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da kinggeorge il 30 nov 2005 22:19


Orpo... Talebano sopra... Monty sotto...

Ed io davvero non dico nulla?

Proverò a dire qualcosa, da povero pirla ignorante qual sono, ma cercando di non fare la figura di quello che proprio non riesce a star zitto ed allora deve parlare.

Leggendovi mi sono fatto una piccola idea a riguardo. La piccola idea è quella di un mondo, quello enologico, che sta subendo le "mutazioni" imposte dalla modernità: prodotti chimici, tecniche intensive, sfruttamento dei terreni, obiettivo di massima resa per ettaro e così via. Dall'altra parte, però, c'è chi "resiste", chi è ancorato ai metodi della tradizione che "pagano" in qualità perdute. Tra questi due mondi si crea sempre una certa acredine, ma soprattutto, al giorno d'oggi, nasce sempre qualche movimento giovane che rifiuta la modernità nel nome del recupero della tradizione, andando però a confondere ciò che era abitudine con ciò che era folklore, facendo un po' di confusione, mescolando e mischiando punti di vista diversi e a volte buffamente conciliabili.

Questo terzo mondo giovane mi pare quello del manifesto dei vini biodinamici.

Dal mio punto di vista, forse molto vicino a quello di Gabriele, resta una iniziativa lodevole, ma che necessità davvero di una rigorosa formalizzazione, in modo tale da rendere "codificata" la tradizione e permettere al mondo che essa non vada persa in nome del progresso. Da questo punto di vista, anzi, vedo i "biodinamici" molto più importanti di chi si allinea alla modernità. Ma sono consapevole, in un certo senso, che tale codificazione è un passaggio difficilissimo e che solo raramente riesce.

Sperando che un ignorantone come me non abbia detto troppe vaccate ma anzi abbia stimolato ulteriormente il dibattito, vi saluto :)

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

da kinggeorge il 30 nov 2005 22:24


chiudo con un semplice invito: Monty, vieni anche tu il 18?

Saremmo tutti felicissimi di salutarti...

:wink:

... Stella Stellina, la notte si avvicina ...
P.S.: "tu sei il solito facinoroso: un po' diplomatico un po' sovversivo" - wineless, 23/05/2005

Re: precisazioni

da Strini il 30 nov 2005 23:19


montefollonico ha scrittoCome consumatore devo fare un atto di fede nell'abbracciare tale filosofia, come "ambientalista" da una parte devo essere entusiasta, dall'altra controllarli , valutarli e manifestare eventuali dubbi e scettiscismi.


Ahia... l'atto di fede mi lascia perplesso (lo odio, l'ho sempre odiato). Ovviamente parlo da non addetto ai lavori: si può oggi criticare il biologico?

"Cos'è l'amore in confronto a una bistecca con le cipolle?" (W. Somerset Maugham)

da montefollonico il 30 nov 2005 23:45


Allora..premetto che io no "posso" fare l'atto di fede e nemmeno voglio....
Bene sul poter criticare il biologico, beh certo si può anzi si deve fare, perchè solo inquesto modo puo milgiorarsi.Esempio sull'olio biologico ho grandissimi dubbi, rischiamo di avere solo prodotti "Marketing"
Poi nell'ultimo anno gli ettari coltivati abiologico sono diminuiti...come mai????
Inoltre il tempo necessario per passare da coltura tradizionale a coltura biologia (riferimento specifico al suolo da coltivare), è decisamente troppo breve.
Purtoppo ci sono stati negli anni anche certificazioni false fatte dagli organi di controllo.
Non continuo......senno mi intristisco....però dico viva il biologico, ma viva anche le colture che pur non rispettose al 100 per cento dei parametri occorrenti, rientrano in colture attente, ecompatibili :tramite "lotte integrate", uso intelligente concimi ecc.
E quanto dobbiamo parlarne!!, ma un consiglio non demonizzare niente e discutere per migliorare sempre.Monty

da cicci il 01 dic 2005 04:54


kinggeorge ha scrittonon mi intrometto nel merito, non essendone all'altezza...

ma devo fare i complimenti a Bruno per la chiarezza :)

Sarà un gran piacere incontrarlo finalmente...

