Fante ha scrittoE sia, mi espongo al pubblico ludibrio tanto ormai
Ho assaggiato un 2005 e direi che un paio d'anni in più non avrebbero guastato. Molto profumato, di buona struttura e persistenza.
C'ho capito un'ostia sui vitigni, diverse altitudini, non saprei dirvi quali ottima scheda eh?
Vedrò di informarmi meglio.
butter_fly ha scrittoohibò l'ho da poco letto nella carta dei vini di nonricordoqualeristorante! dimmi com'è (e quanto costa così faccio la sherlock sui ricarichi ) e se lo ribecco lo testo
Fante ha scrittoun buon vino, forse troppo caro che celebra molto l'enologo - ci mette sicuramente dentro tutta la sua capacità -
ma non si lega a nessun territorio, uvaggio, zona, ecc....territori diversi, fermentazioni diverse, assemblaggio....
Non sono troppo convinto che sia la strada giusta. Mi piace di più trovare la comunione tra territorio e tecnica.
deloZio ha scrittoFante ha scrittoun buon vino, forse troppo caro che celebra molto l'enologo - ci mette sicuramente dentro tutta la sua capacità -
ma non si lega a nessun territorio, uvaggio, zona, ecc....territori diversi, fermentazioni diverse, assemblaggio....
Non sono troppo convinto che sia la strada giusta. Mi piace di più trovare la comunione tra territorio e tecnica.
Sul punto, consiglio a tutti la visione di "Mondovino la guerra del gusto"
di Jonathan Nossiter (niente cofanetto-fregatura, io l'ho trovato a 10 €).
Non veniva commercializzato: chi voleva bere la Malvasia veniva a Bosa. Cioè, era un vino di comunità. I bosani lo offrivano come prodotto loro: non offrivano, tanto per dire, il tè o un altro vino che veniva da altrove. Offrivano la Malvasia. [...] La vigna ti crea delle rogne, ti crea dei problemi, non ti conviene tenere la vigna. Ieri la potevano tenere solo i ricchi, noi vogliamo che la tengano anche i poveri, la vigna. Cioè tutti, come prima: erano pezzettini di terreno che tutti coltivavano [...] La gente si è stancata perché li hanno illusi, li hanno trascinati verso questo consumismo generale: prodotti che non hanno identità, che non si sa da dove vengono, e se fanno bene o fanno male. Molte volte fanno più male che bene, ecco. E noi, così, allora siamo ridotti al livello... anche le bestie selezionano quel che mangiano: noi... non c’è più dignità. Dietro questo sentimento della coltivazione della Malvasia c’è una convinzione etica.
deloZio ha scrittoFante ha scrittoun buon vino, forse troppo caro che celebra molto l'enologo - ci mette sicuramente dentro tutta la sua capacità -
ma non si lega a nessun territorio, uvaggio, zona, ecc....territori diversi, fermentazioni diverse, assemblaggio....
Non sono troppo convinto che sia la strada giusta. Mi piace di più trovare la comunione tra territorio e tecnica.
Sul punto, consiglio a tutti la visione di "Mondovino la guerra del gusto"
di Jonathan Nossiter (niente cofanetto-fregatura, io l'ho trovato a 10 €).
tello-77 ha scrittointeressante ma un bel mattone, e 2 palle i sottotitoli