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IL MIO DIARIO DI VIAGGIO a MOSCA e SAN PIETROBURGO

da donAttilio il 05 nov 2014 21:18


IL MIO DIARIO DI VIAGGIO a MOSCA E SAN PIETROBURGO

PERIODO: 27 maggio 2 giugno 2014

ORGANIZZAZIONE E TOUR OPERATOR: Promozione e vaglio adesioni Cral Poste Ravenna; organizzazione tecnica Robintour Ravenna; Tour Operator Columbia Turismo Roma.
Partecipanti trentaquattro persone: appropriato il numero per una corretta gestione degli accompagnatori e le guide durante i trasferimenti e le visite programmate.

TRASFERIMENTI: Andata in Pullman da Ravenna a Bologna poi, in aereo con la compagnia Lufthansa, Bo-Francoforte-Mosca. Rientro, San Pietroburgo-Francoforte-Bologna poi, in Pullman fino a Ravenna. Puntualità in tutte le fasi del viaggio. La partenza da San Pietroburgo, per un’ulteriore controllo bagagli per motivi di sicurezza, è stata ritardata di circa un’ora.

LOCALITA’ VISITATE: Mosca, San Pietroburgo e adiacenti località di particolare interesse.

MOSCA, la nuova terra delle opportunità, del divertimento e del lusso. Le migliori griffe, soprattutto italiane, fanno a gara per trovarsi un posto nelle strade più eleganti e prestigiose. Il processo di occidentalizzazione della Russia, con il passaggio all’economia di mercato, se ha arricchito una parte (peraltro esigua) della popolazione, ha però creato una nuova povertà. Anche in alcune città russe, dunque, è oggi presente ristrettezza economica. La delinquenza è cresciuta, come dovunque conviene essere cauti e, di notte, evitare le zone poco sicure. Una città da scoprire, anche nei suoi contrasti che la rendono unica. Molteplici sono i musei da visitare con orientamenti socio/storici/culturali/artistici. Una città che, nella sua periferia, con i mega palazzi costruiti all’epoca di Stalin, dà ancora la possibilità di vedere e “sentire” quel mondo sovietico che, per decenni, nel corso della guerra fredda, sembrava così lontano e così diverso.
Una megalopoli con quasi 12 milioni di abitanti (16 milioni nell’area metropolitana); sorge sulle sponde del fiume Moscova, occupa una superficie di 2.500 Km quadrati; è servita da diversi aeroporti, i più importanti sono Sheremetyevo, Vnukovo, Domodedovo e Bikovo tutti collegati con le zone centrali della capitale; è tra le più trafficate al mondo, con enormi strade a cinque o più corsie che collegano il centro cittadino con la sconfinata cintura periferica, dove, attualmente, ci sono estese aree per super mercati, concessionarie d’auto di qualsivoglia marca ed enormi empori per la vendita di ogni genere di mercanzia.
Una nota positiva, non trascurabile, è la pulizia delle strade o luoghi pubblici, non ci sono tracce di nessun genere sul suolo o imbrattamenti sulle pareti degl’edifici.

La Metropolitana, oltre ad essere un mezzo di trasporto comodo, veloce e molto economico, è anche un’opportunità per effettuare visite a varie stazioni/fermate, per ammirarne l’aspetto architettonico, decorativo con bellissimi mosaici e marmi pregiati. La metropolitana di Mosca si può definire un’opera architettonica unica, soprattutto nei tratti costruiti fra gli anni Trenta e Cinquanta, poiché la capitale del primo stato socialista doveva avere la metropolitana ”più bella del mondo”. Venne inaugurata da Stalin il 15 maggio 1935; per la sua realizzazione (iniziata nel 1932), avevano partecipato in massa i ragazzi del komsomol (l’organizzazione giovanile del partito), i criminali comuni e i detenuti politici dei Gulag. Oggi conta 11 linee, ed è in continua espansione per raggiungere i nuovi quartieri cittadini. Attualmente ha una lunghezza di circa 310 km con 149 stazioni e circa nove milioni di passeggeri al giorno. I treni passano ad intervalli di 50-60 secondi, ad una velocità di 80-90 km orari.

