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quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da Parakarro il 01 apr 2014 21:06


Domenica sera enocialtronata con enocialtroni nell'unica e sola sede nazionale dell' Enocialtronedichiarato... casa mia 8)

un gruppo variegato (e pure un po' avariato), con all'interno un paio di temibili mangioni.

tema della serata : Supertuscan (tanto per sottolineare l'enocialtronata :lol: )

divisi in tre batterie:
vallocaia 2006 Bindella
Cupole 2007 Trinoro
Camalaione 2006 Le Cinciole

Blu 2006 Brancaia
Grattamacco 2006 Collemassari
Tignanello 2007 Antinori

SorUgo 2006 Aia Vecchia
Sassiccaia 2007 Marchesi Incisa (grazie al consiglio di Inappetente)
Ornellaia 2004 Tenute dell'Ornellaia

poi abbiamo degenerato con una super batteria di vini con gradazioni discrete (siamo arrivati a 19 gradi!!)

bhè... i due migliori (quasi all'unanimità) sono stati Tignanello ed Ornellaia che forse sono proprio quelli che hanno creato il mito del Super Tuscan.

perchè apro sto topic?
un po' perchè la serata mi è davvero piaciuta, un po' perchè sono felice che in un momento dove sembrano buoni sono i vini biodinamici e dove sembra che vadano bevuti solo vini non famosi, prodotti solo nelle notti di luna piena, raccogliendo le uve solo con la mano destra, senza solfiti, senza lieviti, senza chimica, senza aiuto in cantina ecc...
due vini scontati e famosissimi non solo battono i concorrenti della bicchierata ma lasciano in me un ricordo forte e concreto.

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da Mauro1980 il 02 apr 2014 00:18


Parakarro ha scrittosembra che vadano bevuti solo vini non famosi

citando Razzi, no non credo che la gente dica di non bere vini famosi (o molto conosciuti) il problema è che spesso non si rivelano dei buoni affari e sono sotto alle aspettative.
Abbiamo bevuto Grattamacco e Sassicaia da Rinco, non ricordo quali, ma a memoria la differenza non mi è parsa elevatissima, il blasone invece non è paragonabile, ma il blasone non lo trovi nel bicchiere. Non li abbiamo confrontati direttamente, ma ho preferito il primo.

Il mondo è bello perchè vario, l'Italia vinicola poi, per alcuni versi snobbata (soprattutto sui bianchi), è varissima e riserva tanta belle sorprese quando la si vuole meglio conoscere ed amare.

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da inappetente il 02 apr 2014 07:58


Mauro1980 ha scritto
Parakarro ha scrittosembra che vadano bevuti solo vini non famosi

citando Razzi, no non credo che la gente dica di non bere vini famosi (o molto conosciuti) il problema è che spesso non si rivelano dei buoni affari e sono sotto alle aspettative.
Abbiamo bevuto Grattamacco e Sassicaia da Rinco, non ricordo quali, ma a memoria la differenza non mi è parsa elevatissima, il blasone invece non è paragonabile, ma il blasone non lo trovi nel bicchiere. Non li abbiamo confrontati direttamente, ma ho preferito il primo.

Il mondo è bello perchè vario, l'Italia vinicola poi, per alcuni versi snobbata (soprattutto sui bianchi), è varissima e riserva tanta belle sorprese quando la si vuole meglio conoscere ed amare.

