patek Calatrava è un'invstimento per tutta la vita, il vino è uno sfizio.
Il Patek col tempo si rivaluta, il vino va in malora...

ora se vuoi dirmi che, come dicevi giustamente, per una passione si è disposti a spendere qualunque somma son con te, ma non si può paragonare certi oggetti con beni di consumo. Una colazione imperiale da Beck costa 200 euro e dopo 2 ore la caghi, un orologio un quadro ma anche un'automobile son beni durevoli.

OT
Un calatrava non costa come un bel bilocale, anzi nemmeno come un brutto monolocale nel Bronx :lol: :wink:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da nebbiolo75 il 22 apr 2011 16:34


ma io sto parlando con persone che nel topic accanto criticavano Podere Forte che aveva i vini CARISSIMI (18 euro + IVA) e diciamo così un po' montati ad arte? :-)

Ho le mia passioni, ma cerco di essere un briciolo razionale, sperando di riuscirci sempre.

Siamo comunque fuori topic, è meglio rientrare nei ranghi.

E' difficile dar da mangiare alla gente che non ha fame

da corona il 22 apr 2011 17:25


nebbiolo75 ha scrittoma io sto parlando con persone che nel topic accanto criticavano Podere Forte che aveva i vini CARISSIMI (18 euro + IVA) e diciamo così un po' montati ad arte? :-)

Ho le mia passioni, ma cerco di essere un briciolo razionale, sperando di riuscirci sempre.

Siamo comunque fuori topic, è meglio rientrare nei ranghi.


per me i vini di podere forte ai prezzi che girano sono cari. Ti dirò un segreto: li ho bevuti e quindi parlo a ragion veduta.
Però trovo un monfortino decisamente economico se rapportato a quei vini, eppure costa decisamente di più.

da corona il 22 apr 2011 17:26


primus ha scritto
corona ha scrittoLa passione è quella cosa che ti fa perdere razionalità per esempio di fronte ad una carta vini con clos du mesnil a 1800 euro in un buon ristorante.
Oppure ti piacciono gli orologi e porti al poso un calatrava..... come avere un bel bilocale attaccato al braccio


beh dai...forse ne abbiamo già parlato ma un Patek Calatrava è un'invstimento per tutta la vita, il vino è uno sfizio.
Il Patek col tempo si rivaluta, il vino va in malora...

ora se vuoi dirmi che, come dicevi giustamente, per una passione si è disposti a spendere qualunque somma son con te, ma non si può paragonare certi oggetti con beni di consumo. Una colazione imperiale da Beck costa 200 euro e dopo 2 ore la caghi, un orologio un quadro ma anche un'automobile son beni durevoli.

OT
Un calatrava non costa come un bel bilocale, anzi nemmeno come un brutto monolocale nel Bronx :lol: :wink:


Chi compra un calatrava perchè sa che tra tot anni varrà molto di più non è un appassionato, ma un investitore, c'è una bella differenza.

da Parakarro il 22 apr 2011 18:31


ovvio quoto corona.... quando c'è la passione non c'è lungimiranza che tenga... auto,moto,modellismo,vini... Poi occhio a parlare di vino come NON investimento... perchè non è così

riguardo ai vini costosi in ristoranti da 30 euro...

devo dire che sono entrato un po' a gamba tesa... e mi scuso

però ti stupiresti nel vedere quante persone spendono 40\50\90 euro per il vino e 20\30 per cenare..magari con una semplice,inutile,scontata tagliata di manzo...

Come ti ho già detto io spero sempre di trovare grandi liste con grandi vini in posti "normali"... perchè preferisco bermi un Tignanello a 60 euro con un tagliere e un brasato di manzo, che lo stesso Tignanello a 110 con un melone sferificato in glassa leggera di cavallo morto...

da fulvia il 22 apr 2011 19:30


Vi ho già raccontato di quella volta che 2 mi fecero decantare 2 bottiglie di un rosso di Coppo (forse una barbera non ricordo) nello stesso decanter e poi mi chiesero una ciotola di ghiaccio e ce lo schiaffarono dentro?........ :roll: :P
Ricordo che il Rinaldo corse in cucina ridendo come un matto...... :(

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da inappetente il 22 apr 2011 22:30


fulvia ha scrittoVi ho già raccontato di quella volta che 2 mi fecero decantare 2 bottiglie di un rosso di Coppo (forse una barbera non ricordo) (
...beh , effettuivamente "decantare" il Pomorosso di Coppo non è operazione agevole , soprattutto se richiede aulico trasporto...