La Piazza Rossa, è la piazza principale di Mosca (probabilmente “icona” dell’intera Russia), la sua lunghezza è di 700 metri e 130 la larghezza. Il nome “piazza rossa”non deriva né dal fatto che gli edifici e le costruzioni attorno sono per lo più di colore rosso, né dal collegamento fra il colore rosso e l’ideologia comunista: nel 1600, dopo essere stata cinta da imponenti palazzi, ebbe il nome di “Krasnaja” che, con le dovute traduzioni, nella lingua antica russa voleva dire “Bella”.
Prospicienti alla piazza, furono innalzati monumenti che tutt’ora destano (e desteranno) emozioni “vibranti”, ammirandoli.
Nella parte meridionale della Piazza Rossa si erge la Cattedrale dell’Intercessione, un vero e proprio “fiore di pietra”. Venne costruita nel 1555-60 su ordine dello Zar Ivan IV il Terribile; nei due secoli seguenti fu ampliata con l’aggiunta di alcune cappelle e proprio una di queste, luogo di sepoltura del “folle per Cristo”, Vasilij Blazennyj (Beato), che le diede il nome di San Basilio, con il quale è universalmente conosciuta, diventando uno dei simboli di Mosca. Attualmente, al suo interno, non è un luogo di preghiera, ma un Museo/Galleria che dal 1928 è possibile visitare, usufruendo, ai piani superiori, anche di un’ampia e suggestiva vista dell’intera Piazza Rossa.
Diverse sono le edificazioni, monumenti di interesse culturale e storico che si possono ammirare e visitare attigue alla Piazza: Il monumento dedicato a Minin e Pozarskij, capi dell’esercito popolare durante la lotta contro i polacchi-lituani all’inizio del XVII secolo; il Posto degli Zar o Patibolo, un rialzo in pietra costruito nel 1534, dal quale si rivolgevano al popolo zar e patriarchi. Il lato orientale della Piazza Rossa, è limitato dall’edificio della ex galleria dei negozi (fine XIX secolo) nel cosiddetto “stile neorusso” che ospita i magazzini Gum. Inaugurati nel 1921 per volere di Lenin, in seguito divenuti i più grandi e noti dell’Unione Sovietica, ma ora hanno perso il loro caratteristico aspetto provinciale, poiché ospitano succursali di negozi anche prestigiosi internazionali. Vale comunque una visita per immergersi nelle lunghe “linee” espositive, per poi sostare accanto alla grande fontana situata sotto la caratteristica cupola di vetro, che protegge l’intera area commerciale. Al suo interno si possono trovare le prelibatezze più famose al mondo e l’immancabile Caviale nero: quello che si trova nella famosa “scatolina azzurra” e che in pochi si possono permettere ma, almeno una volta nella vita, una piccola follia la si può fare, con tante grazie da parte del palato. Proprio di fronte all’ingresso del Gum, all’estremità settentrionale della Piazza, sulla via Nikolskaja, di recente è stato ricostruito un monumento distrutto negli anni 30, la Cattedrale Kazanskij (della Madonna di Kazan, secolo XVII); il Museo Storico, costruito in stile pseudo russo tra il 1874 e il 1884 in mattoni rossi, dotato di cupole a cuspide di “koko sniki”(che nella forma ricordavano l’omonimo copricapo femminile); le ricostruite Porte della Resistenza e la Cappella della Madonna di Iver , abbattute rispettivamente nel 1934 e nel 1929, per facilitare l’accesso alla Piazza Rossa le grandi manifestazioni e le parate militari. Mausoleo di Lenin. Da oltre settant’anni simboleggia la Piazza Rossa con i suoi milioni di visitatori. Situato quasi a ridosso delle mura del Cremlino, accanto alla torre Senatskaja.
Dopo la morte del fondatore dello stato sovietico, avvenuta nel 1924, venne costruito un mausoleo provvisorio in legno, poi, nel 1930 fu inaugurato quello definitivo, realizzato in granito rosso e labradorite nera. Al centro della severa sala interna, protetto da un sarcofago di cristallo, giace il corpo di Lenin.
Dietro l’edificio, lungo il muro del Cremlino, si trova la necropoli (a cui si accede solo dal mausoleo) dove, in mezzo ad abeti argentati, sono sepolti molti capi comunisti fra cui Sverdlov, Frunze, Dzerzinskij, Kalinin e Stalin, mentre fra le urne collocate dentro le mura, vi sono quelle con le ceneri dello scrittore Gor’kij, degli astonauti Gagarin Komarov, del giornalista e scrittore americano John Reed, autore della cronaca della Rivoluzione d’Ottobre: “i dieci giorni che sconvolsero il mondo”.

