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La Cantina del Mangione 3 ( vini biodinamici)

da trifola61 il 27 mar 2006 11:45


Folgorato sulla via di Soragna da Vinicola e Talebano e incuriosito da tanta passione volendo cominciare ad approcciare il mondo del Biodinamico che conosco pochino o quasi niente vi chiedo: con quali vini è meglio cominciare: tre rossi e tre bianchi se potete. Grazie in anticipo Nick

"L'unico tipo di immortalità che desidero per me sta nell'inventare una nuova salsa."Oscar Wilde

da Ospite il 27 mar 2006 11:58


eccoci qua, per i bianchi..

La Biancara - Angiolino Maule - Pico 2003 (garganega)
Massavecchia - Ariento 2001 (vermentino)
Kotar - Malvasia 2001 (malvasia)

poi, giusto per farti un'idea, fai un salto su questio sito

http://www.velier.it/

da Rinaldo il 27 mar 2006 22:30


3 rossi per Nik:

Prelit - Damijan (Cabernet/Merlot non chiare le percentuali)
Piangalardo - Cascina Zerbetta (Cabernet/Barbera 60%-40%)
Barbera Monferrato - Cascina Zerbetta

Piangalardo è prodotto in 3500 pezzi,il più "figlio dell'annata" dei 3 segnalati.

A presto

Rinaldo
:D :D :D

lacantina del mangione (biodinamici)

da franz2 il 19 mag 2006 10:04


Salve a tutti, volevo dare il mio piccolo contributo da appassionato di vini biodinamici:

- Ageno - azienda La Stoppa (malvasia-trebbiano-ortrugo)...il mio preferito

- A demua - azienda Cascina degli ulivi (uvaggio bianco a base timorasso)

Da provare assolutamente tutti i vini (produce solo trebbiano e moltepulciano d'abbruzzo) del grande Emidio Pepe.

Saluti.
Francesco

da ilForchetta il 19 mag 2006 10:07


Uh, Franza, gran vitigno il Timorasso! hai qualche indicazioni in più sui vini citati? 'zie!

da franz2 il 19 mag 2006 10:21


L'Ageno è un vino molto particolare, colore ambrato, grandi profumi di frutta matura, tannicità da vino rosso. Ti consiglio una visita in azienda, a rivergaro (pc).

A demua è prodotto da una piccola azienda piemontese, Cascina degli Ulivi,
da uve Timorasso 60% e poi altri vitigni bianchi tra cui il riesling. Ha un bellissimo colore dorato e una ottima intensità olfattiva. questa azienda fa anche un bellissimo gavi, e un'altrettanto buono dolcetto.

I vini di Pepe invece sono proprio una chicca: il trebbiano, ad esempio, viene piggiato con i piedi, non filtrato e non chiarificato e senza solforosa.
Produce vini che possono invecchiare anche trenta anni!!!

Saluti

da ilForchetta il 19 mag 2006 10:38


Grazie Franz, li proverò di sicuro!

da franz2 il 19 mag 2006 11:12


Ancora una cosa, alberto.
Se non riesci a trovare qualche bottiglia tra quelle citate, ti consiglio di fare un salto a Vimodrone, ridente cittadina alle porte di Milano, dove c'è una piccola gastronomia vetetariana che pronone solo vini biodinamici (meglio "triple A"). Se non ricordo male si chiama Tao, o roba del genere.
Io per i vini biodinamici mi rifornisco li.

Fammi sapere.
Saluti

Re: lacantina del mangione (biodinamici)

da ohara il 19 mag 2006 16:20


franz2 ha scritto- A demua - azienda Cascina degli ulivi (uvaggio bianco a base timorasso)


Ottima La Cascina, Bellotti lavora bio dal 1980, prima ancora che si scatenassero i "modaioli" del vino di questo tipo. Assaggia anche il loro Gavi, ottimo prodotto.

Se poi ti piace il Timorasso, devi solo "attraversare", per così dire. la Milano Genova ed andare verso i colli tortonesi. Qui si trova Waletr Massa, padre della riscoperta del Timorasso, che ha il suo territorio ottimale proprio qui, nell'area di tortona. Naturalmente biologico, non so se biodinamico, ma sicuramente BUONO (comicia comunque per B :lol: )!
Ciao

da ilForchetta il 19 mag 2006 16:25


Quindi, dopo i Triple A, abbiamo i Triple B! :wink:

da ilForchetta il 19 mag 2006 16:55


Io ho provato il Martin 2003, Timorasso, Martinetti, Colli Tortonesi.

L'ho trovato eccellente. Sebbene il passaggio in barrique di solito mi rende sgradevole i bianchi, in questo caso ho trovato che lo ammorbidisse molto rendendolo decisamente piacevole.

da Rinaldo il 19 mag 2006 20:25


franz2 ha scrittoI vini di Pepe invece sono proprio una chicca: il trebbiano, ad esempio, viene piggiato con i piedi, non filtrato e non chiarificato e senza solforosa.
Produce vini che possono invecchiare anche trenta anni!!!

Saluti


Mhmmmm.... sicuro?
30 anni senza la chimica è dura...

Facciamo 5/6 anni dai eh?! :D :D
Pepe è comunque un buon produttore, vero.

A presto

Rinaldo

da franz2 il 22 mag 2006 11:49


Salve a tutti.