...se mi permetti, vorrei farti un inciso : il problema enologico (o vinicolo) italiano, per certi versi è frutto esclusivamente di una comunicazione farlocca oppure di forzature continue, non sempre legate ad una tradizione da promuovere, come importante in questo comparto. Mi spiego meglio: gli anni del boom economico, della possibilità di spesa, del momento propizio di promuovere un comparto articolato e vitale come quello vinicolo ha partorito, in Italia :
- scandali in successione impressionante
- Comunicazione rasentante l'idiozia , con l'ICE ferma su posizioni di clientelismo e risorse dissipate in mille rivoli invece di concentrarsi sulla promozione reale
- Nessuna iniziativa "di sistema"
- Sviluppo cervellotico di vigneti alloctoni per inseguire un mercato nevrotico che paga a medio/breve e non a lunga scadenza come il reimpianto vitivinicolo prevederebbe , andando a smusarsi con realtà molto più competitive ed allineate sul gusto internazionale di mercati "indirizzati".
- Scontro sul mercato , senza speranza alcuna, con tipologie ormai trite e ritrite ,senza promuovere la vera forza dell'enologia italiana, che ha un patrimonio ampelografico unico e inimitabile. Non è con i bordolesi (per un Sassicaia che emerge , 500 sono da enodepressione), con gli Chardonnay o con le bolle di alto livello che possiamo o potremo mai competere con chi ha secoli di tradizioni, esperienza e ... bravura nello specifico più di noi (il primo che mi parla del successo della FRanciacorta o dei bordolesi italiani o dei bianchi italiani rispetto agli omologhi di alta fascia francesi rischia di essere mandato...) 8)

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da maxb. il 24 mag 2014 21:26


inappetente ha scrittoil primo che mi parla del successo della FRanciacorta o dei bordolesi italiani o dei bianchi italiani rispetto agli omologhi di alta fascia francesi rischia di essere mandato...) 8)


esatto, mi sto facendo una testa tanta nello studio di questa roba: il concetto di "terroir" è unico ed inimitabile, così come sentito più volte da un paio di relatori davvero bravi in materia: "possiamo competere con molti vitigni autoctoni contro i francesi, ma la superiorità dello champagne è schiacciante, e non solo noi italiani, ma nessuno, nessuno nel mondo può sperare di eguagliarli"

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da inappetente il 24 mag 2014 22:19


maxb. ha scritto
inappetente ha scrittoil primo che mi parla del successo della FRanciacorta o dei bordolesi italiani o dei bianchi italiani rispetto agli omologhi di alta fascia francesi rischia di essere mandato...) 8)


esatto, mi sto facendo una testa tanta nello studio di questa roba: il concetto di "terroir" è unico ed inimitabile, così come sentito più volte da un paio di relatori davvero bravi in materia: "possiamo competere con molti vitigni autoctoni contro i francesi, ma la superiorità dello champagne è schiacciante, e non solo noi italiani, ma nessuno, nessuno nel mondo può sperare di eguagliarli"
...peggio con Chardonnay e Sauvignon fra i bianchi e con Pinot Nero e Sirah fra i rossi ... ma noi c'avremmo gli Amarone, i Nebbiolo, i Sangiovese, i Montepulciano ... e tanto, tanto altro su cui lavorare ulteriormente ... 8)

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da maxb. il 24 mag 2014 22:44


inappetente ha scritto... ma noi c'avremmo gli Amarone


che poi non tutti sanno che in realtà è un uvaggio tra corvina corvinone e rondinella.

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da inappetente il 25 mag 2014 11:46


maxb. ha scritto
inappetente ha scritto... ma noi c'avremmo gli Amarone


che poi non tutti sanno che in realtà è un uvaggio tra corvina corvinone e rondinella.
...tranquillo, lo sanno tutti , ma è più semplice declinarlo così. Ti sei comunque dimenticata l'Oseleta (se ti sente Dal Forno " 'tte magna") e altre uve complementari, che non sempre le librette AIS citano... 8)

Re: quando i grandi nomi danno grandi soddisfaziomni

da maxb. il 25 mag 2014 18:13


inappetente ha scritto
maxb. ha scritto
inappetente ha scritto... ma noi c'avremmo gli Amarone


che poi non tutti sanno che in realtà è un uvaggio tra corvina corvinone e rondinella.
...tranquillo, lo sanno tutti , ma è più semplice declinarlo così. Ti sei comunque dimenticata l'Oseleta (se ti sente Dal Forno " 'tte magna") e altre uve complementari, che non sempre le librette AIS citano... 8)

amen

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