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pipì di gatto

da Stroliga il 30 nov 2009 14:51


Or chiedo ai sapienti,
il "profumo" di pipì di gatto secondo voi è una caratteristica od è un difetto?
Vada per alcuni sauvignon, dove però mi sembra che ci siano pareri discordanti, in un lambrusco che ci sta a fare?
Lambrusco che ho comunque trovato buono e gradevole anche con quella nota felina che però certo non mi aspettavo :shock:

da balcone il 30 nov 2009 16:34


Ma è uno scherzo ?

da Stroliga il 30 nov 2009 16:48


no, perchè ?

da capohog il 30 nov 2009 17:27


In effetti sembrerebbe essere uno dei profumi varietali del sauvignon...
anche se come descrizione è un po' raccapricciante :lol: :lol: Ve li vedete questi raffinatissimi intenditori di vino che con tanta dovizia di termini descrivono i vini andare a snasare la sabbietta del gatto per trovare la descrizione corretta di questo o quel sentore
:lol: :lol: :lol: :lol:
Comunque in un lambrusco mi sembrerebbe ben strano :roll:

96 cubic inch of good vibs

da Yoda il 30 nov 2009 19:47


Direi che il termine, forse non piu' proprio in uso, fa il paio con il "merde de poule " riservato al Pinot noir. Sicuramente oggi sarebbe preferibile indicare come profumo varietale nel Sauvignon la "foglia di pomodoro" piuttosto che quello indicato da Licia.
In ogni caso...quando al naso la pipi' di gatto si sente.....si sente!!

In un Lambrusco direi che mi suona piuttosto strano pero... :roll: :roll:

"Provare?...Fare!! O non fare. Non c'è provare!" Yoda...il Maestro

"guida poco...che devi bere..."
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da Stroliga il 30 nov 2009 20:03


Yoda ha scrittoDirei che il termine, forse non piu' proprio in uso, fa il paio con il "merde de poule " riservato al Pinot noir. Sicuramente oggi sarebbe preferibile indicare come profumo varietale nel Sauvignon la "foglia di pomodoro" piuttosto che quello indicato da Licia.
In ogni caso...quando al naso la pipi' di gatto si sente.....si sente!!

In un Lambrusco direi che mi suona piuttosto strano pero... :roll: :roll:


Ettore C'ERA quell'odore lì, e non potevo definirlo certo "foglia di pomodoro" e nell'insieme niente di sgradevole!
Terre verdiane di Ceci .. .bha!
grazie!

.

da marogi il 30 nov 2009 20:44


nel vino non saprei ,ma nell'olio e di sicuro un difetto

da balcone il 01 dic 2009 10:34


Bha, il mio olfatto sarà alquanto limitato e poco allenato, ma non riuscirò mai a capire tutto questo sforzarsi nel trovare svariati sentori..... Questi poi li trovo disgustosi. Tempo fa un amico sommelier degustando un bicchiere di rosso ( Le Difese ) mi disse : " sentore di pelo di cane bagnato " . Ma voi siete sicuri di apprezzarlo sul serio il vino ? Lo dico senza polemica, nè . :wink:

P.S.
Il lambrusco ceci lo bevo spesso.

da Stroliga il 01 dic 2009 10:59


A me piace il vino, mi piace berlo :oops:
poi prima di berlo l'abbiamo anche annusato, a me piace annusare e sentire il profumo di tutto, sono un animale....
ed oltre al profumo di clinto c'era quello di pipì di gatto, non era una ricerca a tutti i costi, era lì da sentire.
E visto che mi sembrava strano ho chiesto a chi ne sa più di me.

da twentyfive il 01 dic 2009 11:05


l'ho sentito anch'io. una volta un ristoratore mi ha consigliato un cabernet sauvignon dicendomi "non sa di pipi di gatto"!!!! :shock:

da Parakarro il 01 dic 2009 23:23


nel sauvignon la pipì di gatto si sente eccome... spiccato sentore minerale.... io dico pipì di gatto...e ne sono entusiasta...

e non c'entra nulla con la foglia di pomodoro... che comunque si sente molto nel sauvignon...

io sento lo stesso odore anche nel moscato giallo secco... in altri non l'ho mai sentito... forse in qualche bianco ma davvero non ricordo...

è come trovare il sentore di cuoio, di tabacco, di pelo, di muschio... in molti rossi si sente... così come la fogna (ma quello è quasi sempre un difetto grave)...

certo...magari è piu' piacevole l'odore di banana,ananas, burro fuso, frutti rossi... ma a volte anche qualche ''puzza'' ci sta bene... nel sauvignon BENISSIMO :D

da apexx il 02 dic 2009 20:48


Sono con Parakarro. Non è certo bello a dirsi, ma la pipi di gatto è un sentore che chiunque sente nel sauvignon. Se a qualcuno facesse schifo l'idea, assaggi un Puilly fumè e poi mi faccia sepere..........

da corona il 07 dic 2009 00:13


Stroliga ha scritto Terre verdiane di Ceci .. .bha!
grazie!


però te le vai a cercare....

da corona il 07 dic 2009 00:22


comunque la pipi di gatto, o non so più come si chiama quel fiore che più elegantemente potremmo usare per descrivere tale sentore, la si sente nei sauvignon scarsi, in quelli buoni che arrivano da sancerre (e purtroppo ne arrivano anche di meno buoni) di pipi proprio niente, ma tante cose buone si.

