Fante ha scritto..... non sono O'hara.....?
nel senso che non bevi quanto me ?!?
Ciao Fante,
ben arrivato in questa sezione più "tranquilla" del forum.
Sicuramente i vini del "Nuovo Mondo", come si chiamava nei vecchi sussidiari di geografia, hanno proprio il pregio, se vogliamo definirlo così, di produzioni di economie di scala che abbattono i prezzi. E altrettanto sicuramente, l'uso di vitigni internazionali, primi fra tutti chardonnay e merlot/cabernet, e l'abuso, a parer mio, di legno, va incontro ad un gusto internazionale oramai dominante, che favorisce il vanigliato, l'iperfruttato, e così via. Di qui il grande successo commerciale.
Che dire? I 3 euro non mi stupiscono anche se mi sarei aspettata che le spese di distribuzione pesassero di più.
In Italia innanzitutto mancano credo le economie di scala per fare un prodotto commerciale di questo tipo, il mercato di sbocco interno è molto più contenuto, la produzione frammentata, eccetera eccetera.
D'altra parte io credo che sia più proficuo, non solo economicamente ma anche per una tutela del nostro marchio di fabbrica, per così dire, puntare proprio sulla tipicità di certi vini/vitigni tutti nazionali, e penso al sangiovese, al timorasso, all'aglianico, e così via, e pretendere che ci sia anche una tutela legale di produzioni che sono specifiche spesso di terroir molto picocli. Solo così, puntando su prodotti non "globali" e creando magari le DOC o denominazioni comunali, e pretendendo che tale denominazione sia tutelata e riconosciuta come un marchio, possiamo preservare il nostro partimonio enologico e assegnare ad esso anche un valore economico adeguato.
E' un'opinione.
Ciao ciao
Credo quindi che possiamo/dobbiamo puntare sulla diversificazione del prodotto ed enfatizzane la tipicità assolutamente unica di timorasso, nebbiolo, verdicchio, sangovese, aglianico e chi più ne ha più ne metta.