Segretamente speravo che mi rispondesse Corona...
Se non ricordo male, l'esempio del Sassicaia è quello di una storia relativamente recente, dove per tutelare un grande vino e grandi interessi commerciali, sono partiti dall'Igt e sono arrivati fino alla doc.
Ma nel caso di doc storiche che risalgono agli anni 60-70 (tipo quella del prosecco di valdobbiadene) è lecito imbottigliare un prosecco con la dizione prosecco, valdobbiadene stampigliato sulla bottiglia ed una scritta IGT piccina picciò sul retro? Idem per il lambrusco?
Guardate voi stessi il sito internet di questi premiati produttori
per il valdobbiadene:
www.mionetto.com > collezioni > mionetto > bollicine easy > il prosecco. Così facile ingannarsi che su un sito internet, come al ristorante dove sono stato, lo vendono come "prosecco di valdobbiadene":
http://www.shopping.com/xPO-Mionetto-Il ... on-Vintage
Per il lambrusco idem (ma devo ammettere che era davvero il miglior lambrusco mai assaggiato. Menzione regionale gambero rosso):
www.villadicorlo.com > prodotti > lambruschi > corleto Anche qui campeggia sul retro la scritta LAMBRUSCO e con la lente d'ingradimento si trova IGT.
Ma se uno non sapesse che Lambrusco e Valdobbiadene sono DOC, non si accorgerebbe di nulla.
Aldilà che possano essere ottimi vini, sempre una sofisticazione commerciale è!?[/img]
Certo che ad andare a fondo ci si rimane anche male: esistono ben 5 consorzi di tutela del Lambrusco DOC con altrettanti disciplinari. Villa di Corlo non sembra iscritta a nessuno di tali consorzi!
Se orinassi in una bottiglia e facessi un gran cru di chardonnay con sentori di pipì di gatto, dite che me lo darebbero l'oscar regionale gambero rosso? Tanto in Italia chi mi controlla??