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DOC, IGT o Sola??

da Luca75 il 20 dic 2009 14:10


Leggo sempre con curiosità gli interventi di questa sezione, cercando di capirci un po' di più di vino. Avrei una domanda da rivolgere ai tecnici.
Nel giro di una settimana, mi sono imbattuto in due etichette che fatico a comprendere.
1) prosecco di valdobbiadene IGT. Cantina Mionetto
2) Corleto, Lambrusco IGT, Cantina Villa di Corlo
Il dubbio è: se il Prosecco ed il Lambrusco sono tutelati dalla DOC, perchè qualcuno li può produrre IGT. Tra l'altro si tratta di premiati e seri produttori.. Se lo fanno, immagino si possa fare. Tuttavia, per i profani che come me non ricordano a memoria i nomi di tutte le DOC italiane, è difficile accorgersi di non aver comprato esattamente ciò che credevo, se non a casa.
Per esempio, il prosecco IGT mi è stato rifilato come "prosecco di valdobbiadene" dry; invece era un vino frizzante amabile che ha rovinato la cena di pesce. E mentre ero al ristorante non avevo argomentazioni tecniche per protestare.
Nel caso del Lambrusco, me lo ha venduto la mia enoteca di fiducia ed ho verificato essere un vino "premiato" (quindi immagino sarà ottimo nonostante l'IGT).. Comunque prima di cercare su internet ed essermi rassicurato, mi ero innervosito con l'enoteca.
Cosa ne pensate?

da stefanbo il 20 dic 2009 14:49


Cerco di essere breve....

Spesso e volentieri in Italia il marchio DOCG, DOC ed IGT (che a parte tutto stanno andando in pensione sostituiti da marchio CEE DOP) non tutela nulla, nè in senso negativo (sono DOCG certi Chianti che trovi al supermercato in offerta ad 1,99, SENZA FARE NOMI e sono imbevibili) ed alcuni tra i mgliori vini italiani sono solo IGT, per scelta del produttore (non farsi imbrigliare dallla DOC o DOCG che gli sta stretta) o semplicemente perchè l'uvaggio che reputa quello giusto non fa parte delle DOC o DOCG.

Quindi purtroppo si va a passaparola, fiducia nell'enoteca, assaggio al winebar e quant'altro.

Quanto sopra è estremamente deleterio per la nostra immagine all'estero, non c'è la chiarezza (sicuramente anche statica ed incartata, nonj dico di no) che esiste con le denominazioni francesi coi loro Grand/Premier Cru o i loro "deuxièmes vins".

Vai a spiegare ad uno straniero che non conosca molto bene la nostra viticoltura che DOCG, teoricamente il nostro fiore all'occhiello, non sempre garantisce un buon vino e che invece magari un vino IGT (la denominazione "poverella") è splendido!

Quindi anche questa è una non-risposta caro Luca75, non conoscendo i due prodotti che nomini, ma se vuoi farti un'idea un po' più ampia vai qui:


http://www.prodottiregionali.net/marchi-tutela/

da balcone il 20 dic 2009 15:55


Sottoscrivo pienamente il commento di StefanBo e mi permetto di chiarire ulteriormente con due semplici esempi: il Sassicaia al pari di altri supertuscans è igt. E' forse peggio dei famigerati Chianti docg "supermercatosi" ?
Il San Leonardo ( uno dei migliori rossi italiani ) è un taglio bordolese che ovviamente non rientra nella doc.

E' sì, i francesi fanno vino da + di 300 anni mica per niente....

da Luca75 il 20 dic 2009 16:30


Vi ringrazio per la risposta. Lo so bene che spesso vi sono degli IGT molto migliori dei DOCG; ma volevo sollevare un problema più tecnico.
Ovvero: se in Italia scrivo Lambrusco, Brunello, Langhe Freisa automaticamente sto imbottigliando una DOC. Può esistere un brunello di montalcino IGT? Io credo di no. Certo che poi posso prendrere un uvaggio lambrusco raccolto nel territorio giusto, non rispettare il discilplinare, chiamarllo con un nome di fantasia e scriverci sopra IGT. Però IGT deve essere scritto in grande e prima o dopo "lambrusco" deve essere chiaro che si riferisce all'uvaggio e non alla tipologia del vino.
Che a fare sto giochetto siano poi i produttori delle DOC è molto discutibile. Sperimentino pure, che magari il prodotto ne giova, ma perchè essere ingannevoli sull'etichetta sperimentale?

da stefanbo il 20 dic 2009 18:40


Intanto ringrazio Balcone per il gentile commento :D

Ho appeso la giacca di sommelier al chiodo da anni (è vero, è come la patente, se ce l'hai anche se non guidi sempre abilitato alla guida sei, ma ammetto che non frequentando più da tempo degustazioni e quant'altro ed avendo ceduto il mio wine-bar da 10 anni sono molto arrugginito).

Il quesito che poni, Luca75, infatti è interessante...

