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DIARIO di VIAGGIO in ARGENTINA

da donAttilio il 23 nov 2015 18:23


DIARIO di VIAGGIO in ARGENTINA (Buenos Aires/Patagonia /Cascate dell’Iguazù)
BUENOS AIRES
La Capitale e la maggiore città dell’Argentina è Buenos Aires. Negli’ultimi decenni si è estesa tanto unendosi ad altri 54 Municipi, diventando una delle più grandi metropoli sudamericane, creando una conurbazione in cui vivono quasi 20 Milioni di abitanti (nel cosiddetto “centro” abitano circa 3 milioni di persone). Alla prova dei fatti, considerando le zone centrali e l’intera area metropolitana, gravita oltre il 45% dell’intera popolazione argentina, prevalentemente originaria dalla Spagna e dall’Italia, come nelle restanti aree dell’intero paese. Il Meteo/temperatura di Ottobre – inizio loro primavera- più o meno è come il nostro inizio autunno, periodo della nostra visita. Volo Aerolineas Argentinas, diretto, Roma/Buenos Aires 14,30 ore.

Buenos Aires è una metropoli sconfinata, ma quasi tutti i luoghi d’interesse si concentrano in un numero limitato di Quartieri (Barrios) raggiungibili senza alcuna difficoltà (complessivamente i Quartieri/Barrios riconosciuti amministrativamente sono 48). Ci sono altri 27 Barrios/Quartieri non riconosciuti, ma definiti come tali dalla consuetudine degli abitanti. Il quartiere considerato il cuore della città si chiama Microcentro, dove sorge la Plaza de Mayo, su cui affacciano la famosa e storica “Casa Rosada” (il Palazzo Presidenziale che necessariamente ci riconduce con la mente ad Evita Peron); la “Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires” (costruita nel 1752, anche in questo caso il pensiero è rivolto Papa Francesco che nella quale era Cardinale prima della sua nomina); il “Cabildo de Buenos Aires”, costruito nel 1725 e in seguito sono state arrecate varie modifiche strutturali e di destinazione, fino all’attuale Museo. Noi alloggiavamo presso l’Hotel Panamericano, elegante, dotato di buoni servizi, ubicato a circa 200 metri da Plaza de Mayo.
Altri Quartieri nelle vicinanze con molteplici attrattive: Puerto Madero, è una pittoresca zona portuale. Nel passato era un porto fluviale nell’estuario del Rio de la Plata (il mare dista circa 300Km da Buenos Aires) molto “movimentato”, mentre oggi viene utilizzato quasi unicamente da natanti turistici. Singolare può essere una passeggiata tra vicoli acciottolati e meravigliosi edifici in mattoni rossi (diversi anni fa erano depositi al servizio delle attività portuali), convertiti di recente in loft di lusso, uffici e ristoranti raffinati. Di rimpetto, ai sopra descritti contesti, separati da ampie darsene portuali, svettano una miriade di imponenti e prestigiosi grattacieli. Non a caso qui si trovano alcune fra le proprietà più dispendiose della città.
La Boca. Al tempo coloniale era una zona di baracche per gli schiavi di colore ma , alla fine dell’Ottocento, fu popolata soprattutto da immigranti genovesi che le hanno dato l’aspetto attuale. E’ un quartiere che si può considerare “italiano” e conta circa 50.000 abitanti; famoso per le coloratissime case rivestite in lamiera ondulata; frequentatissimo dai turisti il “Caminito”, una via con sgargianti pitture navali nei frontoni delle case. Nella zona “riservata” ai turisti, controllata dalla polizia (al di fuori non è consigliabile inoltrarsi, per motivi di sicurezza), ci sono diversi negozi, ristoranti e bar dove si esibiscono gli immancabili ballerini del Tango, ci sono pure diverse “milongas” (scuole di danza ovviamente di tango, o sale da ballo). Noi, abbiamo cenato e assistito a una esibizione di Tango presso il “Cafè de los Angelitos”(quartiere Congreso), uno degli spettacoli più suggestivi della città. Non si tratta solo di tango: i ballerini indossano costumi splendidi, scenografie avvincenti con drappeggi e pareti mobili. Le loro inebrianti esibizioni sono sempre accompagnate da un bravissimo gruppo musicale che esegue musiche dal vivo. Imperdibile!
La Recoleta, aristocratico quartiere caratterizzato da splendide residenze, boutique e hotel di lusso. Il pulsante quartiere di Palermo del ceto medio-alto, con parchi, negozi e ristoranti, cosi vasto che è suddiviso in vari sobborghi/zone.
Tanti altri sono i Quartieri/Barrios di Buenos Aires, non sempre con aspetti entusiasmanti, ma alcuni visivamente molto degradati, con abitanti che faticano non poco per la loro sopravvivenza. Ma tant’è.
Indubbiamente una metropoli dai mille contrasti: cucina da gourmet e il piatto più rappresentativo dell’Argentina l’ Asado (carne cotta alla brace); shopping strepitoso; movida e vita notturna sfrenata; traffico vigoroso; caffè all’europea. Ed infine, concedetevi un’avvincente partita di fùtbol, poi, lanciatevi in un Tango ardente e sensuale.

