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AIS e ONAV

da lukeco il 08 gen 2009 17:58


Ciao a tutti!
Primo post in questa categoria e secondo in assoluto...
Volevo approfittare del parere dei più esperti per la domanda in topic.

Premessa : mi sono appassionato da poco al mondo "vino" e la mia immancabile curiosità mi spinge a volerne sapere di più.

Curiosando in giro per il web (e anche su questo forum, in incognito :wink: ) ho letto un pò di documentazione sui vari corsi proposti dalle due associazioni.
Rimane però un dubbio : quale consigliereste ad un totale novizio?
E, non meno importante, in cosa si differenziano AIS e ONAV?

Ci sono poi altri aspetti che vorrei approfondire, ma credo sia meglio prima capire che strada percorrere... :)

Grazie in anticipo a chi risponderà!

da tello-77 il 08 gen 2009 18:06


parlo da Onavista e quindi un pò di parte :lol:

allora la scelta dipende dai tuoi obiettivi, dal tuo budget e dall' impegno che intendi dedicare

il corso Onav è nettamente più snello rispetto a quello AIS e ha come obiettivo quello di educare i consumatori ad una maggiore coscienza e conoscenza in tema vino
prende in minore considerazione temi quali abbinamento cibo-vino, regole di servzio al tavolo e tutto ciò che concerne la ristorazione

di contro è più economico (1 livello circa 350 €) e breve (18 lezioni)

il corso AIS è indubbiamente più completo e diverso, si basa su 3 livelli e costa, credo 6-700 € a livello
per maggiori dettagli su questo corso lascio il campo ai sommelier

personalmente, dopo un paio di corsi amatoriali (che comunque ti consiglierei di fare come vero e proprio inizio) ho scelto l' Onav perchè non mi interessava fare il sommelier di mestiere e non intendevo al momento dedicare troppo più tempo e denaro

non è escluso che in futuro dacida di seguire anche il corso per sommelier, vado per gradi

se ti interessa anche qualche corso amatoriale ti consiglio quello tenuto al ristorante boccondivino o dall' associazione LES (entrambi se sei di milano o dintorni)

Sù dè dòòòòòòòssss !

da butter_fly il 08 gen 2009 18:15


anch'io come te ho chiesto le stesse info qualche tempo fa

mi fu risposto, grosso modo, che con il ciclo dei 3 corsi AIS vai più a fondo, ma dipende, come dice giustamente tello, da quel che serve a te. io per adesso non ho ancora fatto corsi: sto leggendo però moltissimo, sto bevendo non moltissimo :lol: ma buono (credo), e sto provando a riconoscere da sola certi profumi, certi aromi.
i libri che mi son sembrati finora molto validi, non solo a livello tecnico ma anche dal punto di vista dello "spirito giusto" col quale affrontare il vino (ovvero quello cultural/godereccio) sono proprio quelli che vengono citati nel topic che ti ho linkato.


da lukeco il 08 gen 2009 18:48


@ butter_fly : ho letto il tuo topic (tra l'altro ho visto delle ottime letture).

Quello che mi premeva era capire, fondamentalmente, se i due corsi potessero essere paragonati a due strade diverse che raggiungano la medesima destinazione.

A quanto leggo mi pare di no...le destinazioni sono differenti e non di poco...

Anche io, come te, ho recuperato della documentazione, fatto qualche prova e così via dicendo ma sono convinto che l'apporto delle esperienze umane di chi "ne sa di più" sia un complemento importantissimo e sostanziale ; anche perchè è bene esercitarsi ma servono dei parametri di riferimento che da soli non è possibile darsi ; è necessario che qualcuno "corregga il tiro" che io posso credere giusto ma che in realtà non lo è. Questo sempre tenendo conto dello spirito giusto "cultural/godereccio" come tu stessa hai scritto.

Quindi ben vengano le uscite tra forumisti che forniscono questo apporto, ma per riuscire ad "interfacciarmi" (perdonami la terminologia informatica) con gli altri appassionati devo anche conoscere il linguaggio col quale comunicare.. (e qui mi pare che entrambi i "livelli 1" dei corsi sopperiscano al fine).

Detto questo : prossima degustazione? :lol:

@ Telio : grazie delle info...tra l'altro ho visto un corso ONAV proprio vicino a casa... :wink:

Luke

da butter_fly il 08 gen 2009 19:35


lukeco ha scritto...ihp!...


ok. avverto calvin che ha appena trovato un nuovo concittadino/compagno di bevute :lol:


da lukeco il 08 gen 2009 19:45


...eh? Come ? Cosa? Ho scritto ihp? :D
...e non ho ancora bevuto nulla oggi...

