KORMY ha scritto...dimeticavo, mi dispiace che Nebbiolo abbia frainteso il senso del mio intervento. La prossima volta cercherò di spiegarmi meglio.
nebbiolo75 ha scritto Se quest'ultimo tenta di infinocchiarmi (e qui vi invito a cercare la storia di questa parola), ....
KORMY ha scrittoQualcuno ha ironizzato (forse Forchetta) sulla Verità assoluta del vino.
KORMY ha scrittol'uomo smaltisce attraverso il cuore, il fegato e il cervello 23 milligrammi di solforosa circa senza accusarla; un vino dolce ne contiene fino a 400!! Aggiungici che la solforosa è solo uno dei "cento" aspetti negativi dell'enologia moderna, fatta sempre meno di uva e più di protolli chimici.
silbusin ha scrittoUn intervento brevissimo.
Evitiamo di dire "i prodotti di una volta" e "il prodotto del contadino".
Una volta (e ancora adesso) si facevano dei vini "artigianali" orribili destinati per fortuna all'uso domestico e che inacidivano rapidamente.
Una volta c'era l'abitudine delle "grappe del contadino" che pur nell'accezione di buttar via la coda e la testa non davano la minima sicurezza del contenuto residuale di alcol metilico.
Una volta si facevano i salami buonissimi: peccato che sino agli anni 60 le zone del mantovano (tanto per citarne una a caso) avevano un'alta incidenza di tifo e di parassitosi intestinali.
Per cui: una volta (e ancora adesso) l'igiene alimentare era inesistente.
Teniamo solamente conto di questo.
silbusin ha scrittoQuel "contadino" deve comunque possedere quelle tecnologie che gli permettano di presentare un prodotto eccellente.
Tanto per citare una piccola cantina (in termini di resa/qualità): Cabanon nell'Oltrepò pavese.
Il contadino "scarpe grosse e cervello fino" è per fortuna scomparso o se è rimasto i regolamenti in vigore gli impediscono di mettere in commercio prodotti nocivi per la salute.
Se vuole delle bottiglie pulite deve autoclavarle, se vuole che il formaggio non si inquini deve avere dei sitemi di refrigerazione adeguati e deve sapere che tipo di lieviti o muffe adopera.
Io intendevo solamente dire che nell'era della tecnologia l'idea romantica del contadino di una volta fa sorridere. E parlo di tecnologia non di chimica.
E' un po' come dire "...eh sì quel vecchio medico che bravo, fa diagnosi di soffio al cuore con il solo fonendo..." quando c'è l'ecocardiogramma...eh, perbacco!
Parliamo di tecnologie, di rispetto dell'ambiente, dell'igiene, della buona conservazione, dell'aggiornamento professionale.
Non di chimica e adulterazioni.
La tecnologia non è disgiunta, anzi cammina assieme, alla passione e all'altissima professionalità.
In tutti campi.
Se no ci troviamo a far la filosofia di bruno125 e commuoversi davanti ad un vino scadente solo perchè lo fa un "contadino di quelli di una volta".
Quindi il mio intervento era ristretto solo al campo delle capacità tecnologiche.
corona ha scrittonon capisco: cosa impedisce al contadino "scarpe grosse, cervello fino" di avere le giuste tecnologie?
Ieri mi son bevuto il pico 2003 di angiolino maule: solforosa prossima allo zero, igiene in antina credo ce ne sia, vino stupendo.
Perchè dobbiamo per forza usare lieviti selezionati chissà dove, perchè dobbiamo usare tannino finto, perchè la gomma arabica....
corona ha scrittonon capisco: cosa impedisce al contadino "scarpe grosse, cervello fino" di avere le giuste tecnologie?
Ieri mi son bevuto il pico 2003 di angiolino maule: solforosa prossima allo zero, igiene in antina credo ce ne sia, vino stupendo.
Perchè dobbiamo per forza usare lieviti selezionati chissà dove, perchè dobbiamo usare tannino finto, perchè la gomma arabica....
silbusin ha scrittocorona ha scrittonon capisco: cosa impedisce al contadino "scarpe grosse, cervello fino" di avere le giuste tecnologie?
Ieri mi son bevuto il pico 2003 di angiolino maule: solforosa prossima allo zero, igiene in antina credo ce ne sia, vino stupendo.
Perchè dobbiamo per forza usare lieviti selezionati chissà dove, perchè dobbiamo usare tannino finto, perchè la gomma arabica....
Non capisco?
Nesuno impedisce niente a nessuno. Il produttore deve rispettare l'ambiente, essere aggiornato professionalmente, avere nella filiera produttiva tutte le norme igieniche previste dai regolamenti.
Non chiedo altro.
Che la tecnologia alimentare corretta sia adoperata, il che significa: prodotto eccellente.
Ancora con Maule? Con biodinamico che non è biologico e con Steiner sullo sfondo...per cortesia.
Restiamo nell'ambito degli argomenti.