Cremlino di Mosca Il più famoso dei Cremlini, è una cittadella fortificata posta nel centro geografico e storico della città di Mosca, sulla riva sinistra del fiume Moscova. E’ separato dalla Piazza Rossa dall’alto muro di fortificazione, l’altezza varia tra i 5 ei 19 metri, lo spessore tra i 3,5 ed i 6,5 metri, l’intero sviluppo delle mura, lungo le quali sono disposte 20 torri, è di 2235 metri. Esiste una entrata dalla Piazza riservata esclusivamente al capo di stato o personalità che il medesimo ritenga di farle accedere. E’ la parte più antica (1147) della città ed è sede delle istituzioni governative nazionali della Russia, nonché uno dei più importanti complessi artistici, architettonici e storici della nazione: imperdibile la visita alle cattedrali.

Le Colline dei Passeri E’ uno dei sette colli di Mosca. Dal 1924 al 1991 conosciuta con il nome “Collina Lenin”, rappresenta uno dei punti più alti della capitale russa raggiungendo i 220 metri. Classificata come riserva naturale; nelle sue immediate vicinanze nel 1953 venne costruito il complesso dell’Università Statale di Mosca, che occupa una superficie di 300 ettari ed ospita circa 30.000 studenti. La sua parte centrale è costituita da un edificio di 36 piani con la torre a guglia: uno dei sette grattacieli in stile staliniano con una inconfondibile “silhouette”, che lo rende imponente e avvincente. Sempre in quegl’anni, a poche centinaia di metri dal complesso universitario, fu allestita una piattaforma d’osservazione e luogo di aggregazione (il belvedere), da cui si apre una indimenticabile vista panoramica della città.

Alcuni Musei e Gallerie a Mosca. Museo Storico, comprende la più vasta collezione di materiale storico e di documentazione sulla storia delle popolazioni della Russia. Museo della Rivoluzione,espone documenti e oggetti attinenti alla rivoluzione. Galleria Tret’jakov, è il più celebre museo dedicato all’arte russa. Museo dell’Armeria, è il più antico del Cremlino, che custodisce le insegne regali, i doni degli ambasciatori stranieri, le armi e armature provenienti dai maggiori arsenali del paese. Museo A. S. Puskin, custodisce le arti figurative, occupa un palazzo in stile neoclassico, costruito nel 1912, è il più grande della Russia dopo l’Ermitage di San Pietroburgo. Museo delle Collezioni Private, raccoglie ed espone, come dice il suo nome, delle preziose Collezioni private, fra queste ci sono quelle donate da L. Pasternak, D. Stemberg ed altre. Galleria d’Arte Europea ed Americana del XIX – XX Secolo, il museo raccoglie opere dei maestri dell’arte come Goya, Friedrich, De Lacroix, degli impressionisti e post impressionisti come Monet, Renuar, Degas, Cèzanne, Gauguin, Van Gogh, Matisse, Picasso, Miro, Guttuso ed altri ancora. Museo Andrej Rublev, è situato nel monastero del Salvatore e di S. Andronico e presenta una ricca raccolta di preziose Icone. Museo dell’Arte Popolare, di grande interesse per conoscere gli esempi più artistici e più antichi del vitalissimo artigianato russo: giocattoli in legno di Bogorodskij, oggetti il legno laccato di Chockloma, coloratissimi giocattoli d’argilla di Dymkovo, vassoi floreali di Zostovo, per finire con le preziose scatole laccate e dipinte provenienti da Palech, Fedoskino, Choluj e Mstera. Museo della Ceramica, comprende una preziosa collezione di maioliche italiane del XV secolo (Faenza, Deruba, Gubbio, Genoa, Savona), vasi da farmacia dell’epoca di Pietro il Grande, una bellissima serie di porcellane inglesi e tante altre ceramiche di pregio. Museo Memoriale dell’Astronautica, aperto nel 1981 e rinnovato nel 2009, si trova nello zoccolo dello scenografico monumento “Ai conquistatori del Cosmo, eretto nel 1964 in memoria del lancio del primo Sputnik.

