Balbo ha scritto

Non mi fa impazzire....si sente troppo il pinot nero!
è Sì il più prestigioso ma non è quello su cui puntano principalmente.
Lo scorso anno ho fatto una visita privata in cantina ed ho avuto la fortuna di avere come cicerone proprio il titolare: tra le tante cose che mi ha raccontato e spiegato, mi diceva che il prodotto per loro più importante è il Prima Cuvée (il base per intenderci) per il quale usano il mosto fiore di ogni spremitura.....il Cabochon invece è il prodotto esclusivo, fatto solo in annate favorevoli. Tra l'altro è da poco uscito anche il Cabochon Rosè....


Balbo

u capì....

allora forse è proprio per quetso che mi piace, prediligo il pinot nero allo chardonnay nelle bollicine

il rosè mi garba, peccato averlo scoperto solo ora, se no facevo 3 e 3

tello-77 ha scrittoho appena ordinato e ricevuto una cassa di questo, 2003, el me pias


FRANCIACORTA BRUT RISERVA CABOCHON il più prestigioso: viene proposto come testimone d'annate particolarmente felici (quale il 1990). E' prodotto con uve Chardonnay e Pinot nero. Il mosto ha fermentato in fusti di rovere da 4 Q.li e vi è rimasto per oltre sei mesi; l'affinamento in bottiglia sui lieviti è durato 48 mesi.

Cantina Monterossa

Azienda triste come poche, non tanto per i vini, quanto per il commerciale che la segue, spiego meglio: bel ristorante in periferia di brescia, sono al tavolo con un mio cliente e entra l'agente di zona (un pensionato che non molla la presa) e il responsabile commerciale dell'azienda. Si siedono e ordinano da bere indovinate un po' che cosa?
Aperitivo: monterossa brut
resto del pranzo, in mancanza del PR (ultimo nato in casa monterossa) ordinano cabochon 2003
Me ne viene omaggiato una flute e a parte il mio giudizio sul vino in questione (coperto da un legno che lo rende pesantissimo), mi impressiona che gente che lavora esclusivamente per un'azienda vitivinicola vada in giro a bere i propri vini senza confrontarsi con le altre realtà della zona o in questo caso con i francesi.

TRISTI FORTE

corona ha scritto
Azienda triste come poche, non tanto per i vini, quanto per il commerciale che la segue, spiego meglio: bel ristorante in periferia di brescia, sono al tavolo con un mio cliente e entra l'agente di zona (un pensionato che non molla la presa) e il responsabile commerciale dell'azienda. Si siedono e ordinano da bere indovinate un po' che cosa?
Aperitivo: monterossa brut
resto del pranzo, in mancanza del PR (ultimo nato in casa monterossa) ordinano cabochon 2003
Me ne viene omaggiato una flute e a parte il mio giudizio sul vino in questione (coperto da un legno che lo rende pesantissimo), mi impressiona che gente che lavora esclusivamente per un'azienda vitivinicola vada in giro a bere i propri vini senza confrontarsi con le altre realtà della zona o in questo caso con i francesi.

TRISTI FORTE

capisco il tuo ragionamento, sappi però che non sono gli unici:

Damijan mi raccontava che la scorsa Pasqua è andato a pranzo in Croazia con Gravner e famiglie (pranzo a base di pesce)....e indovina un po' cosa si sono bevuti?! Ribolla Anphora e Kalplja.....crollo di un mito?!

Non la vedo poi una cosa così strana o sbagliata che chi lavora per un'azienda, quando è in giro alle volte, provi i propri prodotti....


Balbo

Balbo ha scritto

corona ha scritto
Azienda triste come poche, non tanto per i vini, quanto per il commerciale che la segue, spiego meglio: bel ristorante in periferia di brescia, sono al tavolo con un mio cliente e entra l'agente di zona (un pensionato che non molla la presa) e il responsabile commerciale dell'azienda. Si siedono e ordinano da bere indovinate un po' che cosa?
Aperitivo: monterossa brut
resto del pranzo, in mancanza del PR (ultimo nato in casa monterossa) ordinano cabochon 2003
Me ne viene omaggiato una flute e a parte il mio giudizio sul vino in questione (coperto da un legno che lo rende pesantissimo), mi impressiona che gente che lavora esclusivamente per un'azienda vitivinicola vada in giro a bere i propri vini senza confrontarsi con le altre realtà della zona o in questo caso con i francesi.

TRISTI FORTE

capisco il tuo ragionamento, sappi però che non sono gli unici:

Damijan mi raccontava che la scorsa Pasqua è andato a pranzo in Croazia con Gravner e famiglie (pranzo a base di pesce)....e indovina un po' cosa si sono bevuti?! Ribolla Anphora e Kalplja.....crollo di un mito?!

Non la vedo poi una cosa così strana o sbagliata che chi lavora per un'azienda, quando è in giro alle volte, provi i propri prodotti....


Balbo

L'unica scusante per Damjan e Gravner è che loro interpretano la vinificazione in maniera del tutto diversa da chi vinifica in modo convenzionale; conoscendo personalmente Damjan so che lui proprio non sopporta a livello gustativo vini fatti in stile diverso dai suoi o quelli di gravner.
So che non gli piace neanche Radikon, ma quello lo beve perchè la filosofia produttiva è comunque simile alla sua.
Non mi crolla un mito, nel mondo del vino ce ne son veramente pochi, ma di certo preferirei che chi fa vino allargasse i propri orizzonti, cercasse di capire cosa succede fuori dal proprio orticello.

Un produttore che con l'agente di zona va a parlar di affari da un cliente e ordina il suo vino è veramente un tapino, sembra che sia li per esaurire le scorte e portare a casa un ordine.
Se voglio sapere l'andamento del mio vino me lo apro quando sono in cantina, ma quando sono in giro faccio più bella figura a bere quello della concorrenza, si tratta poi di un paio di bottiglie, non di risanare i bilanci di tutta la franciacorta.

corona ha scritto
Damjan e Gravner interpretano la vinificazione in maniera del tutto diversa da chi vinifica in modo convenzionale; conoscendo personalmente Damjan so che lui proprio non sopporta a livello gustativo vini fatti in stile diverso dai suoi o quelli di gravner........preferirei che chi fa vino allargasse i propri orizzonti, cercasse di capire cosa succede fuori dal proprio orticello.

Un produttore che con l'agente di zona va a parlar di affari da un cliente e ordina il suo vino è veramente un tapino, sembra che sia li per esaurire le scorte e portare a casa un ordine.
Se voglio sapere l'andamento del mio vino me lo apro quando sono in cantina, ma quando sono in giro faccio più bella figura a bere quello della concorrenza, si tratta poi di un paio di bottiglie, non di risanare i bilanci di tutta la franciacorta.

Anche io, come ti dicevo, ho avuto modo di conoscerlo personalmente e confermo in pieno che Damijan è un "estremista" in quanto a quel veleno chiamato vino.

è sicuramente triste che questi due personaggi abbiamo ordinato praticamente l'intera gamma Monterossa per pasteggiare: sarebbe stato sicuramente più comprensibile si fossero stati li con dei clienti...ribadisco però che non mi stupisco affatto...

corona ha scritto
TRISTI FORTE

è pieno di commerciali tristi nel mondo, non solo in quello del vino