:wink:


Bravo King, concordo perfettamente con te!! Complimenti a Bruno - Talebano - per la chiarezza e, aggiungerei io, per la competenza!!!
Ho il piacere di conoscere Bruno e di aver trascorso più di qualche serata in sua compagnia, ovviamente “degustando”… Bruno è un chimico (e non solo) e in una delle tante chiacchierate, mi ha raccontato di uno suo studio di tre anni sulla fermentazione su buccia, in anfore di creta immerse nella stessa terra in cui cresce la vite. Lo studio è stato condotto sul GARGANEGA, vitigno autoctono, vino bianco della zona di Gambellara (VI); il primo risultato tangibile che ne è scaturito, è che, nel confronto parallelo, con lo stesso metodo fermentativo svolto in botte, il vino ottenuto con fermentazione in creta non ha più bisogno dell’apporto di anidride solforosa per ridurre l’ossidazione in bottiglia e prolungarne conseguentemente la vita e la conservazione. L’acidità resta quella che in quell’anno ha saputo dare l’uva, senza aggiunta di acido tartarico, se il vignaiolo è onesto. Cosa che nei prosecchi non succede, dando via libera ad entrambi i prodotti, peraltro consentiti, di sguazzare liberamente nel vino che poi bevuto offre inaspettati mal di testa.
Gli studi e le sperimentazioni non sono certamente terminati, anzi sono in continua evoluzione e sottoposti a ferrei controlli, naturalmente fra viticultori seri, come mi riferiva Bruno, e per avere ulteriori risposte occorreranno ancora un paio di anni o tre; ma i vantaggi del metodo BIO per la qualità sembrano proprio confermati. Senza poi contare le componenti omeopatiche che questo procedimento sicuramente ha e conserva (mai filtrati), ma che al momento non sono ancora state valutate.
Non farebbe parte della discussione, ma mi piace ricordare qui ciò che Talebano si domanda: a San Sebastian (Spagna) è stata presentata una patata intinta tre volte in un mix di caolino, lattosio ed acqua e poi cotta in forno per 35 minuti ad una temperatura di 40 gradi centigradi, per simularne la frittura in olio. Domanda: qualcuno degli amici del mangione la mangerebbe??? Ovvero si può dedurre che il caolino possa nuocere meno dei lieviti indigeni???
Arrivederci alla Palta. :wink:
Saluti ed auguri a tutti. :P

Cesare, alias cicci.

da Fante il 01 dic 2005 10:14


Permettetemi una breve considerazione.
Attualmente il fenomeno "biologico" viene portato avanti sostenuto da teorie e filosofie assolutamente infondate. Quello che non ho ancora ben capito dai precedenti interventi è se vogliamo fare un discorso di qualità o se si vuole sostenere un'idea metafisica di energie ed equilibri.
Mi domado: la qualità di questi vini è superiore? Ha senso sostenere una produzione simile o non sarebbe meglio sostenere una integrazione tra tecnologia e tradizione?

da silbusin il 01 dic 2005 10:28


C'è un bel lavoro pubblicato dall'Istituto di Agraria dell'Università di Milano (se lo ritrovo magari ne posto qualche parte) dove si pone l'accento tra biologico (cioè compatibile con la natura) e biodinamico (filosofia della natura).
Nella compatibilità con la natura vi sono elementi tecnici e sostanze che adoperate correttamente rendono il prodotto più sicuro e più buono.
Alla base c'è sempre un rigoroso percorso di qualità.
Purtroppo in una società arida come la nostra le new age "bufale" hanno spazio: dalla musica suonata in vigna per ottenere uve migliori, al vinificare quando lo"stato d'animo" del vignaiolo è in "fase artistica".
Di cromoterapia e di fiori di Bach penso ce ne sia già a sufficienza.
Alla base di tutto deve esistere un disciplinare non creato ad usum, ma ad hoc e specialmente conferme scientifico-tecnologiche.

da ilForchetta il 01 dic 2005 11:37


La cosa che mi fa più impressione detta finora è la storia dell'emissione di certificazioni di coltivazione biologica false.
Possiamo discutere per anni della questione, farci un'idea e scegliere. Ma se poi abbiamo a che fare con questi fenomeni all'italiana, a che serve?

A margine di ciò, la mia idea delel coltivazioni biologiche è sinceramente poco romantica. Non sono convinto della esistenza marcata di una differenza con coltivazioni non biologiche. A meno che le seconde non facciano uso di sostanze espressamente pericolose e vietate.

Esiste qualche studio che dimostra che le coltivazioni biologiche sono migliori delle coltivazioni non biologiche?


PS: ma sbaglio o questo topic serio è frequentato quasi solo da kazzeggiatori? e gli altri ? eppure è interessante e non si cazzeggia....

da ilForchetta il 01 dic 2005 11:45


Ho trovato questo interessante link:

http://www.sinab.it/

SINAB è il sistema unico nazionale sull'Agricoltura Biologica realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dalle Regioni.
SINAB offre informazioni e servizi agli operatori del settore per lo sviluppo e la valorizzazione dell'Agricoltura Biologica italiana.

da Ospite il 01 dic 2005 11:45


alberto ha scrittoLa cosa che mi fa più impressione detta finora è la storia dell'emissione di certificazioni di coltivazione biologica false.
Possiamo discutere per anni della questione, farci un'idea e scegliere. Ma se poi abbiamo a che fare con questi fenomeni all'italiana, a che serve?

