Quoto Parakarro in tutto e per tutto.
Ci siamo "inventati" le Doc ad inizio anni 60 per mettere un po' d'ordine in un settore nel quale fino a pochissimo tempo prima vigeva l'infame vino del contadino ed il passaparola, e nulla più.
Nessuno (e tantomeno i consumatori esteri) ha capito bene che Doc non indica assolutamente la qualità ma solo provenienza ed una serie di altri parametri, comunque non "gustativi" (rese/imbottigliamento ecc. ecc,)
A quel punto ci siamo "inventati" le Docg che alle suddette caratteristiche univa comunque anche un esame gustativo da prte di un panel di "esperti" (chi/cosa/dove/come/quando, non è dato sapere...
)
All'inizio almeno erano poche (6) e comprendevano effettivamente i più celebrati vini italiani (Barolo, Brunello, Barbaresco, Chianti...), dopo anch'esse si sono "sbracate", e totalmente, includendo denominazioni che non voglio nominare per non inimicarmi nessuno, ma che tutti possono leggere qui e farsi un'idea:
http://chefmarco.splinder.com/tag/docg+italiane
Intanto la Francia, da più di un secolo, imperterrita continuava la sua immutabile classifica : in cru, premier cru, grand cru ecc, che sono sempre, e sottolineo sempre, state sinonimo di qualità, anche se ovviamente a prezzi diciamo da..intenditori!!!
L'unica eccezione, e ripeto unica in oltre un secolo, è stata la promozione di Chateau Mouton Rotschild, il resto...fermi, come un semaforo, come direbbe Guzzanti/Prodi.
E ci sorprendiamo se fino a poco tempo fa (e su alcuni mercati ancora oggi) si preferiscono i vini francesi???!!!
Quindi per concludere ben venga una "rivoluzione" delle Doc /Docg e quant'altro, al momento non servono certo per tutelare al meglio la nostra enologia, che malgrado tutte ha non poche punte di eccellenza (che però, per uno straniero/neofita bisogna conoscere!!)