Nuova sede, presso il Teatro Parenti di via Pier Lombardo. Ottima l'idea di trasferirsi in un posto più accessibile; tuttavia, estendendo l'invito a 40 espositori, lo spazio è rimasto piuttosto angusto. Code all'ingresso. Vecchiette incarognite che ti si arrampicavano sul cappotto. Riuscire a raggiungere il Malvasia, è impossibile. Del resto, l'idea è buona, l'ingresso è gratuito, quindi la gente si accalca.
La qualità media dei panettoni era in generale piuttosto bassa; all'effetto mediocre contribuiva non poco lo stoccaggio dei panettoni in un luogo molto freddo: veleno per la pasta lievitata e difficile sentire il burro nei panettoni più cotti.
Tre le tendenze: a) stupire con varianti di ogni genere rispetto al panettone tradizionale b) Preparare impasti molto umidi e molto "gialli" che colpiscono l'occhio, vanno giù che è un piacere e sprigionano profumi inebrianti. c) Preparare impasti burrosi e "fini" più simili ad un pandoro o ad una colomba.

La mia classifica:
Nella versione giallo e morbido: vince Cristalli di Zucchero, Roma
Ex aequo, nella versione più classica e rigorosa mai assaggiata: Pasticceria Milena, di Robbiate (LC)
Terzo posto per PAN DELL’ORSO (A. Di Masso), Scanno AQ
Menzione d'onore ad Arte e Sapori, Oggiono (LC)
alla pasticceria Merlo di Pioltello (MI)
e per I Dolci di Giotto (Padova): quest'ultimo prodotto nelle carceri padovane. Sarebbe stato in lista per il terzo posto se non ci fosse stato un eccesso di vaniglia. Ma, essendo prodotto da una coop. soc., se si trova al supermercato, COMPRARE
Tutto il resto è noia. In particolare delude in toto la compagine dei maestri pasticceri italiani (Biasietto, Prina, Zoia in ordine di valore)
Anche Morandin, proposto dalla Fulvia, non ha dato il meglio di sè.

Che magnata, ragazzi!