da donAttilio il 18 mag 2012 00:49
DIARIO DI VIAGGIO NEL “SALENTO”
PERIODO. Dal 24 al 30 aprile 2012
TRASFERIMENTI. Aereo, Bologna/Brindisi/Bologna; Compagnia Ryanair; puntualità partenze e arrivi. In cabina durante il volo è permesso portare un solo bagaglio, niente borsine/borselli. Sono fiscali.
Spostamenti in loco con autovettura, procurata dai parenti dei nostri amici.
ALLOGGIO. Io e la mia consorte, eravamo ospiti da amici che possiedono una casa a Salice Salentino, località che dista circa dieci chilometri da Lecce. Calorosa l’accoglienza, la disponibilità e la cortesia anche da parte di tutto il loro “folto e compatto parentado”, residente in loco. Da queste parti, l’ospite è sacro. . . compreso i saltuari quotidiani pranzi e le "imperdibili opulenti cene", a rotazione, invitati nelle abitative dimore dei carinissimi parenti.
PREMESSA. Il Salento costituisce la parte estrema della Puglia, che si propende tra il mare Ionio e l’Adriatico, a sud dell’istmo Taranto- Brindisi. E’ un territorio uniforme, debolmente ondulato e piuttosto basso, poiché le altitudini maggiori toccano i 200 metri, con le “forme” più decise verso il mare.
Percorrendo in auto tutta la strada litoranea salentina, osserverete alternanze di aspetti naturalistici: ora si cala con tenue e graduale declivio, da ripari elevati alcune decine di metri fino a strette strisce di pianura costiera bonificata, con stagni e un’orlatura di dune distintamente rilevate; ora invece la piattaforma si spinge a ridosso della costa, poi spezzandosi brusca e precipitando con erto pendio contro le onde.
All’estremità della penisola, dove il pendio si trasforma in pittoresca balza a picco, ci sono grotte marine che sforacchiano questa costa relativamente alta, non tutte però penetrate dalle acque del mare.
Si noteranno anche cespugli di vegetazione sempreverde che convivono fra roccia e sassi, che affiorano un po’ dovunque anche nell’entroterra. Ovviamente visitare questi luoghi in primavera, si coglie una presenza rilevante di lussureggiante agreste vegetale natura, sia nelle zone marine sia all’interno.
LOCALITA’ VISITATE. Ci rechiamo all’estremo nord del Salento per visitare OSTUNI. Inconfondibile per l’accecante monocroma colorazione del suo abitato, rigorosamente di bianco. Le case tinteggiate di calce e la peculiare topografia hanno fatto meritare epiteti fiabeschi, come Citta Bianca, Regina degli ulivi, Città Presepe.Ostuni sorge su tre colli, il più elevato dei quali è occupato dal borgo medievale: affascinante è il groviglio di stradine anguste e tortuose, un susseguirsi di corti, piazzette e vicoli che un tempo facevano capo a cinque porte che si aprivano nella cinta muraria munita di torri piombatoi e bertesche. Notevole è la quattrocentesca Cattedrale con una bella facciata di tarde forme gotiche. Altri monumenti degni di attenzione sono: l’ottocentesco Palazzo Comunale; la chiesa di S. Francesco d’Assisi; l’alta guglia di S. Oronzo(del 1771); la secentesca chiesetta dello Spirito Santo; il barocco Palazzo Ducale Zevallos; la barocca chiesa di S. Maria Maddalena.
In buona sostanza, il tempo che dedicherete alla visita di questo “gioiello”, vi trascinerà visivamente ed emotivamente a vivere atmosfere d’altri luoghi e tempi di non quotidiana realtà.
LECCE, dove la bellezza del Barocco la fa da padrona e vanta un patrimonio artistico monumentale di grande prestigio. Ha origini talmente antiche da essere considerate ignote dal punto di vista storico, con tracce significative che risalgono all’epoca dei romani, come l’Anfiteatro e il Teatro romano, in piazza Sant’Oronzo con la famosa colonna portata da Brindisi nel 1666, che rappresenta una delle due colonne terminali della Via Appia; il Castello Carlo V circondato da mura e bastioni; la Chiesa dei SS. Niccolò e Cataldo del 1180, che sorge entro il recinto del cimitero.
Altre testimonianze storico- artistiche risalgono ai periodi medievali- rinascimentali e barocco. A quest’ultimo appartengono le opere monumentali più note, create utilizzando la friabile pietra locale facilmente lavorabile, tanto da assumere tratti singolari di uno stile da essere identificato come Barocco Leccese. Proseguendo la visita si possono ammirare: il complesso monumentale di Piazza del Duomo, che ospita oltre alla Cattedrale, il campanile alto 70 metri, il Vescovato del Seicento dalle forme rinascimentali e l’ex Seminario, circondato da bellissimi edifici barocchi. Tra i simboli che per eccellenza rappresentano l’arte barocca leccese, si annoverano: la Basilica di Santa Croce, con annesso l’ex Convento dei Celestini dalla meravigliosa facciata, ora sede della Prefettura; la Chiesa di Sant’Irene; la Chiesa di San Matteo con facciata inferiormente concava e superiormente convessa dallo stile quasi borrominiano; la Chiesa del Gesù con i suoi bellissimi altari; San Giovanni Battista; Santa Chiara; Sant’Angelo e Santa Maria delle Grazie, in piazza sant’Oronzo. In concreto si potrebbe definire uno stupendo centro storico che nella sua intera dimensione ha sempre un richiamo architettonico “rispettoso” delle espressioni stilistiche di trascorse epoche.