Convento di Novodevicij. Letteralmente “Monastero delle Nuove vergini”, noto anche come “Monastero di Bogororodice-Smolenskij”. E’ probabilmente il convento più famoso di Mosca, edificato in stile barocco moscovita. Il convento era conosciuto per dar rifugio a molte donne delle famiglie imperiali russe e delle famiglie dei Boiardi, che venivano spesso obbligate a prendere i voti. A differenza di altri conventi, questo è rimasto quasi intatto fin dal diciassettesimo secolo. Nel 2004 venne inserito tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Imponente e strutturalmente avvincente.

Sergiev Posad. E’ una città della Russia europea centrale, situata a circa 75 chilometri a nord est di Mosca, lungo la storica strada che collega la capitale a Jaroslavl. E’ conosciuta soprattutto per il Monastero della Trinità di San Sergio, fondato nel 1340 e fra i più importanti della Russia. Inizialmente tutti gli edifici del monastero erano in legno, ma dopo essere stato bruciato dai tartari nel 1408, l’intero complesso venne ricostruito in pietra.
Attualmente il complesso monasteriale, circondato da una bellissima cinta muraria con dieci torri, comprende sette chiese, due cattedrali, un’accademia di Teologia e un Seminario, un Museo di Arte Applicata, l’antico Ospedale e gli uffici. Ma, oltre al suo valore artistico, che richiama turisti da tutto il mondo, esso ha soprattutto un alto significato spirituale: per la Russia riveste un’importanza a quella del nostro Vaticano. Da tutto il paese giungono pellegrini (c’era una lunga fila anche in occasione della nostra visita) per pregare sulla tomba di San Sergio di Rodonez. Qui si respira un’aria di intensa spiritualità, tipicamente russa.

Trasferimento con treno veloce Mosca/San Pietroburgo. Interessante il trasferimento con il treno veloce che si chiama Sapsan: copre la distanza di 700 Km impiegando 4 ore, senza effettuare nessuna fermata intermedia; massimo confort senza percepire nessun rumore di sorta.
Prevalentemente attraversa zone boschive dove regna una lussureggiante vegetazione, beneficiando di magnifici paesaggi . . . quasi pittoreschi. Transitando si intravedono, anche a distanze ragguardevoli, piccoli o medi raggruppamenti di Isbe: piccole case di legno, tipiche abitazioni russe con appezzamenti di terreno, ceduti ai lavoratori per coltivarli. Con il passare del tempo, questi, vi costruivano baracche in legno che venivano usate anche come residenza estiva per riposarsi.

