capohog ha scrittoC'è una vecchia diatriba in rete che ogni tanto riemerge; il fatto che certe case vinicole facciano per lo stesso vino una produzione per la GDO ed una per le enoteche. Prescindendo che sarebbe truffa in commercio mi sembra più una fola messa in giro...da chi non appartiene alla GDO.
Un'altro punto che girava era sullo stoccaggio dei vini presso la GDO non fatto a regola d'arte, il che ci può stare; anche se credo la GDO miri più ad un rapido turnover degli stock che a far invecchiare il vino come l'amico inappetente
E poi perchè le bollicine sono più a rischio?
...tutti dubbi legittimi e tanto buon senso dal "Capo". La GDO , normalmente, stocca il vino come tutte le altre merci e il più delle volte nei medesimi locali, dove non ci sono obblighi di legge (semiconserve, prodotti freschi, prodotti in ogni caso deperibili e con scadenza breve... dove per malacultura dei direttori dei supermercati, il vino non è fra queste categorie, perchè non a rischio igienico sanitario), con promiscuità elevate, sia esso detersivo , siano conserve (ai quali il vino viene assimilato) , siano bevande generiche stabilizzate(idem). Sta di fatto che lo stoccaggio, nonostante il desiderio commerciale di ...smerciare il "bene vino" quanto prima, ha rotazioni non così alte come si vorrebbe, per cui si possono avere soste anche prolungate in ambienti non perfettamente idonei alla conservazione del vino. Tra l'altro, dove noi abbiamo la sensazione di "fresco" come esseri umani, non sempre ciò coincide con le esigenze di temperatura di conservazione ottimale dei vini . Inoltre, la sosta , a volte, è prolungata anche sullo scaffale, in piedi e magari vicino a sorgenti di luce, a temperatura ambiente (sempre oltre i 22 gradi) ecc. Capirete bene che questo non è come tenere un vino coccolato in ambiente idoneo come una cantina , per cui le differenze riscontrate molte volte all'atto dell'apertura delle bocce è effetto proprio di tutte queste variabili. Sul dare partite particolarmente meno riuscite alla GDO, è un dubbio che può insinuarsi subdolamente ma non credo sia praticabile nella realtà... anche se il sospetto anche a me è venuto, visto i prezzi capestro che la GDO pretende dai suoi fornitori.
Sulle bollicine: normalmente, salvo eccezioni, ciò che circola fra le bolle della GDO difficilmente viene tollerato sia nei ristoranti che nelle enoteche, che hanno prezzi d'acquisto più alti, ricarichi più alti e , di conseguenza, rischio di essere interpretati come "disonesti" oppure avidi. Sta di fatto che , checchè ne pensino alcuni enopopular coatti, il target è significativamente diverso e si incrocia solo per una piccola fetta di clientela comune, su una determinata fascia di bottiglie . Avendo amici direttori di punti vendita importanti nei dintorni di casa (CONAD-COOP- UNES- ESSELUNGA) , salvo ESSELUNGA, che ha un centro direzionale... diretto da persone competenti e favorenti la categoria di altobeventi, gli altri mi hanno riferito senza meno che il 90% della rotazione l'hanno su bocce sotto i 4 Euro (poco più di un euro come prezzo sorgente) e i compratori di bocce sopra i 10 Euro una sparuta minoranza. In questo contesto si inseriscono le bolle che hanno un grado di qualità talmente basso, seppur di elevata mediaticità , da far sospettare una poca cura verso questo canale, cosa che invece è di partenza con una qualità "adeguata" al target prefissato...