Luke

da adem il 08 gen 2009 20:26


Considera anche che i corsi Ais differiscono molto in base a dove sono svolti. Conosco amici che li hanno frequentati a Roma e Milano e la qualità delle bottiglie degustate è drammaticamente diversa (a favore di Roma).
La mia ragazza lo sta finendo ora a Roma, e devo dire che mi sembra fatto in modo molto approfondito. Lei sostiene che siano i soldi meglio spesi della sua vita.

da apexx il 08 gen 2009 21:57


Da sommelier AIS posso dire che sono contento di aver intrapreso questa strada. Il primo livello costa 500 euro, il secondo 600 e il terso 700. Alla fine sostieni l'esame e diventi sommelier, avendo appreso una miriade di nozioni, che come risultato ti lasciano una voglia matta di approfondire ancora di più.
Mi sembra strano che la qualità delle bottiglie sia diversa, credo che i vini in degustazione siano prestabiliti ad ogni lezione di ogni livello, sul sito ASI c'è addirittura la sezione dei vini didattici in degustazione.
Ho sempre sentito dire che i corsi svolti in Lombardia sono i più approfonditi e meglio organizzati, anche da relatori dei corsi stessi che fanno lezione in tutta Italia.

da adem il 08 gen 2009 23:53


apexx ha scrittoMi sembra strano che la qualità delle bottiglie sia diversa, credo che i vini in degustazione siano prestabiliti ad ogni lezione di ogni livello, sul sito ASI c'è addirittura la sezione dei vini didattici in degustazione.

Ho sempre sentito dire che i corsi svolti in Lombardia sono i più approfonditi e meglio organizzati, anche da relatori dei corsi stessi che fanno lezione in tutta Italia.


Sulla qualità dei corsi non saprei giudicare, già il livello che vedo a Roma va più che bene, mentre sulla tipologia di bottiglie sono sicuro. Sul sito c'è solo un'indicazione di massima di cosa si berrà, mentre all'iscrizione si riceve la "carta dei vini" che si berrano nei tre corsi. Confrontando le carte di Roma e Milano la differenza si notava. In più, almeno a Roma, tendono a dare giustamente maggior risalto alle produzioni laziali, per cui c'è anche quest'ulteriore differenza.

In ogni caso mi sembrano corsi serissimi, dovunque siano svolti.

da lukeco il 09 gen 2009 14:54


apexx ha scrittoDa sommelier AIS posso dire che sono contento di aver intrapreso questa strada. Il primo livello costa 500 euro, il secondo 600 e il terso 700. Alla fine sostieni l'esame e diventi sommelier, avendo appreso una miriade di nozioni, che come risultato ti lasciano una voglia matta di approfondire ancora di più.


Mi sorge spontanea una domanda : hai portato a termine tutti e tre i livelli per pura passione o il tuo lavoro è attinente a questo ambito?

Luke

da corona il 09 gen 2009 21:32


apexx ha scrittoDa sommelier AIS posso dire che sono contento di aver intrapreso questa strada. Il primo livello costa 500 euro, il secondo 600 e il terso 700, dolore e spavento. Alla fine sostieni l'esame e diventi sommelier, avendo appreso una miriade di nozioni, che come risultato ti lasciano una voglia matta di approfondire ancora di più.
Mi sembra strano che la qualità delle bottiglie sia diversa, credo che i vini in degustazione siano prestabiliti ad ogni lezione di ogni livello, sul sito ASI c'è addirittura la sezione dei vini didattici in degustazione.
Ho sempre sentito dire che i corsi svolti in Lombardia sono i più approfonditi e meglio organizzati, anche da relatori dei corsi stessi che fanno lezione in tutta Italia.


scusate ma non ho resistito :D :D :D :D

copio e incollo cambiando il nome della persona a cui è riferito il messaggio:

lukeco, se mi permetti qualche consiglio:

- risparmia i soldi (tanti) dei corsi (AIS in testa) e comprati qualche bella bottiglia, stappa senza remore, magari in compagnia di qualcuno con un po' di esperienza e lascia che il tuo gusto faccia il proprio corso nella maniera più naturale possibile: bevendo.

- se poi ti servono un po' di conoscenze tecniche visita le cantine e comprati qualche libro.

- se intercetti una degustazione guidata da Sangiorgi azzannala.

- Non dar retta alle guide.

benvenuto nel mondo degli sbevazzoni.


Però aggiungo che se ti servono i "gradi" per operare come sommelier in un ristorante allora AIS è tenuto più in buonconto, oppure FISAR.