da fulvia il 23 apr 2011 00:22


[
quote="inappetente"]
fulvia ha scrittoVi ho già raccontato di quella volta che 2 mi fecero decantare 2 bottiglie di un rosso di Coppo (forse una barbera non ricordo) (
...beh , effettuivamente "decantare" il Pomorosso di Coppo non è operazione agevole , soprattutto se richiede aulico trasporto...
[/quote]

Ho sbagliato termine?...Non si dice decantare?...insomma mi hanno fatto mettere nel decanter...non L'ho declamato come un sonetto alla Gasmann..... :wink:

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

da luc83 il 23 apr 2011 05:06


corona ha scritto
per i bianchi sicuramente:
derthona di walter massa a 22 euro è un ottimo Q/P.
carino anche lieselehof pinot bianco a 19 euro.
pinot grigio bressan 22 euro benissimo
viogner matri flavia tenuta la piccola a 24 euro
grecomusc' cantine di taurasi a 22 euro
coda di volpe vadiaperti a 14 euro
catarratto di nino barraco a 14 euro è sicuramente un prezzo sbagliato :D :D ordinare e avvisare il ristoratore
ottimo il bianco salina di salvatore d'amico a 18 euro

tra i rossi:

barbera monleale 2003 walter massa a 25 euro: comprare!!!!
cerasuolo di vittoria fia nobile a 22 euro
rosso salina di salvatore d'amico a 19 euro
tankadeddu però di panevino a 24 euro

dolci:
passito di pantelleria di ferrandes a 30 euro: assoluto!



Mi stai dicendo di puntare sui bianchi quindi e magari di portare a casa qualcosa per l'ottimo rapporto qualità prezzo?
Quel catarratto è a prezzo stracciato?

da primus il 23 apr 2011 07:35


fulvia ha scritto...non L'ho declamato come un sonetto alla Gasmann.....


eh ma qui dovresti nè... :lol:

"Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento" (Frank Zappa).

da corona il 23 apr 2011 14:29


Parakarro ha scrittoovvio quoto corona....

Come ti ho già detto io spero sempre di trovare grandi liste con grandi vini in posti "normali"... perchè preferisco bermi un Tignanello a 60 euro con un tagliere e un brasato di manzo, che lo stesso Tignanello a 110 con un melone sferificato in glassa leggera di cavallo morto...


te pareva :D

Però se trovi il melone sferificato in glassa lewggera di cavallo vivo fammi sapere dove la fanno, credo sia proprio una rarità :D :D

da corona il 23 apr 2011 14:29


fulvia ha scrittoVi ho già raccontato di quella volta che 2 mi fecero decantare 2 bottiglie di un rosso di Coppo (forse una barbera non ricordo) nello stesso decanter e poi mi chiesero una ciotola di ghiaccio e ce lo schiaffarono dentro?........ :roll: :P
Ricordo che il Rinaldo corse in cucina ridendo come un matto...... :(


si, ma il Pomorosso di Coppo o lo ghiacci o come fai a berlo?

da corona il 23 apr 2011 14:40


luc83 ha scritto
corona ha scritto
per i bianchi sicuramente:
derthona di walter massa a 22 euro è un ottimo Q/P.
carino anche lieselehof pinot bianco a 19 euro.
pinot grigio bressan 22 euro benissimo
viogner matri flavia tenuta la piccola a 24 euro
grecomusc' cantine di taurasi a 22 euro
coda di volpe vadiaperti a 14 euro
catarratto di nino barraco a 14 euro è sicuramente un prezzo sbagliato :D :D ordinare e avvisare il ristoratore
ottimo il bianco salina di salvatore d'amico a 18 euro

tra i rossi:

barbera monleale 2003 walter massa a 25 euro: comprare!!!!
cerasuolo di vittoria fia nobile a 22 euro
rosso salina di salvatore d'amico a 19 euro
tankadeddu però di panevino a 24 euro

dolci:
passito di pantelleria di ferrandes a 30 euro: assoluto!



Mi stai dicendo di puntare sui bianchi quindi e magari di portare a casa qualcosa per l'ottimo rapporto qualità prezzo?
Quel catarratto è a prezzo stracciato?