Volevo rispondere ai ohara e rinaldo che mi ponevano due questioni.
Per quanto riguarda il Gavi Filagnotti della cascina degli ulivi, l'ho assaggiato più volte e non posso che confermare il giudizio più che positivo.

Per rispondere a rinaldo invece, volevo segnalare una recente degustazione verticale al Vinitaly di Montapulciano di Pepe con annate a partire dal 1979!!!PER ulteriori informazioni ti consiglio di visitare il loro sito internet www.emidiopepe.com .

Saluti

da ohara il 22 mag 2006 12:26


Terlano 1966....aperto quest'anno, quarant'anni portati benissimo 8)

credo sia l'unica cantina ad oggi, in Italia, a conservare alcune bottiglie di ogni annata

Per Alberto: Triple B? Dai, lanciamo il marchio, chè sicuramente qualche soldo lo raggranelliamo anche noi in questo tourbillon di etichette! Ciao

da franz2 il 22 mag 2006 13:23


Hai ragione ohara, grande cantina Terlano. Un mese fa sono stato 3 giorni a Termeno sulla Strada del Vino e sono stato a visitare l'azienda e i suoi vigneti. Ho ancora in cantina qualche bottiglia di Vorberg e una di lagrein Porphyr 2002...

da Rinaldo il 22 mag 2006 18:30


franz2 ha scrittoPer rispondere a rinaldo invece, volevo segnalare una recente degustazione verticale al Vinitaly di Montapulciano di Pepe con annate a partire dal 1979!!!PER ulteriori informazioni ti consiglio di visitare il loro sito internet www.emidiopepe.com .

Saluti


Era il verbo del prcedente msg che era errato allora: potranno essere degustati tra 30 anni, quelli prodotti con tecniche attuali, forse.

Credimi, la solforosa per fermare l'ossidazione ci vuole, poca o tanta, altrimenti non vai da nessuna parte, dopo 7/8 anni ti trovi tanta di quella vegetazione in bottiglia che ci puoi fare una zuppa di Miso.

Un altro aspetto della produzione biodinamica è quello che ogni vino è figlio della sua annata, non intervenendo o quasi con la mano dell'uomo.
Asserire che un prodotto sarà ottimo tra 30 o 40 anni sarebbe come dire che un bimbo neonato sarà un grande pianista, non trovi?
Ogni annata, in biodinamica, ha una storia tutta sua.

Poi, per carità, il vino buono è quello che più mi piace; sarà senz'altro così anche per te noo?

Con simpatia
Rinaldo

da franz2 il 23 mag 2006 10:12


Forse mi sono spiegato male rinaldo.
Quando parlo di assenza di solforosa ovviamente mi riferisco alla fase della fermentazione: Pepe, come molti altri produttori biodinamici, ne usa piccolissime quantità solo prima dell'imbottigliamento!

Per quanto riguarda il discorso sulle annate, mi trovi perfettamente d'accordo, nel senso che la longevità di una bottiglia è tanto maggiore quanto migliore è l'annata; tale equazione vale a maggior ragione per i biodinamici, dove ogni annata si riflette con caratteritiche peculiari sul vino. Ovviamente non posso dire oggi che un vino sarà un campione tra 30 anni, ma sicuramente posso pensare che con un metodo di produzione alla Pepe (...e mi riferisco anche al lavoro in vigna) ho grosse probabilità di avere dei campioni dopo un po di anni.


Alla prossima.
Francesco.

da Fante il 23 mag 2006 11:13


Un saluto a tutti.
Noto che non è la prima volta che si creano discorsi focalizzati su vini industriali contro vini biodinamici. Ma non sarebbe meglio parlare semplicemente di vini fatti bene contro vini furbetti?
Ciao

da ilForchetta il 23 mag 2006 11:29


No, Fante. Poi Rinaldo e gli altri esperti credo confermeranno.

Si parla di vini fatti senza (o con pochi) aiuti chimici e vini fatti con aiuti chimici, legali e, spesso, necessari. Ma non vini fatti da furbetti con il metanolo o altre porcherie.

Se ho ben compreso, il vino biodinamico, naturale, ecc è un vino che magari non è esattamente come ci si può aspettare in termini di colore, limpidezza e, perché no, gusto e profumi. Ma che viene prodotto limitando al minimo indispensabile gli aiuti (legali e consentiti) che la chimica fornisce per ottenere prodotti di valore.

Questo non significa che i vini così prodotti non sono validi, ma sono molto più difficili da ottenre e quindi richiedono una cura maniacale. Non solo, ma hanno rendita molto minore, e costi più alti. Perché il rischio che venga alterato sono più elevati.

Ho capito giusto, esperti?

da ohara il 23 mag 2006 11:39


Alberto ha fatto una sintesi molto chiara.

Aggiungerei solo che c'è differenza tra il termine "biologico" ed il termine "biodinamico" in quanto il secondo include anche elementi per così dire filosofici che si estendono dal semplice approccio "naturalistico/di rispetto della natura" ed abbracciano anche tematiche più ampie.

Inoltre, molti produttori sono biologici anche parzialmente nel senso che magari concentrano la propria attenzione al trattamento di terreno e pianta in vigna ed in cantina fanno magari uso della solforosa in fase di imbottigliamento.

Insomma, come spesso accade, la differenza tra bianco e nero è costituita da un immenso spettro di grigi. Personalmente credo che sia un bene.

Ciao

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