da Ospite il 07 dic 2009 07:44


io nn sono un'esperta però spesso bevo sauvignon e nn ho mai sentito puzza di pipì di gatto
se però voi intenditori dite che è normale,se mi capiterà ....sopporterò
:)

da balcone il 08 dic 2009 11:58


Riporto dal sito Enotime:


Mi spiace molto iniziare questo pezzo con un'invettiva contro i gatti, ma non posso esimermi dal gridare Maledetta pipì di gatto!!!. In realtà non ho nessun problema con questi gentili felini, ma non sopporto più di sentirmi dire che i Sauvignon italiani (unici purtroppo nel nutrito panorama internazionale) profumano di pipì di gatto. Il Sauvignon, vitigno a cui dedichiamo la rubrica di questo mese, è assolutamente intrigante dal punto di vista aromatico, specie quando riesce a tirare fuori note che ti aspetteresti più da altre uve, chardonnay in testa. Frutta tropicale, agrumi, frutta della passione, mela acerba, pesca, albicocca. Questi flavour hanno reso famosi nel mondo Sauvignon da zone più o meno calde e provenienti da paesi di nuova e vecchia scuola enologica. In Italia invece siamo ancora fermi alla stramaledetta pipì di gatto e compagnia cantante. La motivazione di queste componenti aromatiche viene spesso spiegata con un non ben identificato Terroir che, buttato nella discussione, riesce spesso a zittire anche i più agguerriti critici. In realtà non si tratta di terroir ma di Sauvignon di serie B allevato da viticoltori di serie C. Cloni raccogliticci, terreni inadatti, rese altissime, portano inevitabilmente a vini dove i grandi profumi del Sauvignon si degradano al livello di deiezione di gatto o, quando va bene, a non ben identificate note vegetali o di fico verde. La scusa del terroir cade immediatamente se constatiamo come certe componenti aromatiche si trovino dall'Alto Adige alla Sicilia e come, sempre dalle Alpi alle Piramidi, si trovino Sauvignon complessi e pieni, con componenti aromatiche che non ricordano neanche lontanamente l'odiata pipì. I due vini di oggi fanno parte a pieno titolo di questa categoria, per fortuna sempre più nutrita. Oggi in Italia si producono ottimi Sauvignon non solo nelle zone più storicamente vocate come Trentino, Alto Adige e Friuli, ma anche in Toscana, nelle Marche, in Campania e nella già citata Sicilia. Chi scrive ama molto questo vitigno perchè grazie ai profumi che si porta appresso i produttori non sentono quasi mai il bisogno di passarlo in legno. Ovviamente esiste anche questa categoria (con alcuni eccezionali prodotti, tra l'altro) ma è minimale e soprattutto non si sta allargando. La malattia non è comunque soltanto italica: mi sono più volte indignato nella lontanissima MarIborough Valley in Nuova Zelanda di fronte a Sauvignon castrati dei loro eccezionali e praticamente irripetibili profumi a causa di un uso scriteriato della barrique. Tornando nel nostro stivale mi sembra di vedere, come accennato in precedenza, un sano distacco dei maggiori produttori dal legno piccolo e un non criticabile (per me) avvicinamento al legno grande, intorno ai 18-20 hl. Quello però che constato con piacere è che sempre più vignaioli hanno capito che il Sauvignon non è un vitigno da vendemmiare praticamente acerbo, per preservare al massimo i profumi: la maturazione fenolica ed alcolica è, anche se molto diversa da altre uve a bacca bianca, da perseguire e da raggiungere con seri e mirati interventi colturali. Solo così si è potuto e si potrà permettere a questo grande vitigno di sviluppare tutte le caratteristiche che lo hanno giustamente reso famoso.

da Parakarro il 10 dic 2009 13:58


il sentore di frutta della passione è esilarante :lol:

da balcone il 10 dic 2009 16:53


Parakarro ha scrittoil sentore di frutta della passione è esilarante :lol:


Evidentemente intendeva frutto della passione. Perchè non esiste nel sauvignon ?

da Parakarro il 10 dic 2009 18:32


balcone ha scritto
Parakarro ha scrittoil sentore di frutta della passione è esilarante :lol:


Evidentemente intendeva frutto della passione. Perchè non esiste nel sauvignon ?


non lo so....

trovo esilaranti tutti coloro che tirano fuori (per i capelli) odori e sentori di frutti così particolari....

dai, siamo sinceri, nemmeno sappiamo come odora un frutto della passione o una mela renetta eppure restiamo buoni a sentire sti sommellllliersz titolati che c'illuminano i ricettori olfattivi scovando odori nascosti manco fossero indiana jones...

da apexx il 10 dic 2009 20:12


Mettendola sul piano tecnico, il sentore di pipi di gatto nel Sauvignon Blanc c'è sempre stato, ed è sempre stato così definito, anche se in maniera "poco elegante". Esso è dovuto alla Pirazina, che chiunque ha un minimo di fondamenti di chimica oppure ha un minimo di conoscenza del vino sa che è una molecola dell'azoto, che conferisce al vino il tipico aroma varietale soprascritto. In particolare ai Sauvignon provenienti dalle zone storiche quali Sancerre e Valle della Loira. Alcuni derivati della Pirazina, quali Isobutile, Etile e Metile, conferiscono al vino aromi varietali di ortaggi e frutta.

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