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Stella Flora MPC

da manufood il 02 mar 2015 14:15


sabato ho degustato lo Stella Flora di Maria Pia Castelli.
mi son fatto una chiara idea su questo vino ma prima di esprimerla volevo raccogliere le opinioni dai nostri saggi enocultori.
a voi la parola.

Re: Stella Flora MPC

da inappetente il 02 mar 2015 14:36


...io non rispondo fin quando non leggo il tuo parere... :lol:

Re: Stella Flora MPC

da Mauro1980 il 02 mar 2015 18:54


Lol

Non devi vergognarti manu di quello che ti piace, mi piacciono i Lambruschi buoni (all'ultima degustazione dal farmacista ce n'erano almeno 5 della selezione di Inappetente che mi sono piaciuti molto, due su tutti) i prosecchi buoni (al Taste a Verona c'era uno charmat lungo, non mi ricordo il nome, ma era davvero buono) la gente può ridere, mais on s'en fout.
Sui Franciacorta tanto mal considerati (provate a leggere il GR), il Cabochon lo preferisco a tanti champagnes bevuti in giro.

Re: Stella Flora MPC

da manufood il 03 mar 2015 10:23


io mica mi vergogno, chiedevo solo pareri prima di esprimere il mio ma poiché nessun si esprime vi dirò.
lo Stella Flora mi è piaciuto, abbinato a maki differenti rende molto bene.
si sente che è un vino costruito, il legno è vivo ma si fa bere che è un piacere, almeno da me.

mi parlavano assai bene del rosato MPC ossia il Sant'Isidoro che però non ho provato. lo farò.

Re: Stella Flora MPC

da inappetente il 03 mar 2015 11:25


...no, non c'è motivo di "vergognarsi" come ha scritto erroneamente Mauro per i vini di Maria Pia Castelli , anzi. La conosco molto bene e gli fa consulenza un mio amico fraterno, tale Marco Casolanetti dell'Oasi degli Angeli, quello del Kurni e Kupra, tanto per intenderci . Proprio perchè apprezzo molto l'azienda, non volevo parlarne troppo positivamente perchè , magari, tacciato di capziosa benevolenza. Ho quindi preferito sentire altri pareri . Maria Pia Castelli faceva parte dei Piceni Invisibili, associazione di piccoli produttori che facevano riferimento tecnico proprio a Casolanetti, che elargiva la sua sapienza ad amici produttori, prima che "associati" . Le caratteristiche che dovevano avere erano :
- Sensibilità alla sostenibilità agricola
- Riduzione drastica degli interventi in vigmna e cantina
- Stile dei vini ricco e rispettoso della tipologia di uva (da un Montepulciano non si può ottenere vini esili e segaligni)
- Sui bianchi (come in questo caso) macerazioni lunghe così da estrarre l'essenza dell'uva magari a discapito di leggerezza e leggiadria.
Sono vini interessanti e di personalità, personalmente piacciono molto (l'Orano è un piccolo gioiello di sangiovese, ad esempio) . Questo è quanto per quel che mi riguarda...

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