da donAttilio il 31 lug 2015 07:13
COURMAYEUR (in transito, con sosta, per raggiungere Parigi e i Castelli della Loira). E' l'ultimo comune posto in Valle d'Aosta, che si incontra prima di arrivare in Francia attraversando il Traforo (altitudine che varia da 1271 m a 1325 m s.l.m.) del Monte Bianco(alto 4.810 m). Pur essendo una località turistica di importanza internazionale, conserva un'atmosfera alpina suggestiva e autentica. L'accesso e l'attraversamento del Traforo (lungo 11,600 Km ; largo 8 m ; alto 5,90), è regolamentato, per motivi di sicurezza, con sistemi elettronici che determinano la distanza da veicolo a veicolo e la velocità (massimo 70 km./h), in giornate di traffico intenso, si possono registrare anche code d'attesa di 50-80 minuti. Ma tant'è. Dopo l'incidente verificatosi nel 1999, permanendo la stessa struttura costituita da un'unica galleria a doppio senso, credo che sia opportuno osservare delle regole inderogabili.
DIGIONE (sosta, breve visita e riposo notturno, prima di raggiungere Parigi e i Castelli della Loira). In origine Digione era un " Castrum" romano (accampamento) risalente al 3° secolo. Oggi è un Comune francese di 156.133 abitanti, capoluogo del dipartimento della Còte-d'Or e della regione della Borgogna. MONUMENTI E LUOGHI DI INTERESSE: la Cattedrale di Saint-Bènigne, costruita tra il XIII ed il XIV secolo; la Chiesa di Notre-Dame di Digione del XIII secolo, capolavoro del Gotico della Borgogna, è unica nella sua architettura Gotico francese. La vista più interessante sull'esterno è quella che si ha da Rue de la Chouette (via della Civetta), dove è collocata nella parete dell'edificio, una piccola Civetta e si dice che appoggiare la mano sinistra sulla sua testa porti fortuna. Probabilmente, a noi ne ha portato perchè, contrariamente alle previsioni meteo relative al periodo del nostro tour in francia, di frequenti piogge, non ci siamo mai bagnati. GASTRONOMIA: è una delle capitali mondiali della gastronomia, con la sua fiera internazionale che si tiene ogni anno in autunno; è la capitale regionale di una delle regioni vinicole più conosciute al mondo, la Borgogna, anche se è Beaune ad essere la capitale del vino di Borgogna; è soprattutto rinomata per la Senape (moutarde), la cui qualità è dovuta al suolo calcareo della regione; Pain d'epices, dolce simile al pan pepato. Infine, le Lumache (escargots) con burro e aglio oppure in altre variazioni.
PARIGI
Si potrebbe anche asserire che un fiume di commenti, considerazioni, condivisi o meno, sono stati conferiti in riferimento a questa Città che solo lo scorrere del tempo, e delle acque del fiume Senna, hanno eluso “inondazioni” divulgative.
Parigi è stata cantata, filmata, danzata, dipinta e scritta.
Ma quale Parigi? Quante Parigi esistono? C’è la Parigi turistica, quella dei grandi monumenti del passato, c’è la Parigi segreta e sconosciuta, dei musei minori e degli angoli nascosti, c’è la Parigi dello shopping e della moda, della gastronomia, c’è la Parigi dei lungo Senna e la Parigi dei grandi parchi.
Con oltre 28 milioni di turisti l’anno, Parigi è la città più visitata al mondo e, forse, anche la più cara.
Parigi ha una popolazione di circa 2.300.000 abitanti. Se prendiamo in considerazione i 3 dipartimenti confinanti, Senna-Saint-Denis, Valle della Marna ed Hauts-de Seine, si giunge ad una popolazione di oltre 6.000.000, ma non è finita: se includiamo l’intera area metropolitana, detta anche “Grande Parigi” o “Aire urbaine de Paris”, si raggiungono circa 12.000.000 di residenti.