USHUAIA

Capoluogo della provincia patagonica Argentina Terra del Fuoco, distante circa 3000 km da Buenos Aires, è considerata la città più australe del mondo: non per niente, quei luoghi vengono definiti “la fine del mondo”.
Ushuaia, in considerazione della sua posizione geografica ha un clima particolare: premesso che le stagioni sono invertite rispetto le nostre, l’inverno ha temperature medie attorno 1-3°C, l’estate decisamente fresco con medie di circa 10-12 °C; precipitazioni più abbondanti nei mesi autunnali ma, anche in primavera – periodo della nostra visita- durate la stessa giornata abbiamo visto cadere la pioggia, la neve, soffiare il vento e splendere il sole, tanto per accontentare tutti. La cittadina, conta circa 56.000 abitanti, in prevalenza occupati in mansioni legate al turismo. Situata ai bordi del Canale Beagle e circondata dai monti Martial (praticamente sempre innevati), offre un paesaggio unico in Argentina: la combinazione di montagne, mare, ghiacciai e boschi.

Visite/escursioni consigliate: Parque Nacional Tierra del Fuego; Parque Nacional Lapatai, dove si può accedere con veicoli, trattandosi di aree molto estese, poi, volendo, effettuare lunghe passeggiate per venire a contatto con una vasta flora variegata, una fauna altrettanto considerevole, volgendo, di tanto in tanto, lo sguardo anche ai vari laghi del territorio.
Navigazione lungo il Canale Beagle(lungo 240km e largo mediamente 5km), per accostare ai vari isolotti popolati da Leoni Marini/Otarie, Cormorani Imperiali, diverse specie di uccelli marini e, nel periodo più caldo, i famosi Pinguini di Magellano, fino a raggiungere il Faro Les Eclaireurs, meglio conosciuto come il “Faro della Fine del Mondo”.
La pesca a mosca in un’Estancia (fattoria) nei dintorni di Rio Grande, a caccia di gigantesche trote.
Nei mesi più innevati, pittoresca un’ escursione con “El Tren del Fin de Mundo”, che percorre uno dei sentieri utilizzati dai carcerati decine di anni fa per rifornirsi di legna attraversando boschi centenari.
La visita al Museo Marittimo del Presidio, per un tuffo nel passato della “severa” prigione di Ushuaia, oggi trasformata in museo.

EL CALAFATE

El Calafate è una cittadina nella Patagonia meridionale con 20.000 abitanti. Il suo nome deriva da un piccolo arbusto dai fiori gialli, con bacche di colore blu scuro, dalle quali si ricava il “Dulce de Calafate” (marmellata), prodotto tipico della Patagonia. E’situata sulla riva meridionale del Lago Argentino: lago d’acqua dolce, grande 4 volte il Lago di Garda, è il più grande dell’Argentina e particolarmente apprezzato per la pesca.
El Calafate è un’importante meta turistica, integrata nel Parco Nazionale Los Glaciares. Il nome del parco si riferisce alla gigantesca calotta di ghiaccio della Cordigliera delle Ande (confina con il Cile), estensione che alimenta 47 grandi ghiacciai: Upsala e Perito Moreno compresi, da noi visitati.
Noi, ci siamo imbarcati a Puerto Bandera, per iniziare una scenografica navigazione durante la quale si possono ammirare anche enormi iceberg che, dopo essersi staccati dai fronti dei diversi ghiacciai che affacciano sul Lago argentino, vagano navigando sino a disciogliersi. Proseguendo la navigazione, si raggiunge il fronte del GHIACCIAIO UPSALA, per ammirare la sua maestosa imponenza, dopodiché, sbarco all’Estancia Cristina(è una tenuta/fattoria fondata nel 1914 da Josep Percival Maestri, con un piccolo museo appassionante che racconta la storia dell’insediamento della sua famiglia. Sempre in loco, c’è un ristorante e possibilità di alloggio nelle venti camere disponibili). Dopo una sosta per una breve camminata e consumare un pasto, a bordo di Jeep 4x4, si parte per un’avventurosa escursione di circa 10 km attraverso un desertico ma suggestivo paesaggio di Steppa Patagonica, poi, a seguire, una camminata – abbastanza impegnativa- per raggiungere il “Mirador Upsala”, un punto strategico da cui si può ammirare una meravigliosa panoramica dal fronte orientale del ghiacciaio Upsala, visto dall’alto. Il Ghiacciaio Upsala è il più grande del Sudamerica, con una superficie totale di circa 900 km quadrati e termina nel Lago Argentino con un fronte largo oltre 10 km ed è alto fino a 80 metri. Bisogna riconoscere che, questo ghiacciaio, non si “concede”con scontata comodità ma, considerando l’intero iter, navigazione compresa, ne vale la pena raggiungerlo.