SAN PIETROBURGO. Con circa 5 milioni di abitanti, è la seconda città della Russia per dimensioni e popolazione, nonché il porto più importante. Fondata nel 1703 sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nel Golfo di Finlandia: include 42 isole in un intrico di 65 fiumi o canali (si può definire una “somigliante” Venezia) collegati da 560 ponti 21 dei quali levatoi, che si alzano di notte ad un determinato orario, permettendo il passaggio delle navi fluviali e marine. Lo Zar Pietro I, il quale fu soprannominato “il Grande” sia per l’imponente statura – era alto 2,24 metri – sia per la storica vittoria che ottenne contro gli svedesi, fondò la città con lo scopo di farla diventare la nuova capitale della Russia e sede della corte degli Zar. In virtù della sua posizione, sul Mar Baltico, era una finestra sull’occidente che permetteva gli scambi commerciali ed oggi è uno dei principali centri artistici e culturali d’Europa.
Nel XVIII e XIX secolo, sul lungofiume Neva (larghezza massima circa 600 metri), vennero costruiti magnifici edifici. Particolare cura è stata dedicata (coma dal’altra parte anche per tutto il centro storico) a mantenere inalterato l’aspetto. Percorrendo per diversi chilometri le strade del lungofiume, si fruisce di una visione unica e di raffinata bellezza, rafforzata dall’estensione della navigazione in battello che devolve tutto il suo fascino di progettualità architettonico.
Un aspetto che la rende unica ed indimenticabile è anche il periodo delle “notti bianche”. Indicativamente dalla prima decade di giugno alla seconda di luglio, quando il crepuscolo dura solo una cinquantina di minuti, e nelle restanti ore notturne la città è avvolta da una luce calda e quasi diurna, che ne esalta le bellezze architettoniche e crea una magica atmosfera.
Noi, anche se con una durata limitata di tre/quattro ore (fine maggio inizio giugno), abbiamo vissuto, e beneficiato, di questa indimenticabile esperienza: un’emozione mai provata prima!
Il disgelo”. La Neva, durante il lungo inverno, si ricopre di ghiaccio per un periodo che varia da 45 a 150 giorni. Il fiume di solito si libera della sua gelida coltre nel corso di 3-6 giorni e per altri 5-6 giorni le acque rimangono libere. A questo punto arrivano i blocchi di ghiaccio, provenienti dal lago Ladoga: è il lago più grande d’Europa 18.400 km quadrati di estensione. Forse è opportuno ricordare che il territorio della Russia si estende su due continenti: l’Europa e l’Asia. Durante il periodo primaverile “il disgelo” dura circa tre settimane. San Pietroburgo ha un clima umido, con rilevanti differenze di temperatura tra inverno e estate.
Prospettiva o Corso Nevskij. E’ questa la Via più importante e più nota di Pietroburgo, immortalata anche nella letteratura dall’omonimo racconto di Nikolaj Gogol. Risale al 1710, quando venne costruita una strada lunga 4,5 km su un terreno paludoso, pavimentata di ceppi, era l’arteria principale della capitale del nord. Percorrendola, si possono ammirare magnifiche residenze, sontuosi palazzi, monumenti, cattedrali di rilevante interesse e centro commerciale cittadino.

Ermitage. Con il nome Ermitage si indica il complesso architettonico che comprende vari edifici costruiti tra il XVIII e il XIX secolo, sul Lungoneva. E’ uno dei più celebri musei che ospita le più importanti collezioni d’arte del mondo; conta circa tre milioni di pezzi ma, per motivi di spazio, “soli” sessantamila sono esposti in un migliaio di stanze e saloni. Fino al 1917, anno dell’inizio della Rivoluzione d’Ottobre, per due secoli ospitò le famiglie degli Zar Romanov.
Volutamente, mi astengo dal citare nomi autorevoli di autori delle opere d’arte esposte che rappresentano diverse epoche, tendenze e collezioni varie , per non mancare di riguardo a tutti coloro altrettanto famosi che inevitabilmente dimenticherei. Confido nella vostra perizia e curiosità affinché possiate spaziare fantasticando all’infinito, ma, probabilmente, quando avrete occasione di conseguire una visita (a meno che non l’abbiate già effettuata) vi renderete conto che qualche “nome”, dal vostro elenco, l’avevate dimenticato e con piacere ammirerete tuttavia i loro capolavori d’arte presenti.
Questo museo si potrebbe considerare una finestra russa sul mondo e la lezione di Caterina II la Grande, che nel 1764 volle farsi costruire un piccolo rifugio e gli diede il nome “Petit Ermitage”: li cominciò a collezionare opere d’arte. Attualmente ha sedi a Las Vegas, Amsterdam, Kazan e Londra.

Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato. L’edificazione di questa chiesa ebbe inizio nel 1883 durante il regno di Alessandro III, come luogo di memoria per il padre assassinato due anni prima in quello stesso luogo: i lavori non procedettero molto speditamente e venne completata solo nel 1917, durante il regno di Nicola II.
Sotto il profilo architettonico, questa interessante cattedrale è molto diversa da tutte le altre della città, principalmente barocche o di tipo neoclassico: qui invece si può vedere una forte influenza dell’architettura russa medievale, delle chiese del XVII secolo Jaroslavl’ e della famosissima cattedrale di San Basilio di Mosca. E’ ricoperta di oltre 7000 metri quadri di mosaico, a parere dei restauratori la superficie al mondo, più di quanto si trovi nella basilica di San Marco a Venezia.