OTRANTO. I monumenti di maggior interesse sono: la Cattedrale dell’Annunziata, che risale all’XI secolo (nella Cappella dei martiri si conservano le ossa di 560 vittime del sacco operato dai Turchi nel 1480); la Chiesetta di S. Pietro, di tipo bizantino del secolo X-XI; il possente Castello, fatto costruire dagli Aragonesi nel secolo XV; la Torre Alfonsina. Dalla sommità del Colle della Minerva si domina il panorama del Canale d’Otranto, largo circa 70 chilometri, profonfo 700-1000 metri.
Procedendo sempre lungo la costa si raggiunge il Capo d’Otranto, l’estrema punta orientale d’Italia. Il panorama è molto bello, sull’opposta sponda con le giornate serene si possono ammirare i Monti dell’Albania, dell’Epiro e l’Isola di Corfù.
SANTA MARIA di LEUCA, il “capo” estremo del Salento e della Puglia; un lembo di terra che funge da spartiacque tra il mare Ionio e l’Adriatico; lungo le pittoresche scogliere sono molteplici e interessanti le Grotte, alcune visitabili da terra, al cui interno sono state rinvenute iscrizioni greche e latine e reperti neolitici. Qui l’estate a volte inizia in aprile e termina a ottobre.
Da visitare il santuario eletto a Basilica Santa Maria De Finibus Terrae, meta di numerosi pellegrinaggi; nel medesimo piazzale, l’imponente Colonna Mariana sovrastata da una statua della Madonna la cui costruzione risale al 1694; Il Faro alto 48,60 metri dalla base e si trova a 102 metri sul livello del mare (uno dei più alti d’Italia), emette tre fasci di luce che sono visibili, in particolari condizioni meteorologiche, a oltre 40 Km.
GALLIPOLI, frequentata stazione balneare, con il suo suggestivo borgo medievale costruito su un’isoletta che si protende nel mar Ionio. Nell’antico nucleo, caratterizzato da vie strette e tortuose, si trovano: il Castello di fondazione angioina (purtroppo nell’immediata vicinanza, negli anni sessanta, fu eretto un “orrendo”palazzo che ne deturpa brutalmente la visuale); la Cattedrale, costruita nel 1630, con ricca facciata barocca; il Museo Civico, con notevole materiale archeologico tra cui alcuni sarcofagi messapici (popolazione risalente all’VIII secolo a.C.). Nei pressi del ponte che unisce il promontorio (dove sorge la città moderna) all’isola, è la Fontana ellenistica, ricostruita nel 1560.
PORTO CESAREO, nota nel Salento come località turistica, caratterizzata da una bellissima spiaggia di circa 17 Km e di fronte un arcipelago di isolotti che si specchiano in un mare cristallino. La più nota è l’Isola Grande detta anche l’Isola dei Conigli. In estate si riempie di turisti attratti dalla valida organizzazione balneare, dai numerosi villaggi, dalle caratteristiche vie del borgo antico, dal piccolo porticciolo, attracco delle tipiche barche dei pescatori. Porto Cesareo è famosa anche per le squisite “triglie” che si pescano solo nel suo mare.
MANDURIA, è basata per la maggior parte sull’agricoltura, uno dei più importanti centri vitivinicoli pugliesi, ed in particolare sulla produzione del Primitivo (D.O.C.G.) e dell’Olio (D.O.P.).
Notevoli sono i monumenti degni di attenzione, primi fra tutti il Duomo di S. Gregorio (di origine romanica ma parzialmente rifatto in epoca rinascimentale) e il settecentesco Palazzo Imperiale (con il grandioso portale).
TARANTO, si possono visitare il Museo Nazionale, Villa Peripato, il Duomo, il Castello a ridosso del ponte girevole sul canale navigabile, che costituisce la principale comunicazione fra il mar Grande e il mar Piccolo.
Il vero motivo che mi ha “spinto” a ritornare a Taranto, dopo tanti anni, è stato quello di “rivedere” i luoghi dove ho vissuto per ventuno mesi durante il servizio militare prestato in Marina (all’epoca era sede del comando in capo della squadra navale – CINCNAV): non vi nascondo che abbracciando mia moglie, mentre cercavo di descriverne le “gesta militari”, mi ha procurato una fortissima e piacevole emozione.
Questa volutamente è stata l’ultima tappa effettuata, di un breve viaggio in un’interessante zona d’Italia, ricca di storia, opulenza monumentale e rilevanti scenari naturalistici.
Rientriamo, obiettivamente appagati.