E non è vero che il gusto sia il giudice assoluto: se così fosse, non ci sarebbe evoluzione
il gusto non è il giudice assoluto? non ci sarebbe evoluzione? Posso farti l'elenco di bottiglie delle quali non so più che farmene se non usarle come scacciaparenti, ma che agli albori della mia passione enoica ritenevo veri campipni di razza. Ma non è stato un corso che insegna come aprire una bottiglia o quanti antociani ci sono in più nel merlot rispetto al pinot nero a farmi arrivare a certe scelte (condivisibili o no).
Il gusto va educato
qui sta il punto: per educarlo non serve tutta quella teoria, spesso noiosa, ma serve un buon cavatappi sempre a portata di mano e magari qualche conoscente che ha un po' di esperienza in più e voglia di confrontarsi.
Tu, ora, fai certi ragionamenti perchè i corsi li hai fatti
appunto! io parlo a ragion veduta, quei soldi li ho spesi e me ne son pentito. Avessi intrapreso la carriera di cameriere addetto allo stappaggio forse mi sarebbero serviti, ma per la mia professione (professione?) e la mia passione (passione!) non son serviti a niente.
Alla pari di quelle che erano le nostre università degli anni 50, valutate tra le migliori del mondo, che non ti davano pressochè nulla di pratico, ma ti mettevano in grado di apprendere e districarti con successo in qualunque campo. Perchè ti insegnavano un metodo
guarda che ai corsi di cui si parla non ti insegnano un metodo di degustazione, se non il dire: abbastanza intenso, abbastanza lieve, abbastanza tannico, abbastanza buono, perchè alla fine arrivano sempre li, all'abbastanza,ma non ti dicono il perchè.
E poi alla fine ti fanno compilare una scheda a punti che solo un pazzo potrebbe aver partorito in quel modo.
E tanto meno ti insegnano (ma si potrebbe poi?) il gusto, per quello ti rimando a qualche riga più sopra, dove si dice che bisogna esser armato di cavatappi.