Cattedrale di S. Isacco. Dedicata a Pietro il Grande, che era nato nel giorno del santo. La ricostruzione, nel luogo della precedente, in stile Neoclassico russo dell’attuale Cattedrale iniziò nel 1818 e i lavori vennero portati a termine solo 40 anni più tardi (precedentemente furono costruite altre tre chiese, in altri stili sempre dedicate a Pietro il Grande). L’edificio pesa circa 300.000 mila tonnellate; ha una superficie di 4.000 mq ; per la decorazione interna vennero utilizzati 100 kg d’oro e 1.000 t. di bronzo, per le colonne e gli altari 16.000 t. di malachite. La cupola dorata alta 101,1 metri, è il terzo edificio a cupola più alto del mondo, per la sua copertura sono stati impiegati circa 100 quintali d’oro. La Cattedrale può ospitare 14.000 persone, almeno cosi si legge: io non ho avuto il tempo di contarle.
Trattasi di costruzione imponente e di rilevante significato storico e religioso: uno degl’ultimi monumenti costruiti in stile Neoclassico russo.

Fortezza di Pietro e Paolo. E’ la cittadella di San Pietroburgo, la cui edificazione iniziò il 16 maggio 1703 su progetto dell’architetto italiano Domenico Trezzini, per ordine di Pietro I il Grande. Così fu chiamata in onore dei Santi protettori dello Zar, e sorge sulla piccola ” isola delle lepri”, proprio al centro della città, sulla riva destra del fiume Neva. All’interno della fortezza si trovano la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo (dove sono sepolte le spoglie dello Zar Pietro e quelle dei suoi successori, e di recente, sono stati sepolti anche i resti degli ultimi Romanov), il Mausoleo dei Granduchi, il Museo storico di San Pietroburgo e il Museo dello spazio e della tecnologia missilistica. Sempre all’interno, furono costruiti il tribunale e le prigioni (e luogo di esecuzioni), nelle quali, uno dei primi ad essere detenuto fu Aleksej (oppostosi alle riforme paterne) figlio dello Zar Pietro I, che nel giugno del 1718, sotto tortura confessò il suo tradimento, e il 7 luglio morì per le frustate ricevute. Fu sepolto al limitare della chiesa, sotto la scala del campanile.
Se, per motivi bellici i cannoni della fortezza hanno tuonato solo nel 1917, per antica tradizione pietroburghese, sparano un colpo a mezzogiorno ed in particolari occasioni di festa.
Una scultura moderna di bronzo, collocata nel viale principale della fortezza, e l’originale “monumento dello Zar Pietro I seduto in trono”, donato alla città dal famoso scultore russo Michail Chemiakin nel 1991, suscitando perplessità nei più tradizionalisti. In realtà l’artista, per creare l’immagine del fondatore della città, si è ispirato alla maschera della celebre “Figura di cera”, eseguita da Carlo Rastrelli, che si trova all’Ermitage. Ben presto, comunque, il monumento del gigante zar seduto in trono è diventato popolarissimo, ed oltre ad essere il più fotografato, ha già la sua leggenda: si pensa, infatti, che chi stringe il dito indice di Pietro vedrà esaudito un desiderio.
Pertanto, in occasione di una vostra visita, predisponetevi anche per un’eventuale lunga fila.


