La scoperta è stata fatta dai ricercatori della Brock University del Canada e pubblicata sul Journal of Agricultural and Food Chemistrye ripresa con grande evidenza dall' Economist di questa settimana. Il vino in scatola, sì quello nei cartoni di politene, carta e alluminio dove si vendono anche latte, succhi di frutta e passati di verdure migliora più di quello messo in bottiglia. Il tetrapack, più leggero, abbatte i costi del trasporto, una variabile non indifferente col carocarburante. L' ultimo ostacolo, per i palati più esigenti, era il gusto, oltre che di stile, tre fattori che insieme hanno sempre fatto considerare di serie B i vini non in bottiglia. Ora cade anche l' ultimo pregiudizio: il tetrapak infatti, si è rivelato capace di assorbire alcune sostanze volatili che nel corso del tempo rovinano i sentori floreali del vino stesso. Da anni l' industria vinicola cerca di combattere questi alcol, ma senza successo. Certo, restano altri fattori negativi, come l' ossidazione del vino. Negli ultimi tempi, però, si è diffuso l' uso di forme più sofisticate, come il baginbox dotato di rubinetto, dove il vino si può mescere poco alla volta senza subire danni. E in Francia, e anche in Italia, alcuni produttori stanno sperimentando confezioni da 510 litri con vini di buon livello. Si tratta di vedere se e come riuscirà a cambiare gli stili la nuova scoperta. Molto "hightech".
Il cartone con il tappo sistema sofisticato di conservazione
Ora capisco quelli della pubblicità che mettono i cartoni distesi in cantina...
Non vedo l'ora di mettere in cantina una bella confezione di cartone da 500 litri