A margine di ciò, la mia idea delel coltivazioni biologiche è sinceramente poco romantica. Non sono convinto della esistenza marcata di una differenza con coltivazioni non biologiche. A meno che le seconde non facciano uso di sostanze espressamente pericolose e vietate.

Esiste qualche studio che dimostra che le coltivazioni biologiche sono migliori delle coltivazioni non biologiche?


PS: ma sbaglio o questo topic serio è frequentato quasi solo da kazzeggiatori? e gli altri ? eppure è interessante e non si cazzeggia....



io sono talmente ignorante in materia (se non per aver assaggiato dei vini biodinamici AAA non filtrati molto recentemente e avendoli trovati ottimi...Posso citare il Sauvignon 02 di la Castellanda) che pendo dalle labbra di persone competenti...come Talebano,Montefollonico e Silbusin...Mi piacerebbe molto che fossero loro ad approfondire il discorso......Come vedete intervenendo posso dire solo ovvieta'.

Forse era meglio tacere :oops:

da pillutta il 01 dic 2005 11:47


alberto ha scrittoLa cosa che mi fa più impressione detta finora è la storia dell'emissione di certificazioni di coltivazione biologica false.
Possiamo discutere per anni della questione, farci un'idea e scegliere. Ma se poi abbiamo a che fare con questi fenomeni all'italiana, a che serve?


Beh, siamo in Italia, si fa una legge e si trova subito il modo di aggirarla.

alberto ha scrittoA margine di ciò, la mia idea delel coltivazioni biologiche è sinceramente poco romantica. Non sono convinto della esistenza marcata di una differenza con coltivazioni non biologiche. A meno che le seconde non facciano uso di sostanze espressamente pericolose e vietate.

Esiste qualche studio che dimostra che le coltivazioni biologiche sono migliori delle coltivazioni non biologiche?


Anche a me sembra più che altro una moda, ma non conoscendo a fondo l'argomento in questione potrei aver detto anche una cosa inesatta.

alberto ha scrittoPS: ma sbaglio o questo topic serio è frequentato quasi solo da kazzeggiatori? e gli altri ? eppure è interessante e non si cazzeggia....


Eccomi qua, mancavo io :P

Woody Allen : Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia, ma la pallottola mi salvò la vita.

da ilForchetta il 01 dic 2005 11:59


Interessantissimo anche il discorso di Cicci sui vini da mal di testa.

A me pareva di ricordare che qualche produttore avesse inserito nell'etichetta una dicitura che garantiva il non addizionamento (si dice???) di anidride solforosa (o acido tartarico, non ho ben capito).

A qualcuno risulta? E qualcuno è in grado di elencare quei produttori che adottano questa tecnica (o meglio che non la adottano, cioè che non aggiungono nulla al vino) ?

Nel Bellavista, se non sbaglio, la dicitura è Pas Operè. Giusto?

da Macs il 01 dic 2005 12:05


Interessante la parte del post di Cicci dove si parlava delle anfore...
Credo di non sbagliarmi dicendo che anche Gravner sta studiando una cosa del genere, addirittura mi è stato detto che abbia in progetto un bianco da bere a temperature "strane", invece di immergerlo nel secchiello del ghiaccio sarebbe da immergere nella sabbia alla sera, dopo che la spiaggia è stata al sole tutto il giorno...

Ecco, indubbiamente la cosa che mi affascina di più di queste tipologie di viticoltori è la fantasia. Fantasia, la loro, che è indubbiamente più stimolata di quella dei produttori "tradizionali" (dove, paradossalmente, per tradizionali si intende chi usa tecniche industriali e/o di agricoltura moderna).

Se gh'è un patrono dei faciademerda, ghe dumandi cosa g'ho de fà...
DVDS - El paradis del Scurpion.

da Ospite il 01 dic 2005 12:06


alberto ha scrittoInteressantissimo anche il discorso di Cicci sui vini da mal di testa.

A me pareva di ricordare che qualche produttore avesse inserito nell'etichetta una dicitura che garantiva il non addizionamento (si dice???) di anidride solforosa (o acido tartarico, non ho ben capito).

A qualcuno risulta? E qualcuno è in grado di elencare quei produttori che adottano questa tecnica (o meglio che non la adottano, cioè che non aggiungono nulla al vino) ?

