primus ha scritto[
non è questione di essere artisti. un menu degustazione richiede una fatica che tu, fine e critico frequentatore di locali blasonati, dovresti comprendere.
Non vorrei essere troppo salomonico , ma un conto è un locale dove GIUSTAMENTE il personale è ridotto . Ridotto per ovvi motivi , soprattutto economici .
E un conto è un locale stellato , blasonato , prestigioso ecc ecc . Poi come sempre patti chiari ed amicizia lunga .
Si può chiedere ma non pretendere . Però penso sia eccessivo dire , come fai tu, che è una regola assoluta che vale ovunque .
Ieri sera ero al Miramonti l' Altro e alla nostra richiesta di prendere in 4 un menu e in 7 l'altro , la risposta è stata : certamente ! Poi è chiaro che quando abbiamo deciso di prendere tutti lo stesso menu , la gentile proprietaria avrà pensato : meglio così !
Però insisto : non ci sono regole assolute . Ci dovrebbe essere soprattutto il buon senso .
E poi tutti liberi !
E in effetti quello che tu dici è sicuramente basato su fatti reali . Basta pensare che mi è capitato in un paio di posti , di sentirmi dire che per gruppi oltre le sei persone E' OBBLIGATORIO fare un menu uguale per tutti
. Ed io mi sono adeguato . Non mi ricordo più
se ci sono ritornato in quei posti dove mi hanno fatto questa richiesta che sicuramente ha le sue ragioni . Però ritengo che Oste e cliente abbiano gli stessi diritti .
Per concludere : vicino a casa mia ha aperto da poco un ristorante di un Cuoco molto famoso . Che ha deciso di adottare una politica di doppio turno serale con due menu differenti . Leggermente ridotto nel primo turno e più completo ( e leggermente più costoso ) nel secondo turno . Ha fatto benissimo ! E' " Casa" sua e fa bene . Perché questo gli permette di ottimizzare i costi e accontentare più clienti . Clienti che ci vanno felici . Così come io ero felice e contento di prenotare a Cornaredo 6 mesi prima e chiamare , pena perdita del tavolo prenotato , una settimana prima per confermare
.