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...La strana leggerezza dell'olio di semi...

da bruno125 il 31 lug 2006 08:26


N.B: al di là dell’ironia questo non è un articolo terroristico, ma una debole fiamma affinché siate coscienti di quello che mettete nello stomaco!
Vado matto per le patate fritte, specie quelle della friggitoria che non ti lasciano l’odore di fritto per la casa, anche se ho sempre saputo che non utilizzavano altro che oli di semi. Sono sempre rimasto affascinato dalle persone che usano l’olio di semi vari o di soia solo per friggere e che a fine frittura lo buttano, scolando ed asciugando per bene le pietanze, anche se poi consideravo uno spreco gettare via dell’olio, io l’avrei messo volentieri da parte per farvi del sapone, ma poi ho scoperto che con l’olio di semi è impossibile fare il sapone, oggi ne conosco il motivo e sinceramente butterei via olio e patatine...
Per ottenere sia l’olio di semi che di sansa di oliva, bisogna utilizzare della benzina come solvente. La benzina riesce a portare via dai semi non solo l’olio, ma produce anche altre sostanze non accettate dal corpo umano, come gomme e resine. Direi un prodotto ottimo per impregnare il legno, efficace come antitarme ed antimuffa. Un ulteriore trattamento serve a desolventificare l’olio, dopodiché vi è un aggiunta di acido fosforico per togliere le gomme che la benzina ha trascinato dall’olio. Dopo questo trattamento l’olio risulta molto acido, può essere usato eventualmente per tirare a lucido: oggetti in rame, in ottone, in bronzo e argento. Per ridurre l’acidità, si fa uso della soda caustica, eccolo diventato un ottimo bagnoschiuma per pelli secche.
Da questo momento non è più possibile fare il sapone con quest’olio. Un trattamento con acqua tecnologica elimina la saponificazione. L’olio che ora abbiamo di fronte ha un odore, un colore ed una densità molto simile ad un olio tirato fuori da un motore. Adesso si procede alla decolorazione per mezzo di terre attivate da un’aggiunta di acido cloridrico o meglio conosciuto come acido muriatico. In piccola parte durante la digestione esso è un componente dei succhi gastrici.
Quando la persona è inquieta, agitata, produce scariche di succhi gastrici che possiamo avvertire come acidità di stomaco, ma a lungo andare lo stomaco si autodigerisce producendo ulcera che può persino essere perforante. Un ulteriore filtraggio separa i fanghi colorati. Adesso finalmente il colore e la consistenza si avvicina a quella dell’olio, ma l’odore e il sapore sono dei più ributtanti.
La deoderazione aumenta il tanfo e l’acido citrico elimina il saporaccio ed eventuali tracce residue di sapone, che precipitando sul fondo origina qualcosa come : Nelsen piatti, Svelto o Last al limone. Tolta questa posa ecco finalmente l’olio di semi.
Questo accade al di là del cartello che recita: VIETATO L’ACCESSO AI NON ADDETTI AI LAVORI.
E’ più semplice andare al distributore, farsi dare un litro di nafta, friggerci e poi versarlo nel serbatoio di di un diesel.
Ah dimenticavo, l’olio così ottenuto è perfettamente a NORMA DELLE VIGENTI LEGGI....





(articolo tratto da 105 INTERCITY – n° 105 del 6 novembre 1998)

da Dinamo il 31 lug 2006 12:09


Che bello, essere tornati ieri da una festa dell'Unita dove ho mangiato patatine fritte unte e bisunte e leggere questa notizia... :?

da Fante il 31 lug 2006 15:33


In commercio tuttavia esistono diversi tipi di oli di semi ottenuti con procedimenti fisici.
Deve però essere chiaramente riportato in etichetta con dizioni simili a ottenuto da spremitura o solo per estrazione con mezzi fisici.

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