Nel Bellavista, se non sbaglio, la dicitura è Pas Operè. Giusto?


Io sono cliente dell'a zienda drusian da parecchi anni crddo che non aggiungano nulla...mai avuti mal di testa.
se ti interessa ti mando il sito internet....sono a bigolino nella zona del cartizze

da silbusin il 01 dic 2005 13:01


faccio un discorso di carattere generale.
nell'attuale situazione commerciale si stanno introducendo con una certa lentezza, ma comunque si stanno introducendo, tutta una serie di normative UE che renderanno molto difficili se non impossibili (perchè giuridicamente perseguibili) alcuni trattamenti tradizionali degli alimenti.
Una delle norme più dibattute (è ferma da almeno due anni in commissione) è l'obbligo della sterilizzazione preventiva di "qualsiasi" contenitore chiuso per alimenti.
Io mi sono letto un pezzetto in francese e poi ho lasciato lì perchè noiosa, troppo tecnica per le mie conoscenze: resta comunque il fatto che "anche" le bottiglie di vino dovrebbero essere sterili prima dell'imbottigliamento, al pari di quelle del latte o delle acque minerali.
E' un problema di non poco conto. (infatti la norma è bloccata sia dai francesi che dagli italiani, spinta invece dai paesi del nord, olanda in testa).
L'agricoltura biologica intesa, come dice macs, come "fantasia" avrà ben poco spazio con le norme UE, dato che con questo termine molti "furbi" producono robaccia spacciandola come "bio".
L'utilizzo del verderame, bisolfito, anidride solforosa (come gas), nel campo dell'enologia non è nuova, fa parte di una "tradizione" come l'aggiunta legale di zuccheri, della liqueur d'expedition, e il "taglio" (da dove deriva se no il termine trani) con vini più corposi (metodica comunemente adoperata dagli snob francesi per le vin du pais).
Quindi il ragionamento dovrebbe vertere su due direzioni:
assunto che con il termine biologico si intendono tutti i passaggi compatibili con la salute, cosa è veramente il trattamento biodinamico?
se le nuove normative comunitarie interverrano quanto andranno ad incidere sulla "tradizione" enologica italiana?
a mio modesto parere da qui non si scappa.
scusatemi se sono stato un po' noioso, ma il mio lavoro mi ha abituato a condurree (quando non Kazzeggio) ad una disamina in questi termini.

da Greedy il 01 dic 2005 13:04


silbusin ha scritto
nell'attuale situazione commerciale si stanno introducendo con una certa lentezza, ma comunque si stanno introducendo, tutta una serie di normative UE che renderanno molto difficili se non impossibili alcuni trattamenti tradizionali degli alimenti.


Puoi postare il link ?
Io me ne ero interessato perchè si parlava della pizza in forno a legna, di formaggi caserecci, di affumicatura .. tutte cose PROIBITE ... sempre quello ?

D.

Life is too fu@%ing short! You wann' it? Go get it!

da ilForchetta il 01 dic 2005 13:07


Si potrebbe scorporare e fare un topic apposito, please?

che noia sto alberto, sempre a incasinare tutto

da Ospite il 01 dic 2005 13:08


sarebbe interessante avere il parere di un produttore biodinamico...in modo da avere la loro versione...pero' credo che tra noi non ve ne siano :? ....magari Talebano...potrebbe dirci qualcosa di piu'...o montefollonico ....

da ilForchetta il 01 dic 2005 13:08


Greedy, ma stai attento, per favore... :roll:


http://www.sinab.it/

SINAB è il sistema unico nazionale sull'Agricoltura Biologica realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dalle Regioni.
SINAB offre informazioni e servizi agli operatori del settore per lo sviluppo e la valorizzazione dell'Agricoltura Biologica italiana.

da silbusin il 01 dic 2005 13:12


azzz... non c'è un link. c'è un enorme numero di link, nel senso che c'è quello ufficiale della UE più tutti quelli che ci ragionano sopra.
devo avere un po' di tempo per cercarlo.
sono argomenti che non tratto quotidianamente.
mi ricordo che il consorzio per la tutela del parmigiano aveva delle note sui formaggi in genere.
quello sulle cotture con legno o braci l'avevo letto su di un sito che si interessa di tumori dell'intestino e della bocca.
come vedi di tutto e di più.
dovresti metterti con calma a fare una ricerca.
mi rammento di aver incocciato un sito ufficiale che parla della pesca illegale di telline e vongole nella zona amalfitana e che io avevo citato molto tempo fa in relazione ad una recensione di king.
io sono un inter( 8) )nauta accanito; bisogna vare un pizzico di pazienza.
cmq se ho tempo e voglia ti posto i link.
ciao

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