Si, il catarratto è ovviamente una bottiglia prezzata sbagliata, a memoria viene dal distributore circa 10 + iva.

Ti consiglio i bianchi, perchè se vuoi stare sotto i 30 € con i rossi la scelta è pochina, a meno che tu non voglia bere mediocremente.
E mi raccomando, prendi il dolce e mettici il ferrandes che è un capolavoro

da maxb. il 23 apr 2011 16:28


corona ha scrittoPer me un vino può costare più o meno dei 40 € a te invisi, sono sempre libero di decidere se berlo o lasciarlo dove sta.



beh 40 euro li posso capire, anche 100 li posso capire, faciamo anche 150, suvvia!

ma mi fa riflettere come il ristorante da 50 euro a testa, metta in carta la bottiglia da 450 euro. insomma una coppietta esce a cena e spende 550 euro? beh c'è chi può permettersi anche molto di più. Ma secondo me, e sottolineo SECONDO ME, quella fascia di clientela apaprtiene ad un rango sociale che vive e frequenta i locali che giustamente si diceva, da 200 e più euro a testa. Non so... magari mi sbaglio.. è solo una riflessione.

da inappetente il 23 apr 2011 17:55


maxb. ha scritto
corona ha scrittoPer me un vino può costare più o meno dei 40 € a te invisi, sono sempre libero di decidere se berlo o lasciarlo dove sta.



beh 40 euro li posso capire, anche 100 li posso capire, faciamo anche 150, suvvia!

ma mi fa riflettere come il ristorante da 50 euro a testa, metta in carta la bottiglia da 450 euro. insomma una coppietta esce a cena e spende 550 euro? beh c'è chi può permettersi anche molto di più. Ma secondo me, e sottolineo SECONDO ME, quella fascia di clientela apaprtiene ad un rango sociale che vive e frequenta i locali che giustamente si diceva, da 200 e più euro a testa. Non so... magari mi sbaglio.. è solo una riflessione.
...no , non è così infrequente . Dipende dal target e dall'"ecosistema" dove si trova il locale . Ti faccio un esempio : esistono a Parma , cittadina dalla grande passione per i grandi vini , tanti ristorantini o trattorie con carte dei vini smisurate o con proposte ritenute in certe ottiche "oscene" dal punto di vista economico . Quattro-cinque bar in Piazza Garibaldi o limitrofi servono per l'Happy hour diverse tipologie di Champagne e hanno in carta persino Dom Perignon Rosé o Krug Millesimato a 400 Euro la boccia e le cassette da sei le devono riordinare ogni mese . Guido al ristorante/trattoria "Da Mariella" in alta collina (a Fragno) ha una delle carte di vini più imponenti che abbia mai avuto occasione di vedere e che gli fanno una pippa il 99% di tutti i tristellati d'Europa . Ma potrei farti decine di nomi di ristorantini (Il Tramezzo , al Tabarro, al Baule ... ecc.) dove trovare vini da 300-400 Euro in su in carta non fa più alcun effetto , anzi , sono quasi la norma. Chiaro la passione non basta , ci vuole anche disponibilità finanziaria, ma etichettare una proposta di vini legandola necessariamente al valore economico della proposta culinaria è un errore concettuale che vedo spesso fare da queste parti : non è così dappertutto .Io dico che sono due mondi paralleli che non necessariamente viaggiano uno legati all'altro...

da maxb. il 25 apr 2011 15:11


inappetente ha scritto[...no , non è così infrequente . Dipende dal target e dall'"ecosistema" dove si trova il locale.

Parlavo di una zona altamente turistica, molto commerciale e per niente nota per un elevata frequentazione di una certa categoria di enofili.
Chiaro la passione non basta , ci vuole anche disponibilità finanziaria, ma etichettare una proposta di vini legandola necessariamente al valore economico della proposta culinaria è un errore concettuale che vedo spesso fare da queste parti :

mai pensato ne tentato di etichettarla, ho espresso un opinione. E più ci penso e più mi lascia perplesso il senso del scegliere un piatto poco più che comune e abbinarlo a un vino che ti costa oltre 50 euro a bicchiere. Non sarebbe forse meglio prenderlo in enoteca, spendendo molto meno e gustarselo in casa? In che misura l'essere in un pubblico esercizio giustifica un maggior esborso per lo stesso prodotto? Certo, è vero, mi si potrebbe rivolgere contro il mio stesso ragionamento applicandolo al cibo. Ma riprodurre la qualità di una mano abile in cucina, entro le mura domestiche, potrebbe essere un tantino più difficoltoso che riprodurre il piacere di un certo qual tipo di vino. Comprato in enoteca o ordinato al ristorante, se poniamo il raffronto su stesso tipo, etichetta ed annata, che differenza c'è? L'ambiente?

non è così dappertutto .Io dico che sono due mondi paralleli che non necessariamente viaggiano uno legati all'altro...