Dimenticavo: anche io i corsi AIS me li son fatti e le bottiglie in deg. sono mediamente scandalose.
I relatori a volte sono meravigliosi, a volte andrebbero picchiati con forza usando la guida dei vini AIS.

da apexx il 10 gen 2009 00:14


corona ha scritto
apexx ha scrittoDa sommelier AIS posso dire che sono contento di aver intrapreso questa strada. Il primo livello costa 500 euro, il secondo 600 e il terso 700, dolore e spavento. Alla fine sostieni l'esame e diventi sommelier, avendo appreso una miriade di nozioni, che come risultato ti lasciano una voglia matta di approfondire ancora di più.
Mi sembra strano che la qualità delle bottiglie sia diversa, credo che i vini in degustazione siano prestabiliti ad ogni lezione di ogni livello, sul sito ASI c'è addirittura la sezione dei vini didattici in degustazione.
Ho sempre sentito dire che i corsi svolti in Lombardia sono i più approfonditi e meglio organizzati, anche da relatori dei corsi stessi che fanno lezione in tutta Italia.


scusate ma non ho resistito :D :D :D :D

copio e incollo cambiando il nome della persona a cui è riferito il messaggio:

lukeco, se mi permetti qualche consiglio:

- risparmia i soldi (tanti) dei corsi (AIS in testa) e comprati qualche bella bottiglia, stappa senza remore, magari in compagnia di qualcuno con un po' di esperienza e lascia che il tuo gusto faccia il proprio corso nella maniera più naturale possibile: bevendo.

- se poi ti servono un po' di conoscenze tecniche visita le cantine e comprati qualche libro.

- se intercetti una degustazione guidata da Sangiorgi azzannala.

- Non dar retta alle guide.

benvenuto nel mondo degli sbevazzoni.


Però aggiungo che se ti servono i "gradi" per operare come sommelier in un ristorante allora AIS è tenuto più in buonconto, oppure FISAR.

Dimenticavo: anche io i corsi AIS me li son fatti e le bottiglie in deg. sono mediamente scandalose.
I relatori a volte sono meravigliosi, a volte andrebbero picchiati con forza usando la guida dei vini AIS.



Ciao.

Rispetto la tua opinione, ma non mi trovi d'accordo. Se i corsi AIS ti hanno lasciato questo risultato per me hai avuto qualche problema di non so quale natura. Sul livello dei relatori mi trovi pienamente d'accordo. Se non sono indiscreto, ti posso chiedere dove e quando hai seguito i corsi AIS (e se hai conseguito il diploma)?
Considera che i vini sono didattici (almeno la maggior parte). Quali di essi hai trovato scandalosi?
grazie, ciao.

da corona il 10 gen 2009 18:39


ho conseguito il diploma 8 anni fa.
Posso dirti che il meglio che abbiamo bevuto è stato il ben ryé e questo la dice lunga. Poi una sequela di fondi di cantina di qualche socio che, guarda caso di lavoro vende vino....incredibile.

da Mystralina il 12 gen 2009 22:40


Posso dire la mia?
Io mi sono avvicinata ai corsi "per capirci qualcosina", senza troppe pretese e senza velleità da sommelier.
Ho frequentato il primo ed il secondo corso di degustazione vini presso una ONLUS (erano le repliche degli stessi corsi tenuti in una enoteca). Docente AIS che però non si è mai preso troppo sul serio. Il pregio di questi corsi, a mio parere, è che ti danno una infarinatura per orientarti un pochino senza spendere grosse cifre. Un pò come se fosse un "proviamo un pò". Io ho imparato ad usare i sensi, cosa che non sapevo fare, ad indirizzare il mio gusto e le mie scelte, ad avere una idea dell'importanza del terreno ed altre nozioni di base di questo genere.
Abbiamo frequentato sia io che il mio compagno. Risultato: a me basta così, il mio compagno ha deciso di seguire corsi più approfonditi.
Il corso era di 6 lezioni per un costo più o meno di 150 euro, 5/6 vini in degustazione per ogni lezione.

<br>Ipse dixit: "Siamo ciò che mangiamo... quindi anche il maiale è verdura"

da lukeco il 13 gen 2009 00:09


Beh, io intanto mi son preso un paio di libri e comincerò a sperimentare...per i corsi c'è sempre tempo ed intanto mi farò una piccola infarinatura.

Anche perchè parto da 0 (mai bevuto vino fino ad ottobre scorso).

Ovvio poi che comincerò a frequentare qualche cena dei "mangioni"...dove il confronto o anche una semplice chiacchierata con qualcuno più esperto sarà sicuramente buona cosa...