A questo punto, potrebbe apparire usuale descrivere tutto ciò che abbiamo visitato, mi limiterò ad un breve resoconto di alcuni “emblemi imprescindibili” del contesto parigino, e una citazione, non per questo
meno importanti , di altri. CATTEDRALE NOTRE-DAME, che tanto a “raccontato” e tanto ci racconta guardandola, immobile, maestosa, ma trasudante di storia e di stili affastellati durante lo scorrere del tempo della sua datata esistenza. Inizio costruzione 1163. TOUR EIFFEL, divenuta simbolo di Parigi, anche se dopo la sua costruzione procurò notevoli discussioni e contestazioni, per lo stile della struttura in netto contrasto con i classici monumenti della città. Fu eretta in occasione dell’Esposizione Universale del 1889, capolavoro dell’ingegnere Gustave Eiffel, è alta complessivamente 320 metri ed è ripartita in 3 piani.
LOUVRE-MUSEO, la su origine risale alla fine del XII secolo. Costruita come fortezza vicino al fiume Senna per difendere Parigi dalle incursioni dei Sassoni. In seguito fu eletta a residenza di vari Re di Francia, per divenire poi, l’attuale imprescindibile attuale museo che racchiude circa 36.000 opere esposte, molte delle quali “capolavori inestimabili”. Per una “diligente” visita, si calcola che necessitano 4 mesi, dedicando 8 ore al giorno. Per una ponderata considerazione, sarebbe opportuno soffermarsi sull’ardita realizzazione delle tre piramidi, che fecero tanto discutere al momento della loro realizzazione, nel contesto strutturale del museo.
MONTMARTRE, sorge su una collina di 130 metri di altitudine, dominata dalla maestosa chiesa del Sacrè-Coeur, eretta nel 1876 in un curioso stile misto fra il romanico e il bizantino, è raggiungibile da una longilinea scalinata. Per la sua posizione strategica, da cui si domina tutta Parigi, Montmartre ha giocato un ruolo importante nella storia politica della città. E’ stato, ed è tutt’oggi, uno dei quartieri più pittoreschi e curiosi, divenne un autentico polo d’attrazione per tutti gli artisti bohèmien e conservò per lungo tempo la supremazia letteraria e artistica di tutta la città.
Inoltre: Operà; Musèe d’Orsay; Hòtel de Ville; Arc de Triomphe; Champs-Elysèes; Dèfense; Montparnasse; St Germain-L’auxerrois, e tanti (tanti) altri monumenti o luoghi di interesse.
REGGIA di VERSAILLES.
Dista circa 20 chilometri da Parigi, nata dalla scelta di Luigi XIV che nel 1682 vi aveva fatto trasferire corte e governo. E’ una visita imperdibile, per la grandiosità e ricchezza del palazzo di Versailles, i tesori d’arte che racchiude, la bellezza incomparabile dei suoi giardini, sono l’espressione più eloquente della potenza, magnificenza e raffinatezza della monarchia di Francia nel secolo del suo apogeo. Alcuni numeri:
terreno occupato 67.000 m/2; numero di finestre 2.513; stanze 700; scale 67; dipinti nella collezione del museo 6.123; disegni 1500; incisioni 28.000; sculture 2.102; mobili ed oggetti d’arte 5.210; camini 1.252; specchi 483; area dei tetti 13 ha; area del parco 800 ha; statue nel parco 372; bacini d’acqua 55.
Castello di CHAMBORD.
E’ il più vasto Castello della Loira. E’stato costruito tra il 1519 ed il 1547. Il Castello è all’interno di un dominio boscoso di 5440 ettari (la superficie di Parigi intra-muros), circondato da un muro di cinta lungo 32 km che lo rende il più grande parco forestale chiuso d’Europa. I Cervi ed i Cinghiali sono gli “abitanti” più rappresentativi dei suoi boschi.
Il Castello di Chambord possiede senza dubbio una silhouette molto particolare e costituisce una grande espressione architettonica dello stile rinascimentale. La sua facciata e lunga 128 metri, ha 440 locali, più di 80 scale 365 camini ed 800 capitelli scolpiti. Dal 1981 è patrimonio dell’Unesco. Ha ospitato numerosi personaggi: oltre a Francesco I e a Luigi XIV, si recavano spesso a cacciare numerosi “potenti” del periodo. Vi soggiornò Molière, che scrisse, in pochi giorni, una commedia: Il signor di Pourceaugnac.