Questo è uno spunto interessante su cui rifletterò maggiormente. Del resto sono qui per imparare.

da inappetente il 25 apr 2011 21:13


maxb. ha scritto
inappetente ha scritto[...no , non è così infrequente . Dipende dal target e dall'"ecosistema" dove si trova il locale.

Parlavo di una zona altamente turistica, molto commerciale e per niente nota per un elevata frequentazione di una certa categoria di enofili.
Chiaro la passione non basta , ci vuole anche disponibilità finanziaria, ma etichettare una proposta di vini legandola necessariamente al valore economico della proposta culinaria è un errore concettuale che vedo spesso fare da queste parti :

mai pensato ne tentato di etichettarla, ho espresso un opinione. E più ci penso e più mi lascia perplesso il senso del scegliere un piatto poco più che comune e abbinarlo a un vino che ti costa oltre 50 euro a bicchiere. Non sarebbe forse meglio prenderlo in enoteca, spendendo molto meno e gustarselo in casa? In che misura l'essere in un pubblico esercizio giustifica un maggior esborso per lo stesso prodotto? Certo, è vero, mi si potrebbe rivolgere contro il mio stesso ragionamento applicandolo al cibo. Ma riprodurre la qualità di una mano abile in cucina, entro le mura domestiche, potrebbe essere un tantino più difficoltoso che riprodurre il piacere di un certo qual tipo di vino. Comprato in enoteca o ordinato al ristorante, se poniamo il raffronto su stesso tipo, etichetta ed annata, che differenza c'è? L'ambiente?

non è così dappertutto .Io dico che sono due mondi paralleli che non necessariamente viaggiano uno legati all'altro...


Questo è uno spunto interessante su cui rifletterò maggiormente. Del resto sono qui per imparare.
...riflessioni altamente condivisibili : proprio per questo molti ristoranti da noi lasciano libertà di portarsi grandissime bottiglie e per amicizia manco ti chiedono il diritto di tappo . Il più delle volte , conoscendomi , si limitano al doveroso "bicchiere della staffa" che gli amici proprietari pretendono per poter pure loro godersi alcune rarità che portiamo : è una condivisione che non sai che piacere ci fa , a noi appassionati , poter riservare bicchieri "importanti" con il gestore facendosi una bella chiaccherata sui piatti e sugli abbinamenti a fine pasto . E' un "terzo tempo" del pranzo ( o cena) che aspettiamo quasi con impazienza ...
PS: inoltre è un segno di civiltà secondo me doverosa verso chi si impegna per il nostro piacere mettendo in campo maestria e spirito di servizio , tra l'altro molto apprezzata ... poi tutti i discorsi relativi al "è il loro mestiere" lasciano il tempo che trovano , indipendentemente dall'aspetto professionale o di sacrosanto business : sono davvero convinto che non tutto si può ricondurre ad un mero tornaconto economico e le soddisfazioni arrivano anche da un sincero apprezzamento e da altrettanta sincera gratifica al proprio lavoro svolto...

da fulvia il 25 apr 2011 22:28


[
quote="corona"]
fulvia ha scrittoVi ho già raccontato di quella volta che 2 mi fecero decantare 2 bottiglie di un rosso di Coppo (forse una barbera non ricordo) nello stesso decanter e poi mi chiesero una ciotola di ghiaccio e ce lo schiaffarono dentro?........ :roll: :P
Ricordo che il Rinaldo corse in cucina ridendo come un matto...... :(


si, ma il Pomorosso di Coppo o lo ghiacci o come fai a berlo?[/quote
]

Veramente?....Fa così schifo? :(

...gli adulti che fanno solo gli adulti, senza ascoltare il bambino che è dentro di loro, sono di una noia e tristezza mortale....
O. Vanoni

43 messaggiPagina 2 di 3
1, 2, 3
Vai a

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 21 ospiti

Moderatori: capohog, scogghi