amo l'uso dei fiori in cucina, ma c'è sempre il rischio dell'effetto saponetta
stavolta non è successo, perché la lieve amarezza del peperone ha bilanciato perfettamente il gusto fiorito della lavanda. mi è piaciuta molto
FUSILLONI AL PEPERONE, LAVANDA E CAPRINO
ingredienti per ogni porzione
-fusilloni di gragnano q.b.
-1 peperone giallo/verde (ma principalmente giallo) piccolo (oppure mezzo grande)
-olio extravergine
-uno spicchio d'aglio
-40 gr di formaggio caprino fresco (il mio era un caprino francese: somiglia ad un tomino nella forma, ad una robiola nella consistenza)
-un rametto di lavanda coi fiori aperti (raccolto in luogo non inquinato), più uno per decorare, se piace
sbucciare l'aglio, spaccarlo a metà, appoggiarlo nella padella con l'olio: mentre cucinate il resto, l'olio si insaporirà a freddo. lavare il peperone, tagliarlo in 8 spicchi, eliminare i semi e cuocere sulla placca del forno a 170° finché la polpa diventi morbida e la pelle scura e grinzosa. staccare la pelle aiutandosi con delle pinzette, mettere la polpa nel bicchiere del minipimer e frullare finemente. io ho assaggiato e ho deciso di non aggiungere sale: regolatevi
passare la polpa frullata attraverso un colino per eliminare eventuali fibre. scaldare l'acqua per la pasta addizionata di sale grosso. lavare la lavanda, staccarne i fiori (solo quelli ben aperti) e mescolarli al caprino con una forchetta. non buttare via il rametto: quando l'acqua bolle, immergerlo insieme alla pasta in cottura, a testa in giù nella pentola, fino a cottura della pasta. ha funzionato: la pasta non sapeva di saponetta ma aveva giusto un leggerissimo profumo. scolare al dente, conservando un po' d'acqua, e buttare via il rametto bollito. scaldare l'olio con l'aglio, che andrà buttato via appena profuma. gettarvi la pasta e saltarla con l'acqua di cottura e la crema di peperoni alternate a cucchiaiate. spegnere, mantecare con metà del caprino. servire col restante caprino alla lavanda ed un rametto fiorito a decorare.
NB: sconsiglio di utilizzare la lavanda secca, quella in sacchetto (a meno che non vi fidiate di chi ve la vende) perché in genere, per farla profumare più a lungo, è addizionata di essenza che potrebbe non essere commestibile.