adem ha scrittoLei dice che carte come quella di questo locale creano solo confusione, ma a me non dispiacerebbe arrivare a qualcosa di un po' originale
capohog ha scritto... "percorsi" più mirati e ragionati: sul Lazio appunto,la riscoperta dei vitigni autoctoni, i cheap and chic, una sui Pinot Noir trasversale da Francia alla Sicilia ,le birre con indicazione degli abbinamenti col cibo
capohog ha scrittoQuando la tua ragazza l'avrà completata e presentata credi che potrai metterla in rete? Io tendo ad essere curioso come una scimmia
Adem : Certo, anche se sarà tutto tranne che completa. Ci siamo accorti di avere dei buchi clamorosi su molte regioni, Piemonte in primis, e volendola far rimanere personale non vogliamo inserire vini non degustati. Manca un mese, che dedicheremo coscienziosamente alle bevute
adem ha scrittoLa mia ragazza deve presentare una carta dei vini per l'esame finale Ais, e sta pensando a come strutturarla. Deve "rispecchiare l'esperienza personale", senza prezzi ma non campata per aria.
Punti fermi i seguenti:
1) Circa 300 etichette (con una decina di birre)
2) Solo vini italiani
3) Divisione in bollicine (charmat e metodo classico), bianchi, rosati, rossi, dessert, birre. All'interno divisione per regione.
Sto cercando di farle inserire una piccola sezione qualità/prezzo ed una di vini del lazio (che conosciamo molto meglio), oltre alla suddivisione per struttura per bianchi e rossi.
Lei dice che carte come quella di questo locale creano solo confusione, ma a me non dispiacerebbe arrivare a qualcosa di un po' originale.
Voi come la fareste?
Quali vini non possono mancare?
Una carta ordinata per uvaggi è troppo da iniziati?
corona ha scrittoPosso? Grazie: solo vini italiani è l'indice di provincialismo che permea l'AIS! Roba da rinunciare al pezzo di carta che dice che si è sommelier.
Divisione in bollicine (charmat e metodo classico), bianchi, rosati, rossi, dessert, birre. All'interno divisione per regione: ma cosa puoi/vuoi decidere se ti hanno gia detto loro come farla?
corona ha scrittonon possono mancare i vini buoni per davvero
adem ha scrittocorona ha scrittoPosso? Grazie: solo vini italiani è l'indice di provincialismo che permea l'AIS! Roba da rinunciare al pezzo di carta che dice che si è sommelier.
Divisione in bollicine (charmat e metodo classico), bianchi, rosati, rossi, dessert, birre. All'interno divisione per regione: ma cosa puoi/vuoi decidere se ti hanno gia detto loro come farla?
Mi sono espresso male, inserire solo vini italiani e lo schema sono nostre scelte e non dettami Ais.
In particolare ci limitiamo a etichette italiane solo per ignoranza e non per provincialismo. Preferiamo considerare solo vini effettivamente bevuti, e purtroppo più di qualche francese di secondo/terzo piano e un paio di sudafricani non potremmo mettere.corona ha scrittonon possono mancare i vini buoni per davvero
Piuttosto, scrivere sta carta è diventato un pretesto per bere qualche buona bottiglia poco costosa, diciamo sotto i 20 euro in enoteca, sforando se merita.
Se ce ne suggerissi qualcuna potremmo dedicarti la carta...
corona ha scrittofinchè le carte saranno solo in ordine regionale non saremo mai abbastanza iniziati.
Parakarro ha scrittocorona ha scrittofinchè le carte saranno solo in ordine regionale non saremo mai abbastanza iniziati.
Come sempre trovo la tua competenza e la tua passione COINVOLGENTI
Però non si comincia la scuola dal liceo classico...Ma dall' ABC e il 99,999999 percento della gente che va al ristorante non ha la tua competenza e il 90% non ha la mia (seppur misera ).
Bisogna rassicurare non spaventare e quindi la divisione per regioni è forse la migliore..
Ma te l'immagini le decine (anzi centinaia) di persone che ti chiedono come mai il chianti lo hai messo sotto la voce "sangiovese"
adem ha scrittoGrazie Corona, hai tre settimane per integrare il tuo elenco, potrei mandarti copia autografata della carta...
Il Trebbiano Valentini è uno dei pochi per cui vorremmo inserire più annate, il Faro il mio vino preferito, parecchi altri (tutti quelli che ho bevuto) sono già di diritto in lista.
L'unica cosa che mi sembra assurda è l'ordinamento per prezzo, anche se effettivamente potrebbe avere senso all'interno di una divisione per vitigni.
corona ha scrittomagari uno spaventino ogni 8 clienti lo si può azzardare
corona ha scrittoadem ha scrittoGrazie Corona, hai tre settimane per integrare il tuo elenco, potrei mandarti copia autografata della carta...
Il Trebbiano Valentini è uno dei pochi per cui vorremmo inserire più annate, il Faro il mio vino preferito, parecchi altri (tutti quelli che ho bevuto) sono già di diritto in lista.
L'unica cosa che mi sembra assurda è l'ordinamento per prezzo, anche se effettivamente potrebbe avere senso all'interno di una divisione per vitigni.
mi piace l'ordine, anche se in effetti alla membro di segugio può andar bene lo stesso.
Una cosa: anni fa leggevo che in una carta dei vini l'occhio cade molto più spesso in basso a sinistra.... è li che bisogna mettere i vini che vuoi far girare di più o che vuoi smaltire.
adem ha scrittotello-77 ha scrittopoi qualche altro verrà in mente.....
Io sono qui a prendere spunto, quando te ne verranno in mente altri.
Per esempio, confesso di non aver mai bevuto il ferro e seta