Stai effettivamente citando etichette/nomi che dovrebbero essere sempre DOC, ma non so (a questo punto chiedo lumi ad altri mangioni più freschi di me 8) ) se esista un cavillo/sotterfugio che consenta loro di scrivere un nome come appunto Lambrusco, Prosecco di Valdobbiadene o quant'altro accompagnandolo poi solo dalla menzione IGT,.


Apparentemente sembra sia proprio così (i casi che citi) ma a questo punto come dice il proverbio cinese "Grande è la confusione sotto al cielo" ed aggiungo che più di confusione tratterebbesi di caos!

Comunque, come detto, sono curioso a questo punto anch'io :D

da corona il 20 dic 2009 23:05


balcone ha scrittoSottoscrivo pienamente il commento di StefanBo e mi permetto di chiarire ulteriormente con due semplici esempi: il Sassicaia al pari di altri supertuscans è igt. E' forse peggio dei famigerati Chianti docg "supermercatosi" ?
Il San Leonardo ( uno dei migliori rossi italiani ) è un taglio bordolese che ovviamente non rientra nella doc.

E' sì, i francesi fanno vino da + di 300 anni mica per niente....


qualche piccola imprecisione, ma i contenuti sono pienamente condivisibili: il sassicaia è nato come vino da tavola, è poi passato ad igt Toscana, a seguire è diventato un bolgheri doc ed infine è diventato un bolgheri doc sassicaia: una doc nata solo per il vigneto da cui provengono le uve che diverranno Sassicaia.

Il san Leonardo è un igt, ma non della Vallagarina dove domorano i vigneti, bensì un igt vigneti delle dolomiti.
Io amo San Leonardo, ma sfido chiunque, anche munito di binocolo, a scorgere una sola vetta dolomitica dai vigneti dei Marchesi Guerrieri Gonzaga. Volete mettere il richiamo proponendosi nei mercati extra europei con la parola "dolomiti" rispetto alla parola "vallagarina"?

Scrivere igt lambrusco senza nessun riferimento geografico significa frodare il consumatore: le denominazioni tutte (igt, doc, docg) hanno carattere territoriale e non varietale.

da Luca75 il 21 dic 2009 02:12


Segretamente speravo che mi rispondesse Corona...
Se non ricordo male, l'esempio del Sassicaia è quello di una storia relativamente recente, dove per tutelare un grande vino e grandi interessi commerciali, sono partiti dall'Igt e sono arrivati fino alla doc.
Ma nel caso di doc storiche che risalgono agli anni 60-70 (tipo quella del prosecco di valdobbiadene) è lecito imbottigliare un prosecco con la dizione prosecco, valdobbiadene stampigliato sulla bottiglia ed una scritta IGT piccina picciò sul retro? Idem per il lambrusco?
Guardate voi stessi il sito internet di questi premiati produttori
per il valdobbiadene: www.mionetto.com > collezioni > mionetto > bollicine easy > il prosecco. Così facile ingannarsi che su un sito internet, come al ristorante dove sono stato, lo vendono come "prosecco di valdobbiadene": http://www.shopping.com/xPO-Mionetto-Il ... on-Vintage
Per il lambrusco idem (ma devo ammettere che era davvero il miglior lambrusco mai assaggiato. Menzione regionale gambero rosso): www.villadicorlo.com > prodotti > lambruschi > corleto Anche qui campeggia sul retro la scritta LAMBRUSCO e con la lente d'ingradimento si trova IGT.
Ma se uno non sapesse che Lambrusco e Valdobbiadene sono DOC, non si accorgerebbe di nulla.
Aldilà che possano essere ottimi vini, sempre una sofisticazione commerciale è!?[/img]

Certo che ad andare a fondo ci si rimane anche male: esistono ben 5 consorzi di tutela del Lambrusco DOC con altrettanti disciplinari. Villa di Corlo non sembra iscritta a nessuno di tali consorzi!
Se orinassi in una bottiglia e facessi un gran cru di chardonnay con sentori di pipì di gatto, dite che me lo darebbero l'oscar regionale gambero rosso? Tanto in Italia chi mi controlla??

Re: DOC, IGT o Sola??

da apexx il 21 dic 2009 13:48


Luca75 ha scrittoPer esempio, il prosecco IGT mi è stato rifilato come "prosecco di valdobbiadene" dry; invece era un vino frizzante amabile che ha rovinato la cena di pesce. E mentre ero al ristorante non avevo argomentazioni tecniche per protestare.


Un vino "dry" ha un residuo zuccherino finale compreso tra 18 e 35 grammi/litro. Non è certo un vino secco......

Re: DOC, IGT o Sola??

da Stroliga il 21 dic 2009 14:34


apexx ha scritto
Luca75 ha scrittoPer esempio, il prosecco IGT mi è stato rifilato come "prosecco di valdobbiadene" dry; invece era un vino frizzante amabile che ha rovinato la cena di pesce. E mentre ero al ristorante non avevo argomentazioni tecniche per protestare.


Un vino "dry" ha un residuo zuccherino finale compreso tra 18 e 35 grammi/litro. Non è certo un vino secco......

ce ne hai messo del tempo :lol:

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