PERITO MORENO. A circa 80 km dalla cittadina di El Calafate, attraversando suggestive zone di selvaggia Steppa Patagonica, con varie specie di arbusti bassi ed erbe resistenti alle basse intensità di precipitazioni e ai venti forti, dove pascolano Pecore e Mucche di privati allevamenti e diversi Guanacos in libertà, si raggiunge il famoso Perito Moreno. Questo ghiacciaio che si estende per circa 300 km quadrati ed è il più accessibile e visitato, essendo uno dei pochi al quale si può arrivare comodamente per via autostradale.
La particolarità del Perito Moreno è quella di un ghiacciaio in “movimento”. Il fronte è di circa 5 km che si staglia sul Lago Argentino. Il movimento è dovuto all’esistenza alla base del ghiacciaio di una sorta di cuscino d’acqua che lo tiene staccato dalla roccia. A causa di tale movimento, avanza/scivola circa 2 metri al giorno: in concreto, anche se si assiste a precipitazioni/cadute di guglie o blocchi di ghiaccio, scivolando in avanti, il ghiacciaio ricompone la linea del fronte. Un’altra particolare attrattiva turistica, è rappresentata dalla caratteristica formazione del “ponte di ghiaccio”: attualmente ogni 3-5 anni si assiste alla rottura del ponte, causata dalla pressione dei ghiacci in avanzamento. Indubbiamente, trovarsi sul posto in “quei momenti”, si vivrebbe un’emozione unica.
Questo enorme ed emozionante “monumento naturale”, noi, l’abbiamo ammirato da quasi tutti i punti/luoghi predisposti di osservazione esistenti, concedendoci anche la navigazione col battello che ti porta vicino al fronte del ghiacciaio.
Nell’insieme, è da considerare un’esperienza “memorabile”.

CASCATE dell’IGUAZU’

Le Cascate dell’Iguazù, sono generate dal Fiume Iguazù, al confine tra la provincia argentina di Misiones (80%) e lo Stato brasiliano del Paranà(20%). Sono parte fondamentale del Parco Nazionale dell’Iguazù, il quale si estende su un’area di circa 2.250 km quadrati, di cui 550 in Argentina e 1700 in Brasile. Il Parco venne creato nel 1939. Patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1984/86, comprende uno dei più famosi paesaggi naturalistici di tutto il Sudamerica.

La fauna del parco comprende numerose specie di animali e uccelli, ma quello che si incontra più frequentemente è il Procione (coatimundi), che vi pedinerà costantemente senza aggredirvi, ma attenzione, perche questo buffo animale se noterà qualcosa di commestibile oppure un borsina di plastica con qualcosa dentro, scatenerà tutta la sua foga per appropriarsene; l’onnipresente Iguana d’Iguazù; le Scimmie cappuccine; qualche seminascosto e dormiente piccolo Caimano. Se sarete fortunati, come è capitato a noi, vedrete anche qualche Tucano con un becco enorme; tante altre specie di uccelli, un’infinità di Farfalle coloratissime, e tanto ancora che, camminando, avvisterete meravigliati. La flora, è altrettanto “generosa” con molte piante e fiori, che stimolano la vista e l’olfatto.

L’intero sistema naturale consiste di 275 cascate, di varie altezze, con un’estensione di circa 3 chilometri. La cascata più imponente è “La Garganta del Diablo (Gola del Diavolo), una gola a forma di una grande U, lunga 700 metri e profonda 150, che segna il confine tra Argentina e Brasile.
I panorami delle cascate sono differenti a seconda che ci si trovi sul lato brasiliano o su quello argentino. Il consiglio e quello di visitarle da entrambi i lati, sia inferiori che superiori, utilizzando anche i predisposti camminamenti e le rassicuranti passerelle in metallo posizionate sopra l’immensa ansa (larga circa 1500 m) del fiume Iguazù, prima che le acque precipitino nelle varie cascate. Si può utilizzare anche un ascensore (lato brasiliano) che vi porterà a una terrazza panoramica in cima alle cascate.
Noi, abbiamo effettuato anche il volo in elicottero (lato brasiliano), il quale vi farà vedere una panoramica dell’intero sistema delle cascate particolarmente suggestivo.

Concludendo. Visitare le Cascate dell’Iguazù (parco compreso), vi concederanno uno degli spettacoli più maestosi e sbalorditivi del pianeta. Un’esperienza che vi lascierà senza fiato e vi rimarrà per sempre impressa nella memoria.
A noi, tutto ciò è sopraggiunto.

DonAttilio

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