Bob ha scrittoE' "discreta" da "Pane al pane, Vino al Vino". Via tadino.
Ma solo "discreta".
Bob ha scrittoE' "discreta" da "Pane al pane, Vino al Vino". Via tadino.
Ma solo "discreta".
Bob ha scrittoAhi.
Vecchio e discusso argomento.
Su cui si aprirà un diluvio di considerazioni (le solite).
Non mi sento di consigliarti nulla: la sola cosa di cui ti prego è di non scambiare l'orecchia di elefante per la cotoletta alla milanese.....
Bob ha scrittoLuca, la questione è vecchia.
La costoletta è una costoletta di vitello con l'osso, impanata per bene, e fritta nel burro (CRIBBIO!!!"! ) fino a completa doratura, ovviamente senza pressarla minimamente, ma solo battendola leggermente con il taglio del batticarne, in modo da rompere la fibra e aumentarne la morbidezza.
E$' un piatto di difficile cottura, perchè, essendo alta un buon paio di cm, la cottura presso l'osso risulta difficoltosa. L'arte consiste nell'ottenere una cottura uniformemente morbida, senza bruciare la panatura. E' raro che un ristorante si sobbarchi il compito di assegnare una sorveglianza continua alla cottura.
lomtano ha scrittoBob ha scrittoLuca, la questione è vecchia.
La costoletta è una costoletta di vitello con l'osso, impanata per bene, e fritta nel burro (CRIBBIO!!!"! ) fino a completa doratura, ovviamente senza pressarla minimamente, ma solo battendola leggermente con il taglio del batticarne, in modo da rompere la fibra e aumentarne la morbidezza.
E$' un piatto di difficile cottura, perchè, essendo alta un buon paio di cm, la cottura presso l'osso risulta difficoltosa. L'arte consiste nell'ottenere una cottura uniformemente morbida, senza bruciare la panatura. E' raro che un ristorante si sobbarchi il compito di assegnare una sorveglianza continua alla cottura.
che meraviglia.. è proprio quello che cerco! e quindi in tutto questo tran tran, dove posso andare a mangiarla così?
qualche amico mi ha suggerito la Taverna Visconti, in via Corridoni.. dal menu sembra parlino proprio di quella. qualcuno la conosce?
Bob ha scrittoLuca, la questione è vecchia.
Oggi si spaccia per "cotoletta alla milanese una cotoletta impanata passata sotto uno schiacciasassi. Ovvio che sembra enorme, ma, una volta nel piatto, ti accorgi che c'è tanta carne quanta panatura. L'artifizio nasca dalla furbizia di a) far apparire enorme ciò che enorme non è b) potersi permettere di usare tagli di carne diversi dalla costata di vitello, costosa. Ho addirittura mangiato, in un posto che cita la cotoletta come piatto forte, una suddetta realizzata unendo e incollando tra loro pezzi diversi di carne, di incerta origine.
La costoletta è una costoletta di vitello con l'osso, impanata per bene, e fritta nel burro (CRIBBIO!!!"! ) fino a completa doratura, ovviamente senza pressarla minimamente, ma solo battendola leggermente con il taglio del batticarne, in modo da rompere la fibra e aumentarne la morbidezza.
E$' un piatto di difficile cottura, perchè, essendo alta un buon paio di cm, la cottura presso l'osso risulta difficoltosa. L'arte consiste nell'ottenere una cottura uniformemente morbida, senza bruciare la panatura. E' raro che un ristorante si sobbarchi il compito di assegnare una sorveglianza continua alla cottura.
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