@ Mystralina : nemmeno io ho velleità da sommelier però è un mondo che ho sempre avuto vicino ma che solo ultimamente ha destato in me un profondo interesse...boh, sarà la maturità :D

Luke

da corona il 13 gen 2009 09:00


lukeco ha scrittoBeh, io intanto mi son preso un paio di libri e comincerò a sperimentare...per i corsi c'è sempre tempo ed intanto mi farò una piccola infarinatura.

Anche perchè parto da 0 (mai bevuto vino fino ad ottobre scorso).

Ovvio poi che comincerò a frequentare qualche cena dei "mangioni"...dove il confronto o anche una semplice chiacchierata con qualcuno più esperto sarà sicuramente buona cosa...

@ Mystralina : nemmeno io ho velleità da sommelier però è un mondo che ho sempre avuto vicino ma che solo ultimamente ha destato in me un profondo interesse...boh, sarà la maturità :D


bravo, con i soldi che hai risparmiato comincia a comprare qualche bottiglia, magari sulle prime non farti consigliare dall'enotecaro, sbaglia da solo (che di cadaveri in cantina ne abbiamo tutti) è la miglior scuola, poi vedrai che il tiro lo raddrizzi da solo.

Magari se conosci qualcuno che ha gia un po' di esperienza attaccati a lui e sbevazza qualsiasi cosa.

Le cose verranno da sole, non c'è bisogno di un corso ais per aprire una bottiglia in modo figo.

da silbusin il 13 gen 2009 13:50


Caro luceko. A mio parere (quindi personalissimo) per prima cosa conviene darsi un obiettivo e procedere a gradi.
In assoluto non ha alcun senso frequentare i tre corsi per sommelier AIS se uno non decide poi di entrare nel mondo professionale. Io ho tenuto diverse lezioni e mi sono reso conto che molti lo facevano "per cultura personale" ma non erano minimamente interessati alla parte tecnica del servizio in sala o comunque di tutto ciò che era legato al "lavoro" di sommelier. A mio parere (ripeto) soldi buttati.
Detto questo se uno vuole imparare a "bere bene" deve tener conto di molti fattori:
a) che il gusto è personale e che non ci son ca...i: a te deve piacere quel vino, non a silbusin o al maestro di sala o al sommelier o a chicche,sia 8)
b) che ci vogliono anni e anni per poter avere cultura sul vino;
c) che bisogna assaggiare, assaggiare, assaggiare;
d) che è bello parlare di vino se l'altro ti ascolta: se non lo fa meglio lasciar perdere;
e) che di una stessa annata ogni bottiglia può essere differente;
d) ecc. ecc.
Leggere va benissimo: ma partecipare a qualche corso con persone che conoscono l'argomento è fondamentale per capire molte cose, tanto quanto è quello di andare per cantine o aziende agricole e (se possibile) parlare con i vignaioli che sono una fonte inesauribile di notizie.
Conviene leggere e studiare qualcosa sul territorio, sulla composizione dello stesso, sulle esposizioni, sui tempi di raccolta: propedeutica certo, ma nissciuno nasce imparato. Diffida sempre di chi antepone la pratica alla grammatica.
Quei che s'innamoran di pratica sanza scienzia son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Lo diceva quello stupido di Leonardo da Vinci.


(continua)

da lukeco il 14 gen 2009 17:47


Ciao Silbusin, dunque :

mi trovi d'accordissimo quando scrivi che bisogna porsi un obiettivo. In questo momento mi sono avvicinato a questo mondo da circa 3 mesi e ne sono affascinatissimo ; prima di questi ultimi 90 giorni non bevevo nulla, nada, 0 al quoto.

Definire un obiettivo professionale in questo momento mi pare precoce...vorrei cominciare a dare qualche colpetto al blocco di marmo e dagli perlomeno una forma di massima al fine di comprendere, se non altro, che strada percorrere per arrivare alla scultura "finita".

Quindi ora come ora ho cominciato a documentarmi (libri, internet, amici) e a sperimentare, come anche il buon corona mi ha suggerito. C'è da dire che queste prime letture mi hanno fatto venire ancor più "sete" (tanto per rimanere in tema) di informazioni e non escludo in futuro di partecipare ad un corso esteso (sarò ad un primo corso "light" presso un'azienda tra un mesetto circa).

Insomma, vediamo che succede....per ora è tutto molto interessante e conto di conoscere anche qualcuno di voi per confrontarmi "de visu".

Luke

da casu85 il 14 gen 2009 19:28


perchè la gente vuole farsi del male?

da lukeco il 14 gen 2009 19:57


casu85 ha scrittoperchè la gente vuole farsi del male?


Dipende da cosa intendi per "farsi del male". :)

Luke

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