Gran Palazzo di Caterina. Pietro il Grande nel 1719 fece dono di questa tenuta (25 km a sud di Pietroburgo) circondata da boschi lussureggianti, alla seconda moglie Caterina I, che vi fece costruire un piccolo palazzo, mentre intorno si sviluppava un villaggio dal nome di Carskoe Selo (villaggio degli zar).
Fu però l’imperatrice Caterina II a trasformarlo in una grandiosa residenza estiva. Nel 1837, il villaggio venne collegato a Pietroburgo con la prima ferrovia russa, e nel 1887 fu il primo centro ad essere illuminato con la luce elettrica; dal 1937 assunse il nome di Aleksandr Puskin, il grande poeta nazionale russo che qui visse e studiò al famoso liceo, oggi sede di un museo a lui dedicato.
Nel giardino di fronte all’istituto si trova la statua di Puskin studente.
Il centro di Carskoe Selo è il Gran Palazzo di Caterina, eretto all’inizio del XVIII secolo nello stile del barocco russo dall’architetto italiano Rastrelli. La sua facciata, è lunga più di 300 m., è decorata con colonne, figure di Atlanti, fantasiose inferriate, il cortile è chiuso da un elegante emiciclo, il tutto in una sinfonia di bianco, azzurro e di tetti argentei. Gravemente danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale, il palazzo ha subito un restauro durato 20 anni.
Il suo interno è tutto un susseguirsi di magnifiche sale, dove si possono seguire i cambiamenti fatti apportare soprattutto da Caterina II che, amando lo stile neoclassico, ordinò allo scozzese Charles Cameron, di sostituirlo a quello barocco. Interessante, e unica nel suo genere, “la camera d’ambra”. Visita irrinunciabile.

Petrodvorec- Peterhof. Le meraviglie di San Pietroburgo non si interrompono nella parte centrale della città, altre sono sparse alla maniera di perle nei dintorni nella lussureggiante natura come questa residenza degli zar. Fu Pietro il Grande a volere questo palazzo (in verità si tratta di 20 palazzi) come residenza estiva più splendida di Versailles. Peterhof sorge su tre terrazze naturali, la prima delle quali dà sul Golfo di Finlandia ed è occupata dal parco inferiore. Al centro del complesso, sulla seconda terrazza sorge il Palazzo Grande, che unisce il parco superiore a quello inferiore. Di fronte ad essa si ammira la splendida scenografia delle fontane della Grande Cascata, una delle più imponenti del mondo, fra magnifiche statue dorate di eroi, divinità e personaggi mitologici, sgorgano 64 zampilli che creano incantevoli giochi d’acqua. L’acqua poi, raggiunge il mare lungo un canale artificiale, attraversato da leggiadri ponticelli. Disseminate nel parco di oltre 600 ettari, Le fontane, complessivamente sono più di 140. A fine maggio, dopo il lungo gelido inverno, con una sontuosa cerimonia si svolge l’apertura delle fontane.
Durante la II Guerra mondiale, svuotato delle opere d’arte messe al sicuro dai Leningradesi, il Palazzo fu occupato per tre anni dalle truppe tedesche, con danni incalcolabili per l’edificio. Il restauro è stato lungo e laborioso, ma ora il complesso è tornato alla sua primitiva bellezza per concedersi ai strabiliati visitatori.

Alberghi – Ristorazione – Conclusione

Alberghi. A Mosca abbiamo soggiornato presso l’Hotel Cosmos (camere rinnovate) - Prospekt Mira street, 150 – tel. 007 495 2341000; a San Pietroburgo presso l’Hotel Pribaltyiskaya/Park Inn by Radisson – Korablestroiteley street, 14, tel. 007 812 3292626.
Entrambi 4 stelle standard; in camere doppie con servizi; trattamento di mezza pensione (prima colazione e cena) , servizio a buffet/self service.
Accoglienza del personale con atteggiamenti professionali e gentili; ambienti ordinati e puliti. Soddisfacenti le colazioni e accettabili le cene, con qualche zuppetta tradizionale russa.

Ristorazione. Trattandosi di viaggio organizzato in gruppo, praticamente, sia a Mosca che a San Pietroburgo, le uniche occasioni che abbiamo avuto erano di un “frugale” pranzo veloce in occasionali punti di ristoro turistici senza riscontri o aspettative di elevato appagamento gastronomico, ma, comunque accettabili.

Conclusione. Visitare Mosca e San Pietroburgo, da tanto tempo era nei nostri propositi turistici. Finalmente abbiamo conseguito, favorevolmente, questa aspettativa. Appagante dal punto di vista culturale, storico, monumentale e, per quanto riguarda le due metropoli visitate, si percepisce una decisa volontà di uscire da posizioni di “stallo”, per orientarsi verso un futuro decisamente proiettato al “consumismo”. Ovviamente con tutte le conseguenze negative e/o positive.

DonAttilio

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