Nella realizzazione si nota l’influenza di Leonardo da Vinci, che ha lavorato come architetto alla corte di Francesco I. Originale fu l’idea di Leonardo nel progettare “lo scalone a doppia elica”. Esso è composto da due scale a chiocciola rotanti nello stesso senso che non si incrociano mai: è irrinunciabile provare una strana sensazione percorrendole fino all’ultimo piano, danno accesso alla terrazza (anch’essa ispirata da un’idea di Leonardo), che offre una stupenda visione a 360° e in particolare del fiume, del bosco circostante, del castello, dei numerosi camini e capitelli che ornano la stupenda costruzione.
Castello di AMBOISE
Visita esterna del Castello e del circostante agglomerato. E’ situato nell’omonima cittadina, nel dipartimento dell’Indre. Fu costruito in una posizione strategica che dominava il fiume Loira. Adibito a residenza reale, nel quale vi dimorarono diversi regnanti dell’epoca. Era anche una fortezza, per difendersi da eventuali assedi; successivamente fu adibito anche a prigione dove furono reclusi vari oppositori e contestatori dei vari regimi. Nel 1848 fu trasformato in una casa per anziani. Dopo la Rivoluzione, in gran parte venne distrutto: oggi rimane solamente “un quinto” della sua massima maestosità, voluta da Carlo VIII, che si impegnò in grandi rinnovamenti degli edifici preesistenti, dal 1492 alla sua morte, nel 1498. Questo castello, copioso di fasti storici del passato, fra i quali va ricordato l’invito di Francesco I rivolto a Leonardo da Vinci, a soggiornare presso il vicino maniero di Clos Lucè (si narra che per mettere in comunicazione i due edifici venne scavato un tunnel, ma non c’è certezza di ciò), dove Leonardo vi dimorò fino alla sua morte nel 1519, e venne sepolto nella chiesa del Castello, Saint-Florentin, secondo le sue ultime volontà. Visita consigliata anche dalla sponda opposta del fiume Loira, al Castello, oltre a beneficiare di un’ampia vista, potrete anche sfiorare con le mani (lascio alla vostra discrezionalità, dove) una grande e bella scultura raffigurante “Il Maestro” acutamente meditativo.
Castello di CHENONCEAU
Questo Castello, maestoso e immensamente affascinante, sia all’esterno che all’interno, è situato nei pressi di Chenonceaux nella valle della Loira. E’ classificato come Monumento storico di Francia dal 1840 (il parco dal 1962). Il Castello, uno dei primi del Rinascimento, sorge sul fiume Cher circondato da ampio parco. E’ stato definito “il Castello delle Dame”: Diana di Poitiers; Caterina de’ Medici; Luisa di Lorena; Louise Dupin; Marguerite Pelouze; Simone Menier, alcune delle quali, in periodi alterni, dal 1499 al 1972, hanno regnato e, in alcuni casi, “inciso”notevolmente con il loro fare politico, gestionale e di ampliamenti e rinnovamenti strutturali.
Una particolare menzione è rivolta ai curatissimi e incantevoli “giardini”(elevato merito da attribuire a Caterina de’ Medici) , che avvolgono l’intera area circostante il Castello; l’Orto dei Fiori, accessibile al pubblico, è organizzato in dodici riquadri delimitati da meli e rose ad alberello, su più di un ettaro.
Nel 1913 il Castello divenne proprietà della famiglia di industriali cioccolatieri Menier. Durante la prima guerra mondiale, il Castello fu in parte usato come ospedale, mentre, durante la seconda guerra mondiale, venne usato come via di fuga dalla zona di Vichy occupata dai nazisti. Nel 1951 la famiglia Menier cominciò la ristrutturazione del Castello e dei giardini, danneggiati da un’inondazione nel 1940. Dal 1959, l’azienda Menier e della Netlè: ma questo aspetto, è tutt’altra storia.
DonAttilio